.

ESCLUSIVA - Morte Astori, il Dott. Proietti: “La tesi della Dott.ssa Rizzoli è eccessiva. Alcune tragedie sono imprevedibili”

di Claudio Cianci
Fonte: Claudio Cianci-Lalaziosiamonoi.it

Davide Astori poteva essere salvato, questa è la tesi avanzata ieri dalla Dott.ssa Rizzoli in merito al decesso dell’ex capitano della Fiorentina. Per comprendere meglio il tema e per capire da una voce autorevole se questa tesi avanzata possa essere valida, la redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva il cardiologo dell’ospedale Vannini di Roma, Igino Proietti.

TESI AGGRESSIVA - “La tesi è in linea teorica valida, però va fatta qualche piccola correzione perché la tesi esposta ha un taglio giornalistico un po’ troppo aggressivo per quello che è un referto medico ancora da definire. Come se uno volesse mettere in dubbio che tutto quello che è stato fatto sia stato fatto male. In realtà è un discorso molto difficile da riuscire ad accettare. C’è sempre un margine d’incertezza e di sorpresa anche con tutti i referti negativi. Queste cose possono avvenire generalmente sotto sforzo, ma purtroppo anche se il soggetto dorme o sta parlando con altri. I controlli sono necessari e doverosi a qualunque livello di idoneità sportiva, soprattutto se agonistica. Il corollario di queste tragedie può dare utili risvolti: se le analisi genetiche, come faranno per questo ragazzo (Astori, ndr) daranno esito positivo per qualche anomalia predittiva di aritmie maligne, magari si possono salvare i suoi familiari”.

MANCANZA DI ESAME HOLTER È UNA PRESUNZIONE - “Il fatto che non si sia stato fatto un esame Holter ad Astori è una presunzione. Probabilmente è stato fatto tutto ciò che si doveva fare, noi non lo sappiamo. Giustamente viene messo in dubbio, aspetteremo una risposta. Molto spesso questi esami vengono effettuati ma danno responso negativo. Purtroppo si sa che c’è un margine infinitesimale di rischio in questi ragazzi. Dirò di più, magari qualcuno che non potrebbe fare sport perché portatore a sua insaputa di un'anomalia genetica, lo pratica per tutta la vita e non gli capita nulla. Questi soggetti sono stati particolarmente fortunati. Si tratta di casistica. Verosimilmente fra 15-20 anni faremo a tutti gli sportivi i test necessari in merito all’analisi genetica che riguarda la morte improvvisa e potremo selezionare i soggetti più a rischio. Al momento questo tipo di analisi non possono essere garantite a tutti. Poi a chi vanno fatte queste analisi? Ai giocatori di Serie A e basta? No, andrebbero estese anche a quelli di Serie B e alle serie minori fino ad arrivare ai ragazzi che giocano all’oratorio. Spesso queste cose capitano più negli adolescenti che negli adulti. Ad ogni modo l’esame Holter è un’indagine limitata a 24 ore e sicuramente Astori che aveva 31 anni e con 10-15 anni di attività agonistica alle spalle sarà stato sottoposto ad esami e monitoraggi sufficienti a dimostrare che il suo era un cuore apparentemente sano. Spesso e volentieri non hanno eventi aritmici prodromici che, appunto, danno avvisaglie di queste tragedie. Solo attraverso delle stimolazioni appropriate si possono far partire queste aritmie. Quindi è un evento estremamente isolato, molto spesso evidenziabile se c’è un sospetto clinico o una storia clinica di morte improvvisa giovanile nella famiglia. Bisogna però ricordare sempre che alcune alterazioni genetiche insorgono per la prima volta all’interno di una famiglia come mutazione occasionale”.

ANALISI GENETICHE - “Impossibile che la storia clinica di Astori non abbia mai dato sintomi o avvisaglie del problema? Impossibile è un termine che non bisognerebbe mai accostare alla medicina, direi improbabile. La medicina non è una scienza esatta e lascia sempre spazio alla sorpresa. Se non ci sono stati dei prodomi è ovvio che determinate indagini ulteriori, alle volte, non si fanno. Se tutto risulta negativo non viene da pensare che ci siano altre cose su cui indagare. Le analisi genetiche non sono così semplici da fare, né sono numerosi i centri che le eseguono in Italia. Ad ogni modo il referto medico di Astori sulle cause della morte è un referto onesto che si limita a fare una fotografia oggettiva di ciò che hanno trovato”.

LA PROCEDURA - “Se condivido l’osservazione della Dott.ssa Rizzoli in merito alla procedura corretta da seguire? Sì, sebbene sia imprecisa l’osservazione. Se vi sono dei dubbi di aritmie congenite o familiari non si può dare l’idoneità sportiva né tantomeno quella agonistica. I pacemaker che vengono inseriti in questi soggetti sono pacemaker defibrillatori che - oltre all’attività di stimolazione – hanno un’attività di controllo stretto delle aritmie e di intervento qualora esse insorgano”.

CONSIDERAZIONI FINALI - “L’Holter cardiaco può sicuramente aiutare ed abbassa la soglia dei soggetti patologici. Però, per quanto si possano svolgere esami, ci sarà sempre qualcuno che sfugge. I nostri esami sono sempre diagnostici e precisi. Ma la precisione in medicina è asintotica, in parole povere si tende ad una precisione del 100% ma arrivarci non è possibile. Ricordiamo che questo ragazzo giocava in Nazionale. Veramente si può pensare che lo staff specialistico della Nazionale, quello della Fiorentina e quello Roma non abbiano valutato adeguatamente il giocatore professionista? Improbabile. Risulta verosimile che una persona che ha superato tanti esami e tante verifiche sia un individuo assolutamente sano fino a prova contraria. E la prova contraria può avvenire non solamente con le infezioni virali che purtroppo colpiscono tutti o con l’assunzione occasionale di farmaci proaritmogeni (alcuni antibiotici in particolare), ma può manifestarsi anche con le mutazioni genetiche occasionali. A prescindere dall’esame Holter ora si possono mettere degli apparecchi sotto cute che si chiamano Loop Recorder che ti analizzano fino a tre anni. Però si può davvero ipotizzare di riuscire a mettere su tutti i calciatori professionisti un apparecchio sotto cute che dopo tre anni va sostituito? Magari dopo tre anni non è successo niente e poi capita l’anno successivo. Purtroppo il rischio residuo e la possibilità di perdere qualche giovane nonostante tutto quello che si fa, deve essere messo in conto. Certe cose poi vengono indotte. Faccio un esempio: magari il calciatore poteva aver avuto un episodio prolungato di influenza intestinale, questo riduce i livelli di potassio o di altri importanti composti del nostro organismo e con bassi livelli di potassio il rischio aritmogeno cresce. Se Astori si fosse trovato in questa situazione, anche se fossero stati fatti tutti gli esami possibili, c’erano comunque ottime possibilità che risultasse negativo. Immaginiamo come ci saremmo scagliati a posteriori contro i medici che avevano firmato i referti. Nonostante tutto questo, dunque, queste cose possono capitare, soprattutto se vi sono state situazione di malessere prolungato”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA - La riproduzione, anche parziale, dell’articolo è vietata. I trasgressori saranno perseguibili a norma di legge.

 


LLSN WEB TV
Show Player
Altre notizie
PUBBLICITÀ