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Casi Covid Lazio, Prof. Verna: "Differenze tra test Uefa e Serie A? Vi spiego..."

di Elena Bravetti
Fonte: Elena Bravetti - Lalaziosiamonoi.it

In un momento di profonda incertezza legata al Covid-19, il calcio non fa eccezione. Continua a far discutere ciò che è successo prima all'Inter, poi alla Roma, ed infine alla Lazio. Si tratta di quei calciatori "bloccati" dalla Uefa prima di gare internazionali, e poi recuperati per sfide di Serie A. La domanda è lecita: come si spiega un cambiamento così repentino nei risultati arrivati a distanza di qualche ora? Il prof. Roberto Verna, presidente della World Association of Societies of Pathology and Laboratory Medicine (Società mondiale degli addetti alla medicina di laboratorio), è intervenuto ai nostri microfoni per chiarire la situazione, sempre più intricata col passare dei giorni: "Il problema non sta nella differenza tra il test della Uefa e quello della Serie A, si tratta soltanto di una questione di sensibilità del metodo. Se la Serie A facesse il test molecolare, come la Uefa, si avrebbe lo stesso risultato".

TEST ANTIGENICO O MOLECOLARE? - Due diverse metodologie, ma quali sono le differenze? Il prof. Verna ha spiegato: "I test antigenici rapidi presentano vantaggi rispetto ai test molecolari. Maggior rapidità di risposta, costo più contenuto, semplicità di esecuzione. Ma è noto come la sensibilità dei test antigenici sia inferiore rispetto a quella del test molecolare, considerato ad oggi il gold standard per la diagnosi. La sensibilità diagnostica appare inferiore nei pazienti con bassa carica virale, mentre sufficientemente alta nei soggetti con alta carica virale, ovvero nelle fasi iniziali dell'infezione, quando la capacità di diffusione del virus è massima". 

DIVERSI RISULTATI - "Se la Uefa attua il test molecolare, questo è sicuramente molto più sensibile, in grado di trovare piccole quantità di sequenze virali nell'individuo che magari è anche asintomatico. Il test antigenico, quello che viene fatto normalmente, è in grado di rivelare l'infettività in base alla grande carica virale presente. Supponiamo che io sia stato a contatto con qualcuno l'altro ieri e abbia una minima carica virale, non risulterò positivo al test antigenico mentre lo sarò a quello molecolare. Ma anche in questa situazione, potrei comunque stare benissimo perché magari il virus non si replica e io non sono sintomatico. Altri sviluppano maggiormente il virus, e diventano sintomatici".

SINTOMI E CONTAGIOSITÀ - "Se una persona risulta negativa al test antigenico, è molto probabile che non sia infettante. Se sono entrato a contatto col virus l'altro ieri, e faccio un test antigenico oggi, risulterò negativo. Domani faccio un test molecolare e quello, siccome è più sensibile e rileva una quantità di virus molto minore, magari mi dà risultato positivo. Però io rimarrò comunque asintomatico".

LE TEMPISTICHE - "I due test presuppongono tempistiche diverse. Prima di fare quello antigenico sarà necessario attendere qualche giorno in più dal contatto con un positivo. È molto probabile che nell'immediatezza di un contagio, il test antigenico risultati negativo. Mentre il test molecolare, proprio in virtù di una maggior sensibilità, dovrebbe essere in grado di rilevare anche una minima quantità di virus nell'immediato".

AMPLIFICAZIONE E FALSI POSITIVI - "Il test molecolare si basa sulla tecnica dell'amplificazione. Falsi positivi? Proprio agendo tramite amplificazione, può capitare che amplifico qualcosa che non è necessariamente il virus. È come se fosse un'interferenza. E quindi il tampone risulta positivo, ma in verità è positivo a un qualsiasi altro gene presente nell'organismo".

ANCORA POSITIVO? - Il presidente della WASPaLM ha poi chiarito la situazione relativa a coloro che sono asintomatici ma che, tuttavia, rimangono positivi per un periodo di tempo molto prolungato: "Questi ritardano l'eliminazione del virus. Tutti noi abbiamo un sistema immunitario che ci difende dalle infezioni, ha i suoi tempi. Persone che sono rimaste a lungo positive ma con senza sintomi sono proprio quelle con bassissima carica virale, e quindi proprio perché rimane scarsa lo stesso sistema immunitario ci mette di più per eliminarlo".

UNA GIUSTA DECISIONE - "Si tratta di due sistemi diversi, ognuno con la propria valenza. Differiscono anche in quanto a costi. Il test molecolare costa molto di più, prevede una lavorazione molto più lunga. La Serie A fa bene a fare il test antigenico, è la risposta migliore in casi di screening continuo. I laboratori sono sovraccarichi e, nella necessità di avere un risultato immediato, si tende a essere un po' più rapidi".

Pubblicato il 2/11

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