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Lazio, l'Holyhead sceglie la maglia dei -9: "In Galles l'amiamo, ecco perché"

di Laura Castellani
Fonte: Laura Castellani - Lalaziosiamonoi.it

Le ali dell'aquila diventano le onde del mare d'Irlanda. La testa del rapace, una delle navi che salpano ogni giorno dal porto di Holyhead, nel Galles. Città da 11 mila abitanti, fondata dai romani 17 secoli fa. Più di duemila chilometri distante dalla Capitale e dalla Lazio. Sembra quasi impossibile che i destini di due società così lontane possano incrociarsi. E, in effetti, se la maglia dei -9 non fosse assurta a icona di abnegazione e spirito d'appartenenza, con ogni probabilità le cose sarebbero restate così: due mondi distanti duemila chilometri. L'Holyhead Town Fc - società nata nel 1925 e riformata dopo una breve pausa nel 2016 - non avrebbe subito il fascino della Lazio e della sua storia. La dirigenza non si sarebbe lasciata conquistare dalla maglia bandiera, né si sarebbe organizzata per indossarla in Welsh Alliance (competizione parte del terzo livello dei campionati gallesi). Ovviamente, con le dovute modifiche. E poi, sapere che con quella casacca Giuliano Fiorini segnò un gol decisivo per la storia biancoceleste, deve essere stato decisivo: d'altronde, la maglia dell'Holyhead celebra anche un altro numero 9, Tommy Welsh. Il più prolifico attaccante gallese. Una leggenda per i tifosi, morto alcuni mesi fa poco dopo aver festeggiato il suo novantesimo compleanno. 631 gol sulle spalle ma, soprattutto, il rifiuto di club molto più blasonati, come West Brom e Wolverhampton, pur di finire la propria carriera intorno al porto di Holyhead. La redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva la società gallese. Ecco che cosa ci ha raccontato sulla sua nuova maglia. 

LAZIO, LA MAGLIA BANDIERA NEL GALLES - "La maglia della Lazio è bellissima, a prescindere dalla squadra che tifi": non ha dubbi, la società gallese. Il loro portavoce ci ha raccontato come è nata la nuova casacca: "Abbiamo parlato con la Teejac Sports (marca che disegna i completi dell'Holyhead, ndr) per capire se fosse fattibile. Quando sono venuti da noi con il disegno, eravamo entusiasti! Abbiamo pensato subito di trasformare l'aquila nella nave dell'Holyhead Town FC, per riflettere la storia del nostro club e il soprannome dei nostri calciatori, gli Harbourmen. Molti ex giocatori, negli anni '50 e '60, lavoravano nel cantiere navale e il vecchio campo si trovava lì vicino". È anche la storia di Tommy Welsh, che arrivò a Holyhead da Belfast proprio in quegli anni: "Abbiamo voluto fare qualcosa di speciale, che riflettesse il suo e i viaggi di molti altri dall'Irlanda a Holyhead, dove Welsh venne per giocare in questo club ed eventualmente poi stabilirsi qui. Questo è il motivo per cui in questa città ci sono tante persone di origini irlandesi. E anche perché abbiamo la bandiera dell'Irlanda del Nord con il suo nome sulla maglia, sul lato. Questo completo è soprattutto un tributo per un grande uomo, l'Harbourmen numero 9".

DA TOMMY WELSH A GIULIANO FIORINI - La maglia bandiera è memoria di momenti duri, che hanno forgiato carattere e storia della società biancoceleste: "Sappiamo bene quanto significhi per la Lazio e i suoi tifosi questa casacca, lo rispettiamo al 100%. La nave rappresenta la nostra storia, quella di un club in cui tantissimi ex giocatori degli anni '50 e '60 sono venuti qui dall'Irlanda e spesso sono rimasti nel nostro piccolo villaggio di pescatori. È un bel modo per celebrare il nostro passato. E la risposta dei tifosi della Lazio è stata fantastica. Dimostra che gran club di classe sia". Già, perché l'immagine della nuova maglia dell'Holyhead è diventata virale: "Ovviamente ci aspettavamo parecchio interesse a livello locale, ma avere italiani che ci chiedono una copia del nostro completo, beh, è stata veramente una sorpresa per noi". E adesso, l'augurio è quello di prendere in prestito lo spirito che ha contraddistinto la Lazio dei -9: "Speriamo che questo completo dia la spinta giusta alla squadra per la nostra seconda stagione in Welsh Alliance, dopo due promozioni consecutive raggiunte. L'ultima stagione è stata dura, ma ci sentiamo più preparati, fisicamente e psicologicamente". Con la maglia bandiera, forse è più facile.

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