Cataldi: "Addio alla Lazio? Non sono ipocrita, vi dico la verità. Ma..."
È il giorno di Danilo Cataldi. Il centrocampista si è presentato in conferenza stampa come nuovo giocatore della Fiorentina e rispondendo alle varie domande dei cronisti, ha avuto modo di raccontare il distacco dalla Lazio e di commentare l'affetto ricevuto da parte dei tifosi biancocelesti. Le sue parole: "Il distacco dalla Lazio è stato duro, com'è giusto che sia. Sono cresciuto nel settore giovanile del club, fino ad arrivare in prima squadra. Quando nasci e cresci in una squadra della quale sei anche tifoso, raggiungendo certi risultati, è normale che il distacco sia complicato. Detto questo, qui alla Fiorentina ho sentito fin da subito la fiducia del direttore e dell'allenatore. Così diventa tutto più facile. La società e i compagni mi hanno accolto in modo perfetto, questo è il posto per continuare a crescere".
"In questi anni di Lazio ho accumulato tanta esperienza, condividendo lo spogliatoio con campioni che avevano vinto in squadre importanti. E quando ho parlato con Palladino gli ho detto questo, ovvero che voglio portare qui la mia esperienza. Negli anni ho cambiato tanto, partendo da mezzala fino ad abbassarmi e diventare un play basso con Sarri. In quegli anni sono cresciuto maggiormente, sentendo più mio il ruolo. Mi è capitato anche di giocare a due, per me non è un problema. Ho detto al mister che io sono a disposizione".
"Per quanto riguarda lo striscione, mi ha fatto molto piacere. Significa che ho lasciato qualcosa di grande, oltre al calcio giocato. Se come uomo hai una coscienza pulita, anche i tifosi lo riconoscono".
"Convivenza con Bove? Abbiamo fatto un percorso simile, ritrovandoci in questa bolla insieme. L'ho conosciuto, Bove è un calciatore forte. Ripeto quello che ho detto prima: quando si incontrano belle persone, tutto va oltre. Roma è una piazza particolare, ma adesso siamo qui ed entrambi dobbiamo fare il bene della Fiorentina".
"Chi ha deciso il mio addio alla Lazio? Domanda complicata. Non sono ipocrita quindi rispondo la verità. Usiamo le giuste parole, io la Lazio non l’avrei mai lasciata per quello che rappresenta per me e per quello che mi ha dato. È una cosa proprio di cuore, quando cresci e sei tifoso e fai tutte le giovanili oltre a essere spinto da professionista è anche una cosa che ti parte da dentro. Parto da questo presupposto. È giusto che lo dica, anche nei confronti dei tifosi della Fiorentina. Quando parli con rispetto è sempre meglio di dire cose che non sono vere. La scelta della Fiorentina è stata perché nel momento in cui vengo chiamato e sento questa fiducia, c’è stata più di una chiamata sia col direttore sia col mister. È normale che quando senti questa voglia da parte loro di volerti qui, non ci pensi molto. È stato duro lo stacco, ma la decisione di venire qui per me è stata facile perché ho sentito da parte loro una voglia importante di dare una mano alla squadra. Mi sono reso subito disponibile, assolutamente contento e voglioso di far fare alla squadra insieme a tutti i compagni un anno importante".
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