.

ESCLUSIVA - Brocchi: "Lazio, puoi vincere lo scudetto. Questo progetto parte da lontano"

di Valerio De Benedetti
Fonte: Alessandro Zappulla e Valerio De Benedetti - Lalaziosiamonoi.it

Una Serie B conquistata ufficialmente dopo la pubblicazione dei primi verdetti sulla Serie C, ma senza dubbio ampiamente meritata sul campo. Cristian Brocchi, oggi allenatore del Monza, è intervenuto in esclusiva nel corso della trasmissione de Lalaziosiamonoi.it. Tanti i temi trattati, dalla Lazio alla lotta scudetto, fino al suo Monza targato Berlusconi: "Per noi è stata una stagione meravigliosa, iniziata subito bene. I miei ragazzi hanno sempre mantenuto umiltà e voglia di vincere. Abbiamo terminato con 16 punti di vantaggio e credo sia stato qualcosa di grande. Abbiamo sempre gestito bene tutto, siamo sempre stati in testa. Abbiamo avuto un cammino lineare e pulito, dimostrando la nostra forza. Tantissime società hanno speso tanto non riuscendo a vincere. Faccio un applauso ai miei ragazzi. Berlusconi? Lui ha sempre voglia di vincere, è la sua mentalità e questo lo ha portato a conquistare il mondo con il Milan. E il bello è che riesce a trasmetterla a tutti quelli che lavorano con lui. Vederlo allo stadio a vedere le partite di Serie C è stata una grande soddisfazione. Avremmo voluto festeggiare sul campo, però l'Italia ha vissuto momenti drammatici in questi mesi, e tuttora non ne siamo ancora del tutto fuori. Quindi è stato giusto. Penso che sarà difficile seguire i protocolli in Serie C, dove c'è meno forza economica rispetto alla Serie A. Far contenti tutti era impossibile, la cosa più importante secondo me è non far contenti i furbi". 

PLAY-OFF E PLAY-OUT - "Ci sono persone che lavorano da mesi a trovare le soluzioni migliori. E solo loro, che sono al di sopra delle parti, possono decidere, non i tifosi di varie squadre. Curanti però del fatto che bisogna giocare a calcio. Il calcio va tutelato. La salute viene prima di tutto, ma nel momento che tutte le professioni ripartono, è giusto che lo faccia pure il calcio, seguendo le giuste indicazioni".

STADI SENZA TIFOSI - "Il contraccolpo lo subiranno tutti. Giocare allo Juventus stadium con lo stadio pieno, è molto diverso rispetto allo stadio vuoto. Quindi non sarà penalizzata solo la Lazio. Sentire la propria gente che ti incita nei momenti di difficoltà, è quello che ti fa amare questo sport". 

LA PREPARAZIONE - "Un Mondiale arriva dopo una stagione, in cui i giocatori sono stanchi ma allenati. Uno stop così lungo non c'è mai stato, anche d'estate non si sta così tanto fermi. Poi comunque si gioca e ci si allena, invece in questo caso si è stati proprio chiusi in casa. Questa è una questione muscolare, tendinea, di movimenti e contro-movimenti imprevedibili, ti possono portare a delle sofferenze fisiche".

LA LAZIO - "Me l'aspettavo una Lazio così. Da almeno un paio d'anni la rosa della Lazio è sottovalutata. I giocatori che ha, fai fatica a trovarli in altre squadre, sono proprio forti. Se togliamo la Juve, che ha la rosa più completa, poi ci sono i biancocelesti. Questo è un percorso partito da lontano, forse da quando sono arrivato io alla Lazio (nel 2008 ndr). Da lì ha cominciato a costruire una squadra, a gettare le fondamenta. Si sono vinte coppe nelle difficoltà, cosa che non hanno fatto altre squadre. Ora si è arrivati all'apice di questo progetto". 

SCUDETTO - "Non ho mai creduto al dente avvelenato, ho sempre creduto nel lavoro e nella forza del gruppo. La Juventus ha due giocatori forti per ogni ruolo e anche una mentalità vincente. Più che con il dente avvelenato, mi aspetto una Juventus decisa nell'arrivare all'obiettivo finale, consapevole che alle sue spalle c'è una squadra forte (la Lazio ndr), con meno peso sulle spalle. Questo è il punto di vantaggio della Lazio nei confronti della Juventus". 

COPPA ITALIA - "Parto dall'idea che io vorrei vincere tutte le partite. Quindi non si pensa al mettere minuti nelle gambe, o avere più tempo per prepararsi allo sprint finale. Penso che tutte si stiano allenando per migliorare la propria condizione. All'inizio sarà come assistere alle gare di inizio stagione quando si va un po' più a rilento, ma sarà un problema per tutti. La differenza potrebbe farla l'allenamento, per come è stato fatto in questi mesi". 

INZAGHI - "Su Simone c'è poco da dire. Lui ha trovato la strada giusta. Lui era un allenatore bravo già nel settore giovanile e ha avuto la fortuna di avere vicino due persone come Tare e Lotito che hanno creduto in lui. Conosce benissimo la Lazio, l'ambiente, è una maglia che ha addosso e sente sua. Questa è stata la soluzione più giusta. Ha dimostrato di essere bravo e in linea con i progetti societari. La Lazio ha i giocatori bravi, un allenatore bravo e una società che negli anni è diventata forte. Se può vincere lo scudetto? Ma certo che può. La Juve lo può perdere e la Lazio lo può vincere. I bianconeri hanno una rosa importante, ma non va sottovalutata quella della Lazio che ha dei ricambi importanti". 

BROCCHI E LA LAZIO - "Dopo il Milan non pensavo di poter ritrovare una famiglia e legarmi a un ambiente. Pensavo di andare alla Lazio e trovare solo un ambiente caldo, e invece ho trovato una nuova famiglia. Dopo un inizio difficoltoso, mi sono sentito sempre più a casa. Mi sono avvicinato all'ambiente romano, alle pressioni, ed è stato bello come si è creato tutto. Ogni anno migliorava la società, la squadra e il rapporto con i tifosi. Il mio modo di essere mi ha fatto conoscere per quello che ero. Il saluto che mi è stato fatto è stato molto bello ed emozionante. La Lazio per me è stata una seconda famiglia e sarò sempre legato a questi colori. La città di Roma mi manca? Si. I primi mesi ho fatto fatica dopo tanti anni a Milano, ma Roma è meravigliosa. Ho tanti amici con i quali sono in contatto. Se mi sento con Lotito e Tare? Si. Col presidente no, però con Igli invece si. Ieri mi ha mandato un messaggio per farmi i complimenti. Abbiamo un bel rapporto ma soprattutto una stima reciproca. Se dovessi parlare di lui, potrei parlare solo bene". 

MILINKOVIC - "Lui è un giocatore incedibile, io però parto sempre dall'idea che è il giocatore che decide. Deve essere motivato a stare in una squadra e in una società. Se un giocatore decide che è il momento di andare, non lo terrei mai controvoglia. Però per tutti sarebbe incedibile, ha un'eleganza incredibile". 

Pubblicato il 09/06 alle ore 22:50


Show Player
Altre notizie
PUBBLICITÀ