.

Domizzi: "Lazio, se esci dall'Europa puoi trarne vantaggio. Ho parlato con Acerbi e..."

di Andrea Marchettini

Lazio - Udinese allo stadio Olimpico. La formazione friuliana viene a Roma a far visita ai biancocelesti che cercano la sesta vittoria di fila in campionato. Per commentare la partita, la redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato Maurizio Domizzi, doppio ex della sfida e aspirante allenatore. L'ex difensore cresciuto nelle giovanili della Lazio si è raccontato ai nostri microfoni. 

Dopo 21 anni di carriera hai lasciato il calcio. E' stata una tua scelta o è stata dettata da fattori esterni?

"La scelta è stata totalmente mia. Siccome ho avuto la fortuna e la capacità di fare una carriera bella e lunga, avevo l'intenzione di chiudere da protagonista. Tra qualche anno mi ricorderò di aver smesso quando ero ancora un giocatore importante. Poi ci aggiungo che rispetto a quando avevo cominciato a giocare 21 anni fa, sono cambiate moltissime cose e quindi ho ritenuto che fosse il caso di cominciare a pensare ad altro".

Cos'hai in mente per il tuo futuro professionale?

"Mi piacerebbe continuare a lavorare nel mondo del calcio. In estate ho fatto il UEFA B a Coverciano. Attualmente sono tesserato con la Reggiana, sto dando una mano con l'Under 17 e usufruirò di questi 6 mesi di tesseramento per fare pratica, e a giugno farò il UEFA A. Una volta fatto quello, l'anno prossimo spero di poter cominciare in prima persona con questa nuova carriera".

C'è una squadra in particolare che ti piacerebbe allenare?

"Non lo so, ce ne sarebbero tante tra quelle in cui ho giocato. Però so che ci sono degli step e che devono essere rispettati, quindi per adesso mi piacerebbe partire in dei settori giovanili di buon livello per iniziare: credo che sia il percorso migliore che si possa fare".

La tua carriera da calciatore l'hai iniziata alla Lazio alla fine degli anni '90. Anni gloriosi sulla sponda biancoceleste del Tevere: che ricordi hai di quei tempi e di quella squadra?

"Sì, erano davvero anni gloriosi. Al di la della prima squadra che era a un livello eccezionale, io ho avuto la fortuna di vincere lo Scudetto con la Primavera. Erano anni stupendi, poi sono cambiate tante cose nel corso degli anni, ma ultimamente si sta tornando a un buon livello. Credo che una Lazio come quella di quegli anni è difficile da rivedere: il calcio è cambiato e rivedere squadre come il Parma e la Lazio di quei tempi è molto difficile. Però i baincocelesti, attraverso il lavoro e le idee, stanno facendo grandi cose. Alla fine ogni anno tirano fuori sempre il massimo di quello che possono tirare fuori: anche quando non si riescono a qualificare in Champions, portnoa a casa risultati, entusiasmo e trofei".

Quest'anno come la vedi la Lazio. Chi sono i giocatori che ti piacciono di più?

"Vedo una squadra simile a quella degli altri anni, con qualche certezza in più. Luis Alberto si sta confermando a livelli altissimi, Correa sta segnando con più continuità, Acerbi sta facendo benissimo. Andrò controcorrente dicendo questo, ma penso che gli anni passati il fatto di essere andati sempre avanti in Europa League abbia penalizzato la Lazio. In passato la squadra è sempre arrivata con qualche infortunio di troppo nel momento clou della stagione. Quindi, se non si dovesse qualificare ai sedicesimi, potrebbe trarne qualche vantaggio nel corso dell'anno".

Ti aspettavi da Simone Inzaghi un percorso da allenatore così brillante?

"Io credo che nessuno poteva aspettarselo. Il suo è stato un percorso particolare: è passato dalle giovanili alla prima squadra. Secondo me le cose che sorprendono di lui sono due: la costanza di rendimento che ha avuto nel corso degli anni e il fatto che riesca a tirar fuori il massimo da ogni giocatore. Si fa seguire e si fa volere bene, e questa è una qualità grandissima che ha Simone e che non si riscontra in tutti gli allenatori".

Ora c'è Lazio - Udinese. Che partita ti aspetti tu che la piazza di Udine la conosci molto bene?

"L'Udinese verrà a fare una partita attendista, cercando di sfruttare le ripartenze di giocatori come De Paul e Lasagna. Ma la priorità dei nerazzurri sarà l'accortezza perché ha necessità di fare punti: viene da settimane difficili dettate dal cambio del tecnico. Credo che la Laio sia in un momento buonissimo, le ultime partite le ho viste quasi tutte: mi sembra che quest'anno rispondano meglio tutti i calciatori, anche quelli meno utilizzati. Credo che sia cresciuta molto la Lazio da questo punto di vista".

Ti chiedo un commento sulla stagione di Acerbi e sulle sue speranze di essere titolare nei prossimi Europei di calcio

"E' cresciuto tantissimo. Forse aveva proprio bisogno di misurarsi in un ambiente più qualitativo come quello della Lazio rispetto al Sassuolo. Ricopre bene tutti i ruoli della difesa e, se mi posso permettere, credo che abbia delle caratteristiche molto simili a quelle che erano le mie. La scorsa settimana ho incontrato la squadra e ne ho parlato sia con Simone che con lui: ultimamente sta giocando spesso sul centro-sinistra e credo che in quel ruolo si esprima ancora meglio che da centrale. Da mancino, anche io preferivo quel ruolo piuttosto che il centrale perchè si ha più possibilità di andare avanti e di partecipare all'azione".

© RIPRODUZIONE RISERVATA - La riproduzione, anche parziale, dell’articolo è vietata. I trasgressori saranno perseguibili a norma di legge

Pubblicato il 30/11 alle 20:30


LLSNOI WEB TV
Show Player
Altre notizie
PUBBLICITÀ