Sampdoria - Lazio, Milinkovic e l'assist tracciato col compasso
Fonte: Annalisa Cesaretti - Lalaziosiamonoi.it
SAMPDORIA- LAZIO - A scuola c'erano giorni in cui il professore di disegno tecnico si pentiva delle sue scelte. Tipo quella di chiedere agli studenti di munirsi di un compasso. Loro aprivano la cartelletta di plastica, tiravano fuori la custodia e tanto bastava a fargli accelerare i battiti. In men che non si dica minuscole goccioline di sudore iniziavano a scendergli lente sulla fronte. Diventava di colpo paranoico e ripetitivo. "Il compasso", diceva, "è uno strumento che va usato con criterio". Si raccomandava una, due, tre e infinite volte. Dal suo banco Sergej Milinkovic reagiva piegando gli angoli della bocca verso il basso: era davvero scettico. Da lì a qualche anno avrebbe assunto la stessa espressione davanti alle decisioni dubbie degli arbitri. A quel tempo, invece, non riusciva a capire le preoccupazioni del professore. In realtà le riteneva del tutto esagerate. Nel suo modo di vedere le cose, nessuno avrebbe mai usato quella punta d'acciaio per colpire - più o meno volontariamente - un compagno. E non era sua intenzione fare lo spaccone, ma nel complesso il compasso non gli sembrava poi uno strumento così difficile da maneggiare. Se la conseguenza non fosse stata una nota sul registro, avrebbe detto al suo insegnante che quell'aggeggio, lui, sarebbe stato in grado di farlo funzionare persino con i piedi. Gli sarebbe bastato calibrare precisione e accuratezza per disegnare curve perfette. Non poteva ancora saperlo, ma da grande avrebbe servito assist altrettanto precisi e accurati con la maglia della Lazio. E dagli spalti qualcuno si sarebbe chiesto se non stesse usando proprio un compasso.
AL 62' MINUTO - Lo stesso dubbio ha fatto capolino negli occhi di chi era presente al Marassi e stava assistendo a Sampdoria - Lazio. Ed era lecito. Perché ecco cosa è successo al 62' minuto: da almeno quattro metri dalla linea di centrocampo Milinkovic ha lanciato la palla in direzione di Immobile. Ha seguito le istruzioni che il suo professore di disegno tecnico continuava a ripetere mentre, agitato, si asciugava il sudore dalla fronte. Si punta il compasso proprio lì, nella zolla in cui si trova il piede d'appoggio. Si calibrano precisione e accuratezza e si misura la distanza dal punto di arrivo (quindi Ciro Immobile). Ai più bravi non serve un righello, loro sanno regolarsi da soli. E poi si calcia. Con tanto forza quanto basta per "tracciare" un assist perfetto.
SENZA PAROLE - Immobile, a quel punto, altro non può fare che buttare la palla in rete. Sprecare un assist del genere, infatti, sarebbe un peccato di difficile configurazione. "È una palla incommentabile per quanto è bella", ha detto Ciro dopo il match. Mentre esultava per il gol ha cercato Sergej con lo sguardo e con le mani mimava la domanda che poi, con qualche ora di distanza, Correa avrebbe rivolto al serbo sui social: "Ma che giocatore sei?".
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