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ESCLUSIVA - Casiraghi e il 12 maggio: "Che emozione tornare all'Olimpico! La contestazione? Difficile trovare una soluzione"

di Saverio Cucina
Fonte: Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it

Con le sue 56 reti in 188 presenze in maglia biancoceleste, Gigi ‘Tyson’ Casiraghi è il 9° miglior marcatore della storia della Lazio. Tanta estetica nei suoi gol, spesso conditi da eleganti gesti acrobatici, a testimonianza delle sue doti fisiche e atletiche non indifferenti. “Il gol più bello? Forse proprio quello contro il Milan, dove in sforbiciata colpii il doppio palo prima che la palla si insaccasse in rete. Poi ovviamente quelli a cui sono più legato sono i gol nei derby, in particolar modo quello vinto 3 a 1 dove eravamo in dieci contro undici”. Difficile da dimenticare un gol nella stracittadina, come del resto indelebile rimane tutto il suo trascorso a tinte biancocelesti, coronato dalla vittoria finale della Coppa Italia del 1998 contro i rossoneri. Intervistato in esclusiva dalla redazione de Lalaziosiamonoi.it, l’ex bomber biancoceleste, che sarà ospite anche lui dell’evento del 12 maggio ‘Di padre in figlio’, si è soffermato sul momento attuale degli uomini di Reja, in riferimento anche alla ‘belligeranza’ tra Lotito e la tifoseria.

12 maggio, 40 anni dal primo scudetto per un evento che raccoglierà tante generazioni di Lazio e di laziali. Che effetto le farà partecipare e rivedere i compagni di un tempo?

“Sono rimasto legato a tanti personaggi della storia biancoceleste. Mi farà molto piacere senz’altro rivedere i vecchi compagni a cui sono ancora molto legato come Fuser, Cravero, Favalli e ovviamente Nesta, che per giunta incontrerò la prossima settimana a Miami. Approfitterò per parlare con lui anche di questo evento. Penso che sia molto bello organizzare raduni di questo tipo. In Italia queste cose non succedono spesso, mentre in Inghilterra ad esempio hanno un grandissimo rispetto per la storia e i per i giocatori del passato. Sono gli stessi tifosi ad avere questo tipo di sensibilità. Nel nostro Paese forse un po’ di meno, ma devo dire che quella della Lazio è una delle poche tifoserie attente a questo tipo di ricorrenze, il che è importante perché penso che la memoria storica nel calcio vada preservata. Per di più, tornare in campo all’Olimpico sarà un’opportunità niente male visto che sono passati un po’ di anni... (ride, ndr)”.

Tornando al presente, in casa Lazio tiene banco sempre la contestazione, ormai ad oltranza, tra la società e la maggioranza della tifoseria biancoceleste. Che idea si è fatto?

“Da esterno, visto che non vivo da vicino le vicende romane, credo che sotto il profilo tecnico la Lazio sia una buona squadra. Nel complesso sta disputando un buon campionato, è chiaro che il tutto viene offuscato da questa contestazione nei confronti della proprietà. Il rapporto tra società e tifo è troppo importante e non esiste che ci sia questa rottura. Questo va a discapito di tutta la squadra perché una situazione simile può incidere parecchio sui giocatori. Giocare con i propri tifosi o senza infatti non è la stessa cosa. I problemi societari, di gestione, piuttosto che quelli economici, che non mi sembra che ci siano, sono errori che possono capitare, ma il rapporto con i propri sostenitori è essenziale visto che il consumatore finale è proprio il tifoso ed è a lui che devi rendere conto. La mia impressione è che questa sia una problematica difficilmente sanabile e non trovo semplice neanche trovare una soluzione”.

Una Lazio formato trasferta, fuori casa riesce ad ottenere il massimo della posta in palio mentre in casa, costretta a fare la partita, trova spesso difficoltà. A cinque punti dal sesto posto, con un Parma che non molla nulla, possono farcela i biancocelesti a staccare l’ultimo biglietto per l’Europa?

“Mi sembra che il livello della Lazio di quest’anno sia compatibile con quell’obiettivo. È chiaro che da adesso in poi dovrà avere maggior continuità, cosa che non ha dimostrato quest’anno come negli anni precedenti, dove magari a un buon girone d’andata non ha saputo affiancare un altrettanto girone di ritorno o viceversa. Se dovesse mantenere questi risultati ce la può fare, ma ovviamente, in casa soprattutto, dovrà cambiare ruolino di marcia”.

Un cambio alla guida tecnica che forse sarebbe dovuto avvenire prima…

“Ma non so, il cambio in corsa è sempre un terno al lotto che spesso serve soprattutto a responsabilizzare i giocatori. Le cose sono sicuramente migliorate con l’avvento di Reja, anche se per ottenere la zona Europa occorrerà fare qualcosina di più”.

Domenica arriva il Milan, squadra rabberciata e in balia anche lei di una contestazione, e che domani cercherà riscatto…

“I rossoneri sono incappati in un’annata storta. Anche loro stanno subendo una situazione di contestazione ma a differenza della Lazio è per via dei risultati che non arrivano. È un momento veramente negativo per la squadra di Seedorf sotto molti punti di vista, fermo restando però che nei singoli giocatori il Milan resta comunque una squadra di ottima qualità, motivo per il quale i biancocelesti dovranno fare attenzione”.


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