Nicolò Casale: "Primo gol all'Olimpico? Ho avuto i brividi. La Lazio è stata la mia prima scelta"
Fonte: Lavinia Saccardo - Lalaziosiamonoi.it
Nel giorno del suo 25esimo compleanno, Nicolò Casale ha raccontato ai microfoni di Lazio Style Channel le sue sensazioni a pochi mesi dal suo arrivo in biancoceleste e la sua passione per il calcio, passando per il momento che sta vivendo la squadra di Sarri:
VERONA - "Contro il Verona è stata una grande emozione per me. Mi ha fatto strano perché mi sono trovato dall'essere in campo a giocarci contro in pochi mesi. Verona è la città dove sono cresciuto, è la squadra di cui sono tifoso ma riesco a togliere dalla testa questa cosa e da professionista do sempre il massimo. Faranno molto bene ancora in questo campionato".
LAZIO - "Qui ho avuto un periodo di adattamento. Modo di giocare diverso rispetto a Verona, ho lavorato e mi sono fatto trovare pronto. Bisogna sempre dimostrare di saper fare bene. Il mister crede in me, ci fa lavorare molto sulla fase difensiva. Sarri è maniacale e per questo stiamo facendo bene come difesa e squadra".
COMPAGNI - "Con Romagnoli ci troviamo bene ma anche le poche partite che ho giocato con Patric sono andate bene. C’è sintonia e questo è importante. Nel gruppo mi sono trovato subito molto bene. Qualcuno lo conoscevo già, come Zaccagni e Cancellieri. Sono stato accolto bene anche dai più esperti. Ho legato con tutti, abbiamo un bellissimo rapporto".
NAZIONALE - "Di italiani titolari ce ne sono pochissimi nei top club. Credo che sia importante che il club lavori su questo. Nel calcio è importante avere un blocco di giocatori che si ritrovano: Mancini valuterà, stiamo facendo bene come squadra e per questo abbiamo gli occhi addosso".
PASSIONE - "Mio papà anni fa disse “Se avrò un maschio non voglio che giochi a calcio”. Mio nonno che ora non c’è più invece spingeva per questo sport perché vedeva che ero portato. Alla fine è andata bene, anche se mio papà crescendo continuava a dire “Non voglio che faccia il difensore”. Sono una persona semplice, umile e spesso la famiglia e la mia ragazza mi dicono “Ricordati che ruolo hai al di fuori del campo”. A volte dimentico che sono un professionista perché mi sento "normale". Vado in campo con la tensione ma poi riesco a essere tranquillo".
TIFOSERIA - "La Lazio l’ho seguita tanto perché negli anni ho visto che le tifoserie, con quella del Verona, vanno d’accordo. Sono sempre stato attratto da questa società, è stata la mia prima scelta. Giocando di più ora e essendo giovane in campo penso “lasciamo fare ai più esperti” ma è giusto farsi sentire. L'impatto con l'Olimpico è stato bellissimo, sapevo che i tifosi laziali erano calorosi. Al mio primo gol ho avuto i brividi a sentir urlare il mio cognome".
ATTACCAMENTO ALLA MAGLIA - "Io posso portare l’esempio da veronese: quando giochi per la squadra che tifi, tiri fuori qualcosa in più rispetto ad altri. Da tifoso ti senti più responsabile.
CONFERENCE - "Siamo qua e vogliamo vincere. Credo che una vittoria col Cluj ci dia fiducia dopo queste partite. In Conference ci sono buone squadre, superando questi turni ci saranno belle partite".
CAMPIONATO - "Già da qualche partita sono diffidato, cercherò di stare attento soprattutto ora che Alessio ha avuto il problemino. Mancano 4/5 punti, ma siamo sesti, è ancora tutto aperto ed è il momento di non sbagliare più. C’è grande equilibrio nel campionato, ho visto Sampdoria-Inter ieri, a parte il Napoli è un campionato molto combattuto. Chi sbaglia di meno rimane in Champions. Caliamo nel secondo tempo? Dobbiamo dimostrare di portare quell'approccio anche nel secondo tempo, quando faremo questo salto ci divertiremo. Capisco i tifosi in questo momento. Noi vogliamo vincere sempre, dare il massimo, non sempre si riesce giocando così spesso ma la testa c’è e vogliamo rimanere in alto fino alla fine".
Pubblicato il 14/01