Lazio, rivalsa Marcos Antonio: le tappe del suo percorso in biancoceleste
Fonte: Antonio Pilato - Lalaziosiamonoi.it
Da oggetto misterioso ad un uomo in più. Può essere sintetizzata così la parabola di Marcos Antonio che arrivato alla Lazio la scorsa estate sotto i migliori auspici, fino a qualche settimana fa sembrava relegato ai margini del progetto tecnico biancoceleste. Mister Sarri infatti nel corso del campionato gli ha sempre preferito Cataldi e all'occorrenza Vecino.
ARRIVO - Acquistato a giugno all'apertura del mercato, fin dai primi allenamenti ad Auronzo le sue doti tecniche avevano destato gran stupore. D'altronde allo Shakhtar aveva ben impressionato anche in Champions League al cospetto di avversari del calibro del Real Madrid.
LE DIFFICOLTA' - Eppure nonostante ciò, nelle primissime gare della stagione si era anche ritagliato un suo spazio per poi "sparire" alla distanza. Prima di ieri la sua ultima da titolare risaliva al match contro il Cluj in Conference League dello scorso febbraio dove tra l'altro è uscito dopo nemmeno 20' per via dell'espulsione di Patric. Diverse le critiche piovutegli addosso per colpa del suo fisico esile che non si concilierebbe bene con il calcio moderno in cui la prestanza fisica è un fattore fondamentale.
LA SVOLTA - L'ingresso nel finale di La Spezia lo scorso 14 aprile a risultato già quasi acquisito e con gli avversari in dieci uomini sembrava essere più un'occasione per mettere minuti nelle gambe che altro. Ed invece il gol dello 0-3 con una splendida azione personale gli ha dato quella fiducia che gli era mancata nei mesi precedenti.
CONFERMA - Contro il Torino nonostante la sconfitta è subentrato alla grande dando dinamismo e velocità in regia. Con la squadra in svantaggio e con Cataldi out per squalifica Sarri lo ha gettato nella mischia senza però doversene pentire e riuscendo un po' a sbrogliare la matassa costruita in mezzo al campo dal tecnico avversario Juric.
LEADER IN MEZZO AL CAMPO - Ma la "consacrazione" è arrivata nel sofferto match vinto contro il Sassuolo dove ha deliziato la platea dell'Olimpico con giocate sopraffine tra cui il pregevole assist per Felipe Anderson e un lavoro sporco d'interdizione degno del miglior Leiva. Esce a pochi minuti dal termine per via dei crampi ricoperto dagli scroscianti applausi del popolo laziale. Ora è centrocampista completo così come richiesto dal tecnico biancoceleste, che per questo finale di campionato potrà contare anche sul suo prezioso contribuito.