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Lotito: "Lazio, nessun ridimensionamento. Vivo sotto scorta, vogliono farmi vendere"

di Andrea Castellano

RASSEGNA STAMPA - "Ancora oggi vivo sotto scorta, ricevo minacce telefoniche, anche 7-8 al giorno, cortei e cori contro, volantini con la mia tomba e le candele, ma tengo il punto e non mi piego". Apre così la sua intervista ai taccuini de Il Messaggero il presidente della Lazio Claudio Lotito. Il tema, ovviamente è legato ai 19 arresti arrivati negli ultimi giorni tra il tifo organizzato di Milano. "Dal 2004 ho risposto a muso duro. Niente abbonamenti e biglietti gratis, basta con le trasferte pagate dalla Lazio", dice.

Il patron biancoceleste poi continua a raccontare alcuni aneddoti vissuti con i tifosi biancocelesti negli ultimi anni, in cui lui non si è mai fatto piegare: "Sono contro i soprusi. Mi ribello con tutti i mezzi legali che ho a disposizione". E infine arriva al presente: "La contestazione? Non c'entra nulla il mercato o la Lazio che, come testimoniano i fatti, non ha subito nessun ridimensionamento e lo sta dimostrando. È una scusa per costringermi a vendere perché non ho mai ceduto a nessun privilegio", conclude. 


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