ESCLUSIVA - Mudingayi: "A Torino l'importante è onorare la maglia, testa però all'Europa League"
Fonte: BoM - Lalaziosiamonoi.it
Da Kinshasa a Roma, passando per Torino. Fra le esperienze italiane di Gaby Mudingayi, centrocampista congolese di origini belga, quelle con le maglie di Torino e Lazio sono sicuramente tra le più significative. 42 presenze e 1 gol con i granata, 83 le apparizioni con i biancolesti con, anche qui, 1 marcatura passata agli archivi. Non aveva confidenza con la rete questo mastino della mediana, ma ha avuto la capacità di entrare nel cuore di tifosi e allenatori, sempre pronti ad affidarsi a lui per trovare equilibrio nello scacchiere tattico. In esclusiva ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it ha voluto introdurre il match della prossima giornata di Serie A con un sorriso, partendo dai ricordi di quegli anni: “Mi porto dentro tante cose positive. Sono stato bene sia a Torino che a Roma dove però ho passato più anni. Sono state esperienze importanti della mia vita. Mi sento comunque più laziale, io tifo Lazio, ma anche al Toro sono stato alla grande”.
La Lazio di oggi è una lontana parente di quella dell'anno scorso. Ti sei dato delle risposte?
“Non me lo so spiegare, davvero. Non abbiamo proseguito il cammino intrapreso su un sentiero positivo. Ci siamo fermati. Bisogna riuscire a capire cosa è successo dentro lo spogliatoio e da esterno non posso saperlo”.
È rimasta solo l'Europa League: quante possibilità dai alla Lazio?
“Arrivare in fondo dipende soprattutto da quello che i giocatori hanno nella testa. Sapendo che è rimasta solo l'Europa League secondo me dovrebbero concentrarsi al massimo su questo traguardo per dare un senso alla stagione”
Da centrocampista chi ti piace di questa rosa?
“Sulla mediana la Lazio ha davvero un bel reparto. Sono tanti i centrocampisti bravi anche se io personalmente non mi rivedo in nessuno di questi. Ammiro Cataldi, giovane e tecnico, e Biglia. Lui è veramente forte. Ha qualità ed esperienza. Complessivamente la rosa in quei ruoli è di livello anche se adesso non gira bene”.
Tornando a Torino-Lazio, che partita ti aspetti?
“E' importante per entrambe le squadre dato che vengono da risultati non certo positivi. Dal punto di vista psicologico è sempre un bene poter vincere per far vedere alla piazza che lotteranno sempre, fino alla fine, per onorare al meglio la maglia. Pronostici però non ne faccio (ride ndr)”.
L'Olimpico intanto è sempre più vuoto. Dalle barriere in curva alla mancanza di risultati, per finire all'astio verso la presidenza. Secondo te quanto incide in percentuale tutto questo sul rendimento della squadra? Che sentimenti provi nel vedere un stadio praticamente vuoto?
“Incide molto. Ricordo quella partita contro l'Olympiakos, in Champions League, giocata senza tifosi. Sembra quasi di scendere in campo per un'amichevole, una gara senza importanza. Il tifo ti aiuta sempre nelle difficoltà. E' una sensazione bruttissima”.
Chiusura sul personale: il presente e il futuro di Gaby Mudingayi?
“Per adesso mi sento ancora un calciatore. Mi sto allenando tanto. Ho avuto delle opportunità che, col senno di poi, avrei dovuto accettare. Ho avuto un po' di sfortuna con operazioni saltate ma continuo a lavorare. Mi manca il campo, posso dare molto e sono fisicamente integro. Il mio procuratore si sta muovendo. Vorrei calcare il prato verde ancora 2-3 anni”.
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