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ESCLUSIVA - Collovati: "Lazio, opportunità unica di battere il Milan. Milinkovic? Sorpresa della Serie A"

di Claudio Cianci
Fonte: Claudio Cianci- Lalaziosiamonoi.it

Dal 1970 fino al 1982 la sua casacca è stata quella rossonera del Milan, un periodo lungo, prima di approdare all'Inter. Nella sua carriera ha vinto una Coppa Italia, uno scudetto e il Mondiale del 1982 con l'Italia. Risultati difficili da dimenticare se ti chiami Fulvio Collovati. Proprio il Milan, reduce dalla vittoria contro il Bologna dovrà affrontare la Lazio lunedì sera in una sfida delicatissima per la corsa all'Europa. Per entrare nel vivo del match la redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva proprio Collovati.

Il Milan vince con il Bologna ma soffre moltissimo: due espulsi e un infortunato. Il suo giudizio?

"La prestazione è un po' il sintomo di quello che sta succedendo in casa Milan. Queste espulsioni sono segnali evidenti di nervosismo. L'ambiente non è più sereno come due/tre mesi fa. Gli infortuni non sono solamente una questione fisica, ma derivano anche dall'aspetto mentale. Si è parlato di vittoria epica ed è vero. Ora però risulta chiaro che i rossoneri fanno fatica ad esprimere il proprio gioco, vincere fa morale però ora si va ad incontrare una squadra in salute come la Lazio a Roma che sfrutterà tutte le assenze che avrà il Milan".

Il Milan ha tantissimi infortunati...

"Ce ne sono due importanti: Il primo è Bonventura che insieme a Suso è la certezza del Milan anche in chiave di personalità. Il secondo, a prescindere da quello che si dice, è Montolivo. Il Milan ha poche alternative a centrocampo, parliamoci chiaro: ha affidato il centrocampo totalmente nelle mani di Locatelli che è un ragazzino. Bravissimo, ma rimane pur sempre un giovane. Come tutti i giovani ha un rendimento altalenante. Fa parte della normalità, tutte le carriere dei grandi giocatori è stata così, Locatelli è discontinuo per forza di cose. Non ci sono alternative a questo ragazzo: si è provato con Bertolacci in mezzo, con Kucka in mezzo ma non hanno reso. Il problema nasce tutto dall'infortunio di Montolivo".

Il Milan ha perso molto a livello offensivo dando via in prestito Niang?

"Voglio fare una dichiarazione: fra Bacca e Niang avrei dato via Bacca. Sono due giocatori entrati  in rotta di collisione con l'ambiente, ma tra i due chi poteva avere chance in un futuro nel Milan era sicuramente Niang. Per una questione anagrafica e per una questione di gioco. Il Milan al momento ha bisogno di elementi che sposino la causa rossonera, Bacca non è uno che ti dà l'idea di questo. Per questo il Milan si attacca più a Lapadula, lui dà il cuore e l'anima. Bacca va accettato perché gioca così e per questo motivo non entrerà mai nei cuori dei tifosi rossoneri".

Un giudizio su Milinkovic-Savic?

"Si tratta di una delle sorprese della stagione di questa Lazio, questo è fuori discussione. Tanto è vero che si vociferava di un interesse della Juventus. Voce o non voce se vieni accostato alla Juve vuol dire che tu hai destato attenzione. Milinkovic-Savic lotta, s'inserisce, corre, fa gol e fa anche segnare i compagni. Oggigiorno c'è bisogno di questo tipo di centrocampisti. Si tratta del valore aggiunto di una squadra che a livello offensivo con F.Anderson, Immobile, Keita e Djordjevic è abbastanza completa. I biancocelesti hanno delle alternative, i rossoneri meno".

Quanti meriti ha Inzaghi per questo rendimento della Lazio?

"C'è molto merito di Inzaghi, conosce bene l'ambiente Lazio visto che ha allenato il settore giovanile. Conosce gli umori della piazza, ma la cosa più importante è stata la sua capacità di farsi rispettare fin da subito dal gruppo. A volte, quando vieni fuori dal settore giovanile, il gruppo della prima squadra ti vede come quello che viene dal settore giovanile e ti rispettano meno. Lui è stato bravo proprio in questo, si è fatto rispettare dalla società e dai giocatori. Lui in realtà era un'alternativa a Bielsa ed è riuscito ad imporsi ed ora non si pensa più al tecnico argentino. Doppio merito".

A gennaio, però, i biancocelesti non hanno comprato nessuno...

"Probabile che la Lazio abbia la coperta un po' corta, però la Lazio non ha la coppe, esclusa la Coppa Italia. Lotito pondera molto bene cosa fare, poteva far andare via Djordjevic e prendere qualcuno. Ma la Lazio non compra a caso. A gennaio a volte si acquista così per cercare di ovviare a qualche assenza. I biancocelesti, invece, evidentemente hanno già gli occhi su quello che potrebbe essere il sostituto di Djordjevic per giugno, non ora. Per cui hanno fatto bene a non prendere nessuno: mancano una quindicina di partite alla fine del campionato ed avresti dovuto prendere un elemento che avrebbe disputato 5 o 6 partite al massimo. Così hai quattro mesi di tempo per programmare un acquisto per il futuro".

Lazio e Milan stanno puntando tanto sui giovani...

"Il discorso è differente: la Lazio lo fa perché è entrata in questa progettualità di far giocare i giovani. Ho visto che hanno giocato Murgia, Lombardi e Rossi che sono italiani. Lotito spesso compra giocatori giovani e semi sconosciuti come ad esempio Milinkovic, che è esploso adesso. Il Milan, invece, lo sta facendo per necessità. Gioca Locatelli perché hai poche alternative a centrocampo, gli stessi Calabria e De Sciglio sono in campo per la stessa questione. Questo dispiace perché i giovani devono essere fatti giocare per rendere al meglio in un clima sereno. Basti pensare all'Atalanta, che è un esempio per tutti quest'anno".

Immobile può essere considerato uno degli affari migliori dello scorso mercato estivo?

"Immobile è stato uno dei più grandi affari del mercato estivo, sono stati comprati elementi a cifre come 20 o 25 milioni che fanno fatica a trovare spazio. Acquistare un giocatore a quelle cifre (9 milioni di euro, ndr) è stato un grandissimo affare. Si tratta della punta della Nazionale, non è che hai comprato l'alternativa di qualcuno. Si tratta della punta dell'Italia".

Come finirà questa sfida?

"Può essere una partita dal risultato aperto, certamente la Lazio ha un'opportunità per staccarsi una diretta concorrente più unica che rara. Fra assenze e squalifiche è un Milan rabberciato. Una squadra, soprattutto, in casa non può farsi scappare questa opportunità. Il Milan però è sempre il Milan e questo va sottolineato".  

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