Piola, parla la figlia: "Il ricordo di padre in figlio il record più bello. A Immobile auguro..."
Fonte: Elena Bravetti - Lalaziosiamonoi.it
Quella contro l'Atalanta non è stata una gara come le altre per Immobile. L'attaccante della Lazio, andando in gol, ha centrato quota 159 in biancoceleste. Ciro ha raggiunto in questo modo Silvio Piola al primo posto nella classifica dei migliori bomber che i tifosi capitolini abbiano potuto ammirare. Il dato è da far strabuzzare gli occhi, la scalata pareva esser impervia e l'ultimo gradino praticamente impossibile da raggiungere. "King Ciro" - così è stato soprannominato nella Capitale - non ha mai mollato, continuando a lavorare a testa basta. Ora i complimenti sono tutti per lui. E giungono anche da Paola Piola, figlia di Silvio, il bomber della storia. Intervenuta ai nostri microfoni, ci ha parlato delle sue emozioni all'indomani dell'arrivo di Immobile sulla vetta occupata, finora in solitaria, da suo padre.
IL SOGNO DI MIO PADRE - "Le mie sensazioni sono quelle di una persona, di una figlia che ha sempre masticato lo sport. Se lo guardo da quella prospettiva è un pieno merito", ha esordito Paola. Poi ha proseguito: "I record sono sempre una motivazione, un obiettivo. Mio padre inseguiva quello di Meazza, il suo sogno era raggiungere questo grande campione. È bello che Immobile abbia percorso la sua strada tenendo questa luce davanti. Come figlia... dico anche mannaggia (ride, ndr). È ovvio che le proprie cose si vogliono conservare per sempre. La vita non è così, è fatta di spinte continue. Se pensiamo a quanto lo sport possa motivare i giovani atleti, questo è un altro bell'esempio che fornisce Immobile, che arriva però grazie a talento e impegno".
MOLTO PIÙ DI UN CAMPIONE - È poi tempo di lasciar spazio ai ricordi. Non quelli di un campione, bensì di un padre che non amava raccontare le sue gesta, in famiglia preferiva esser semplicemente Silvio. La figlia ce ne ha parlato, ricordando in particolare l'ultima fase della carriera, quella che ha visto lo storico bomber al servizio dei più piccoli: "I ricordi di mio padre sono tantissimi, sono parte della mia vita. Non ho avuto il campione in casa, ho avuto un padre che, tra l'altro, non amava molto raccontarsi nelle sue gesta. I ricordi più belli sono della fase in cui già era anziano, è ritornato al calcio piccolo. Vedere l'entusiasmo di questa persona anziana nel vedere la pratica dei piccoli mi ha insegnato molto. Certe parti, nonostante il passaggio degli anni, rimangono indelebili. Questa gioia, questo piacere del gioco della palla gli è rimasto scolpito dentro. Da lì ho avuto tanti insegnamenti importanti per la vita, per quella dei miei figli. È stato un uomo importante per la sua famiglia".
IL RICORDO - Ricordare un personaggio del genere è d'obbligo. Tramandare il suo nome di generazione in generazione una missione. Paola, che ha fondato l'archivio 'Silvio Piola', si è espressa in questo modo: "Ricordarlo, anche tramite l'archivio 'Silvio Piola' vuol dire andare a pescare e arrivare a storie che io non ho potuto neanche conoscere. All'epoca della Lazio mio papà viveva da solo, non aveva ancora la famiglia che poi si è fatto tornato al Nord. Quest'andare indietro, e soprattutto venire a Roma e vedere quest'amore con cui lui è ricordato, incontrare persone che mi hanno fatto entrare nella storia degli anni, mi ha dato e continua a darmi molto. Mi hanno accompagnato a vedere dove abitava, c'è chi non perde occasione di mandarmi qualche notizia su quando e come viene ricordato dai giornali romani".
L'AUGURIO A IMMOBILE - Un amore grande quello dei tifosi per Piola, che valica anche il confine del tempo. E quando si torna nei luoghi che l'hanno accolto quando ha iniziato a indossare la maglia della Lazio, contro quest'amore "ci si va a sbattere". Continua Piola: "È fantastico, è proprio la generazione transgenerazionale. Siamo venuti due volte a Roma, l'ultima proprio allo stadio. E vedere queste teste bianche che raccontavano il campione ai bimbi che gli sedevano affianco è il record più grande. Se vivi delle belle e sane emozioni attraverso il tuo campione, questo ti rimane dentro, tanto da trasmetterla ai tuoi cari. È importante, più di qualsiasi record. È quelli che auguro anche a Ciro Immobile, di continuare ad essere un bel esempio positivo, di aggregazione. Rappresentare un esempio in grado di far vivere ricordi in grado di essere trasmessi. Vedendo a Roma sono proprio andare a sbattere contro quest'amore ed è stato decisamente molto bello. Faremo il possibile, anche tramite altre iniziative, per tenerlo acceso".
RACCONTARE PIOLA - "Se dovessi raccontare mio padre a chi non lo conosceva? Lo faccio regolarmente. Come archivio abbiamo in atto un progetto 'Il mio pallone - Sport, educazione e cittadinanza'. In altre parole, presento Silvio Piola. Si passa dall'uomo dei record, ma l'obiettivo non è di parlarne in questo modo. Si entra dentro tutte le variabili che hanno portato alla costruzione di questo talento, considerando anche la famiglia. È un'occasione per parlare a insegnanti, bambini e genitori di tutti quelli che sono gli elementi dietro alla costruzione dell'eccezionalità atletica", racconta Paola. Tante le iniziative, un unico obiettivo: "A noi non interessa fare dei miti, ma delle persone raggiungibili. Immobile ha la sua vita, la sua famiglia, ma anche le sue fatiche. Mio padre diceva che i tifosi non s'accontentano, vogliono il risultato ogni domenica. C'è dietro tutta una fatica di persone che sono uomini, che vivono, che sudano. Complimenti a Ciro!".
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Pubblicato ieri alle 16