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ESCLUSIVA - Proietti Farinelli: "Alla Lazio segnalai un giovane del Marsala di nome Evra, ma..."

di Davide Capogrossi
Fonte: Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it

Incroci, sliding doors, grandi colpi e occasioni perse. Patrice Evra non prenderà parte all'incontro di campionato tra Lazio e Juventus. Il terzino bianconero sta recuperando da un infortunio, non sfiderà la Lazio. Una delle squadre che si erano seriamente interessate a lui già dai primi calci nei campi di periferia, al Marsala. Evrà approdò in Sicilia nel lontano 1998, direttamente dalle giovanili del Psg. Aveva appena 17 anni ma disputò un'ottima stagione con la maglia del Marsala. Era un esterno d'attacco rapido e talentuoso, aveva attirato le attenzioni di parecchie squadre. La Lazio in particolare aveva visionato il ragazzo, come racconta in esclusiva ai microfoni di Lalaziosiamonoi.it Vincenzo Proietti Farinelli, storico osservatore dell'era cragnottiana.

Lazio-Juventus. Patrice Evra non scenderà in campo perchè infortunato. Un giocatore che lei ha seguito per la Lazio molti anni fa, ai tempi della militanza nel Marsala. "Ho osservato Patrice Evra il 28 marzo del 1999, non aveva ancora 18 anni. Giocava nell'Interregionale, la partita era Marsala-Atletico Catania, finita 1 a 1. Il direttore sportivo del Marsala era un mio amico, mi chiamò segnalandomi quel ragazzo. Ne parlai con l'allora ds della Lazio Nello Governato che mi disse di visionarlo. Non giocava come terzino fluidificante ma era un esterno puro d'attacco. Nella mia relazione segnalai che poteva essere un ottimo investimento da parte della società. 'Da prendere'. Poi nel momento in cui i club si sono confrontati sono subentrate altre situazioni che hanno chiuso la trattativa".

Può leggere un estratto di quella relazione? "Ha dimostrato sotto il profilo tecnico di avere colpi che denotano padronanza di palleggio, oltre che un'ottima visione di gioco. Sinistro naturale, ha la capacità di agire su entrambe le fasce. E' in possesso di una buona tecnica di base, ha la capacità di saltare l'uomo con estrema facilità, ha cambio di marcia, dribbling. E' un elemento combattivo, non rifiuta mai il tackle. Subisce ad inizio gara due falli intimidatori che avrebbero potuto condizionarlo, ma ha reagito positivamente. Le migliori abilità le mostra in attacco ma anche in fase difensiva si impegna con determinzione. Ha ampi margini di miglioramento sia fisici che tecnici. Denota una coordinazione motoria non comune. E' uno dei migliori giovani visionati".

Avrebbe mai ipotizzato un'evoluzione come terzino fluidificante? "Copriva tutta la fascia, aveva già una propensione all'attacco, il margine di miglioramento riguardava la fase difensiva. Lo perdemmo di vista quando andò a Monza, sembrava perso, poi l'ho rivisto in un Monaco-Psg. Durante la partita venne fuori che c'era dietro il Manchester United, pronto ad offrire 13-14 milioni di euro per un giocatore che potevamo prendere noi".

Lei di futuri talenti ne ha visionati parecchi... "Governato voleva che ogni anno prendessimo un giocatore dall'Interregionale. Grandoni fu una situazione simile ma lo prendemmo. Anche lo stesso Gottardi, prelevato dal campionato svizzero. Ne ho visti parecchi, ne abbiamo persi tanti. Migliorare la Lazio all'epoca era difficilissimo. Montella, ad esempio, giocava nell'Empoli ma ci chiesero una barca di soldi per la metà del cartellino".

Torniamo all'attualità. La Lazio ha la possibilità di far punti contro questa Juventus? "E' dura, la Lazio sta giocando piuttosto bene in questo periodo, però deve essere sempre al massimo della condizione. Noi la reazione e la personalità le abbiamo sempre avute nel nostro dna. Una squadra combattiva, che ha avuto mille vicissitudini nel corso degli anni, siamo sempre venuti fuori alla grande. Tuttavia vedo la Juventus nettamente superiore".

La sosta per le Nazionali può essere utile per ricaricare le pile dopo una sconfitta? "Quando perdi non vedi l'ora di rifarti. Con la sosta si può accumulare più rabbia dopo una sconfitta, potrebbe essere un problema".

Quali sono le armi a disposizione di questa Lazio? "L'aggressività deve essere l'arma principale, non devono farli ragionare, cercare di ostacolarli in ogni zona del campo. Nel momento in cui gli concedi spazi per gestire la partita alla lunga ti ubriacano".

Cosa la impensierisce maggiormente della Juventus? "La Juventus è molto forte e gli arbitri hanno sempre un po' di sudditanza in queste circostanze. Mi preoccupa enormemente, le squadre più forti vengono spesso agevolate"

 

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