Cavaliere, Direttore Amm.: "Il debito della Lazio non è raddoppiato. Situazione sotto controllo..."
Fonte: Gabriele Candelori - Lalaziosiamonoi.it
Continua a tenere banco in caso Lazio la questione relativa al bilancio. Il caso è scoppiato ieri in seguito alla pubblicazione della seconda semestrale del 2015. Per fare chiarezza sulla situazione, ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3, è intervenuto il Direttore amministrativo Marco Cavaliere, intervistato dal Responsabile della comunicazione Stefano De Martino. Che ha introdotto così il contributo: “Mi dà fastidio trovare delle letture diverse. Ad esempio questa mattina quotidiani come il Corriere dello Sport o il Tempo parlano, con riferimento alla semestrale, di un passivo di 5 milioni. Sul Corriere della Sera invece la somma è di 15 milioni di euro. Quando un giornale così autorevole scrive di un semi-fallimento o di un profondo rosso diventa davvero fuorviante per le persone. Mi auguro che arrivi una smentita, sono stufo che si cerchi di dipingere la Lazio in un determinato modo”.
DALL’ARRIVO DI LOTITO A OGGI - “Il presidente Claudio Lotito è intervenuto nell’aumento di capitale del 2004. C’erano 550 milioni di debiti con una perdita di 86 milioni su un fatturato di 84. La società era tecnicamente fallita. Una situazione che impediva la continuazione dal punto di vista civilistico e sportivo. L’intervento si è articolato in due fasi: la prima ha messo in bonis la società. Si è proceduto attraverso una rateizzazione tributaria, permettendo di smaltire il debito in un numero di anni maggiore con una rata di circa 6 milioni l’anno. Vorrei sottolineare che la nostra è l’unica realtà in cui i contribuenti sono stati tutelati proprio grazie a questa restituzione, già avvenuta al 50 %. Dal punto di vista sportivo invece, vi erano soltanto 8 giocatori tesserati. In dei tempi limitati andava così rifondata completamente la rosa. Oggi il parco giocatori ha un valore altissimo grazie alla capacità di individuare elementi in grado di valorizzarsi. Sono tutti di proprietà e nessuno è in prestito con diritto di riscatto per garantire la massima trasparenza nel bilancio”. Poi sulla seconda fase di interventi: “Successivamente vi è stata una fase di sviluppo con l’implementazione del centro sportivo e del Settore Giovanile con una serie di infrastrutture dedicate. Si è anche diversificata la società, creando la Lazio Marketing per aprire dei negozi di proprietà. Attualmente è in progetto anche la realizzazione di un albergo in centro, attraverso l’acquisto di un immobile al costo di 22 milioni. Un investimento a medio-lungo termine finanziato attraverso un mutuo dalla durata di 15 anni. È stato creato anche uno studio televisivo, uno radiofonico e una rivista ufficiale. Una serie di manovre che ha portato risultati innanzitutto a livello economico con utili per circa 64 milioni di euro, rispettando tutte le richieste normative sia a livello nazionale che Uefa, anche secondo i nuovi indici del “fair play finanziario”. A livello sportivo è arrivata invece la vittoria di tre trofei, tra cui un trionfo storico contro la Roma. Senza considerare il grande lavoro del Settore Giovanile a livello di successi e valorizzazione di giocatori”.
SEMESTRALE - Successivamente si è entrati nel dettaglio della semestrale: “Il vero risultato economico è una perdita negativa di circa 5 milioni di euro, un risultato migliore di 7 milioni rispetto alla stagione precedente. I 15 milioni di cui si parla fanno riferimento ad un indebitamento finanziario netto autoliquidante. È un dato che va analizzato: rappresenta la somma di disponibilità liquide sui conti correnti (circa 9,5 milioni di euro) e un indebitamento di 24 milioni. Questo comprende una cifra di 7 milioni che sono un residuo del mutuo per l’immobile del centro per cui sono state pagate delle rate anticipatamente. Ne deriva una differenza di 17 milioni che consiste in delle anticipazioni su ricavi relativi al semestre successivo. Tra l'altro di questi 17 milioni, 6 sono stati già incassati da parte degli istituti finanziari intorno alla metà di gennaio. La situazione finanziaria è assolutamente sostenibile e andrà a diminuire nel tempo. Il cash flow è positivo, è stata prodotta cassa. 6 milioni sono stati già chiusi a gennaio, altri si chiuderanno in funzione degli incassi che percepiremo dalle competizioni europee. Sono stati usati toni troppo allarmistici e fuori luogo che non tengono conto della storia recente”.
CENTRO SPORTIVO - “Intanto vorrei sottolineare che da quando c’è Lotito il consiglio di gestione e sorveglianza non percepisce compensi, come visibile nel bilancio. Per quanto riguarda l’attività delle parti correlate, questa prevede degli investimenti che hanno rifondato il centro sportivo. Sono state scelte società competitive dal punto di vista economico e finanziario sia per l’implementazione straordinaria che la manutenzione. Sono stati sostituiti vecchi contratti a condizioni migliorative da un punto di vista finanziario, oltre che di efficienza. Sfido chiunque a venire a visitare Formello, fiore all’occhiello per l’Europa. I risultati sono senza dubbio migliori del passato”.
ACADEMY - Nel nuovo progetto rientra anche l’academy: “È fondamentale per coltivare i talenti e seguirli in modo più approfondito all’interno della struttura. Sono investimenti tesi allo sviluppo del Settore Giovanile con l’obiettivo di produrre valori, ovvero giocatori in grado di fornire risultati sotto il profilo sportivo o economico. Rappresenta una patrimonializzazione della società e un’ottimizzazione della situazione”.
DEBITO - In molti hanno parlato di un debito destinato a raddoppiare: “Sono previsioni fatte su non so quali basi. Non può esserci un peggioramento perché il cash flow è positivo di 6 milioni. Ogni numero va letto insieme agli altri, ho difficoltà a pensare che possa raddoppiare. Non bisogna confondere l’aspetto economico da quello finanziario. Essendo una società quotata in borsa, bisogna stare attenti a fare determinate valutazioni. La rata del Fisco? Nel 2004 sono stati pagati 12 milioni soltanto per accedere alla rateizzazione. È stato assunto un buco creato dalle gestioni precedenti, con queste cifre le altre società compravano i giocatori. Per tre anni sono state pagate praticamente due squadre, comprese le ritenute non versate”.