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ESCLUSIVA - Cabrini: "Lazio, Empoli un incidente di percorso ma contro la Juve ci vuole umiltà!"

di Saverio Cucina
Fonte: Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it

In attesa dell’amichevole dell’Italia con Albania, dalle parti di Formello continuano i lavori anti-Juve. Se Parolo resta ancora arruolato con la Nazionale di Conte, Pioli può intanto riabbracciare Antonio Candreva, febbricitante ma fresco di primo gol in Azzurro. Con l’amaro ancora in bocca per i punti persi ad Empoli, i biancocelesti dovranno pertanto riprendere al più presto ritmo e convinzione per non uscire con le ossa rotte anche dal posticipo di sabato sera, primo vero grande test stagionale. Per fare il punto proprio sulla sfida contro i bianconeri, la redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato l’ex bandiera juventina e attuale commissario tecnico della nazionale italiana femminile di calcio, Antonio Cabrini:

Juve straripante nell’ultima di campionato, ma in Champions quanta fatica…

“Non è un problema soltanto dei bianconeri, ma delle italiane in generale e la Juventus fa parte di questo gruppo. Già in Europa League è un altro discorso, poiché il livello è più basso rispetto alla Champions”.

Si è ridotto molto il gap con le inseguitrici, in particolare la Roma, quest’anno?

“Saranno le due squadre che se la giocheranno fino in fondo, facendo una stagione da protagoniste. Più o meno si equivalgono, ma la Juve è comunque la favorita venendo da tre scudetti consecutivi e pertanto è più abituata a reggere il confronto nell’arco dell’annata”.

Questa la Lazio sta sorprendendo un po’ tutti per gioco e risultati…

“Va dato merito a Pioli. Un allenatore giovane che ha dato uno scossone all’ambiente e soprattutto ai giocatori. È la prima volta che si affaccia in una piazza importante come Roma e sicuramente vorrà imporsi. Poi la squadra è comunque di livello grazie ad una buona campagna acquisti. In estate era un’incognita e non c’erano particolari aspettative. Adesso invece stanno emergendo la capacità di alcuni giocatori che fanno la differenza all’interno della squadra”.

È forse una delle squadre che gioca il miglior calcio in Italia in questo momento?

“Ce ne sono un paio. Considerando l’inizio stagione parlerei anche della Sampdoria di Mihajlovic che sta facendo un buon calcio. Anche il Genoa, sebbene non sia così costante, sta disputando una buona stagione. Queste due, insieme alla Lazio mi sembrano in questo momento le squadre che stanno meglio”.

Dove può arrivare secondo lei questa Lazio?

“Non è facile dirlo. Il campionato alla fine si decide sempre in primavera, per cui molto dipenderà dalle condizioni fisiche e da come le squadre arriveranno in quel periodo. La Lazio può comunque gestire la rosa nel migliore dei modi non avendo le coppe. Sarà determinante presentarsi al meglio nella seconda fase del girone di ritorno”.

Il passo falso di Empoli ridimensiona i biancocelesti?

“Non si può giudicare l’andamento di un’annata attraverso una singola gara. Queste sono situazioni che capitano a tutte le squadre come può esser accaduto ad esempio alla Juve che ha perso con il Genoa e pareggiato a Sassuolo, o al Napoli e alla Roma. Sono incidenti di percorso, è chiaro che se dovessero ripresentarsi più volte allora la storia cambia”.

Sabato sera  sotto i riflettori Lazio-Juventus. Che partita sarà secondo lei?

“La Lazio dovrà impostarla in modo perfetto. Se cerchi di giocartela alla pari contro i bianconeri diventa dura. Bisogna assolutamente trovare le contromisure giuste per provare a dar fastidio all’avversario. Affrontarla ad armi pari vorrebbe dire suicidarsi, perché prima o poi la Juventus un gol te lo fa. Pioli a Torino c’è stato e sa cosa vuol dire giocare nella Juve. Sono convinto che preparerà la gara nel migliore dei modi”.

Ritmo e intensità saranno fondamentali per non lasciare la manovra alla Juve…

“Sicuramente non dovrà avere la sfrontatezza di pensare di essere alla pari, vorrebbe dire concedere all’avversario l’opportunità di colpire. Questa Lazio ha un’identità precisa e dovrà metterla in atto col suo modo di giocare. Mi ci vorrà umiltà”.

Come giudica l’operato di Lotito a livello societario e per il suo recente incarico in Federazione?

“Sta dimostrando che nonostante le problematiche che si sono create e che ci sono ancora con gran parte del tifo laziale, sia riuscito comunque ad allestire una buona squadra, pur non avendo quella disponibilità economica propria dei grandi club. Spesso i tifosi fanno i conti con i soldi degli altri e non con i propri. Su questo aspetto Lotito è stato bravissimo a gestire una società e riportarla sana nel bilancio. Non sarà forse un presidente vicino ai tifosi ma è uno che va dritto per la sua strada e ha lavorato bene per questa squadra e per la società, dandole anche delle buone soddisfazioni. Eccessivo presenzialismo? Fa parte delle sue facoltà, è vice presidente di federazione e pertanto gli è consentito di andare dove ritiene opportuno. È un personaggio vulcanico sotto certi aspetti ma va apprezzato sotto questi aspetti. Vuol dire che è sempre presente e attento a tutte le situazioni e alle problematiche sportive che si possono creare. Meglio esserci troppo che non esserci per niente”.

Un’ultima battuta anche sull’esonero di Mazzarri e il ritorno di Mancini…

“È sempre così. Fa parte delle ‘regole del gioco’. Quando le cose non vanno e la squadra non gira il primo che la paga è sempre l’allenatore. Purtroppo non si dà mai tempo ad un tecnico di lavorare nella maniera giusta e quando i risultati mancano o cambi tutti i giocatori o ne cambi uno, cioè l’allenatore. Questo Mazzarri sicuramente lo sa”.

Mancini scelta giusta?

“A me piace molto. È stato a Milano da vincente, potrebbe far bene ancora ma deve avere sulla barca l’equipaggio giusto. L’Inter è una buona squadra ma deve ancora crescere sotto certi aspetti”.


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