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Lazio, Zaccagni: "Siamo carichi! La fascia da capitano? Ciro mi ha detto che..."

di Niccolò Di Leo

A pochi giorni dall'esordio in campionato della Lazio contro il Venezia, è intervenuto ai microfoni ufficiali del club il nuovo capitano biancoceleste Mattia Zaccagni. Nell'intervista riportata sul match program, l'esterno esprime le proprie sensazioni in vista della stagione e la gioia nell'esser diventato leader della squadra.

Cosa deve pretendere la Lazio dalla prossima stagione? Già a partire dal Venezia, che conosci bene.

"Ci aspetta una bellissima stagione. Siamo carichi per il debutto contro il Venezia, dove sono cresciuto un anno in prestito, il lavoro durante il precampionato è stato buono. Abbiamo tanta fiducia nella squadra e nel nostro percorso, non vediamo l'ora di iniziare".

Che campionato ti aspetti in generale?

"Una Serie A sempre più competitiva e difficile, dove le squadre che erano già forti si sono rinforzate e quelle che lottano per non retrocedere hanno calciatori interessanti. Dovremo lottare fino alla fine di ogni gara per conquistare la vittoria".


Cosa rappresenta diventare il capitano della Lazio?

"Essere il capitano di questa squadra è un grande orgoglio. Immobile? Sapete il rapporto che abbiamo, quando sono diventato capitano l'ho sentito. Ciro era molto felice, ha detto che ci sarà sempre per aiutarmi e ovviamente questo mi fa piacere".


Quanti sono gli altri leader, anche senza fascia al braccio, di questa Lazio?

"Sono andati via giocatori importanti però ne sono rimasti tanti altri ugualmente importanti. Questa-Lazio ha almeno sette capitani nello spogliato, non ci sono dubbi".


La tua crescita negli ultimi tre anni è stata clamorosa, tra vita privata, Lazio e Nazionale: è facile parlare di maturità, ma quale pensi che sia la più grande differenza con il Mattia del passato?

"l figli (ride, ndr)! A parte tutto, mi è cambiata la vita. Owiamente avere due figli ti aiuta a centrare quello step in più nel processo di maturazione. Ora sono davvero pronto a prendermi certe responsabilità. Fortnite? Con Thiago e Dea ormai è impossibile giocarci".


Quale tuo compagno di squadra non ha ancora mostrato tutto il suo reale valore?

"Dico Castellanos, probabilmente ora anche un po' più libero a livello mentale senza Immobile. Taty quest'anno secondo me farà una grandissima stagione. Ce lo aspettiamo tutti".
 

Hai lasciato il tuo amato 20 per il numero più prestigioso nel calcio, il 10: come e nata questa scelta?

"La scelta è nata da un giorno all'altro. Pensa, anche a Verona avevo il 10 poco prima di arrivare alla Lazio. Per me è sempre stato un numero speciale, al di là delle caratteristiche tecniche. Mi dà grandi responsabilità e poi lo eredito da Luis Alberto: ne abbiamo parlato ed è stato contento della mia scelta".

Chi è attualmente l'ala più forte al mondo?

"Facile, Vinicius del Real Madrid".

Capitolo fantacalcio: la richiesta più assurda fatta da un fantallenatore?

"Arrivano quasi ogni giorno! Potrei raccontare una marea di strani messaggi ricevuti. I più classici sono quelli che mi scrivono quando giochiamo di lunedì. Solitamente non mi chiedono mai un solo gol ma almeno una tripletta".

Chi è il tuo sportivo preferito fuori dal calcio?
"Anche se si è ritirato, dico Federer".


Sotto quale aspetto il gol contro la Croazia ti ha regalato un nuovo status a livello internazionale?

"Quando sei su certi palcoscenici come l'Europeo, hai una visibilità diverso. Quel gol è stato indimenticabile e mi ha sicuramente regalato uno status diverso a livello internazionale. Non ti dico quante chiamate sono arrivate il giorno dopo nell'hotel dei miei a Bellaria (ride, ndr). I giornalisti entravano e cercavano mio padre per intervistarlo, cosi a un certo punto lui si è chiuso in camera e non è più uscito".

A proposito di gol, perché non stai esultando più come un arciere?
«Una casualità, esulto come mi viene dopo un gol (ride, ndr). A volte lo dedico a mia moglie, a volte ai miei figli, altre volte invece corro sotto la Curva. Insomma, dipende dal momento. Però l'arciere lo continuerò a fare". 

A chi vuoi dedicare tutto questo? Penso alla tua famiglia e anche a Teresa, mamma del tuo migliore amico scomparsa, alla quale eri molto legato...

"Sicuramente alla mia famiglia che mi ha sempre supportato, dai miei genitori o mia moglie e i miei figli, così come anche ai miei zii che mi hanno aiutato molto. E ovviamente a Teresa, sempre presente nel mio cuore".

Cosa chiede Mattia Zaccagni alla stagione che sta per iniziare?

"Ho molti obiettivi in testa, che al momento non voglio svelare. Posso solo promettere che il mio impegno sarà totale, farò di tutto per aiutare i miei compagni di squadra a ottenere grandi risultati".


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