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Lazio-Torino, le motivazioni umiliano Cairo nel silenzio: ma a parti invertite...

di Marco Valerio Bava
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it

Ricorso della Lazio respinto, ma le motivazioni della Corte d’Appello Federale sono un colpo durissimo per il Torino. Un danno d’immagine, una frustata violenta alla reputazione del club e del suo presidente. Le parole con cui Piero Sandulli ha deciso di “motivare” la sua decisione sono pietre: “Comportamenti, questi ultimi (quelli del Torino ndr), improntati ad una sorta di “furbizia” che non sono, in alcun modo, in linea con i principi di lealtà, probità e correttezza”. La Corte d’Appello Federale s’è trovata con le mani legate, non poteva dare la vittoria a tavolino alla Lazio perché una istituzione sportiva non può annullare quello che è un provvedimento amministrativo di un ente locale. Questo la ragione per cui non s’è potuto dare credito alle richieste laziali, ma Sandulli ha poi voluto precisare la sua posizione: il Torino ci ha provato, poteva giocare quella partita, ma ha trovato sponda nella Asl e nel “curioso provvedimento emesso dall’azienda sanitaria locale del capoluogo piemontese: “in effetti, il provvedimento, a carattere interpretativo, adottato dall’ASL di Torino in data 1 marzo 2021 desta più di una perplessità; ed invero, un atto amministrativo, peraltro con finalità di prevenzione della salute collettiva a fronte della più grave emergenza sanitaria della storia moderna dell’umanità, non può produrre effetti dal giorno successivo alla sua adozione, alla stregua di un atto giudiziario”. Insomma: sei in quarantena, ma da domani. Oggi allenati serenamente. Una follia. Sandulli picchia duro, altri club sono scesi in campo nonostante le rose falcidiate dal Covid, diretti concorrenti del Torino nella corsa salvezza e non solo. I granata, invece, no. Viene meno correttezza, viene meno la regolarità del campionato. Insomma Cairo e i suoi ne escono malissimo. La più classica delle vittorie di Pirro. Solo apparente il successo torinista, molto più gravi i danni subiti. In primis d'immagine.

C’è poi la questione che riguarda la stampa, o meglio come la notizia è stata accolta. Mettetevi a sedere, prendetevi qualche secondo e invertite le parti in causa. Il ricorso del Torino viene respinto, ma la Lazio viene additata di comportamenti ispirati da “una sorta di furbizia” che “non sono in alcun modo in linea con i principi di lealtà” sportiva. Fatto? Ora immaginate le reazioni della stampa, dei giornali di Cairo in particolare, ma anche degli idioti da social che purtroppo hanno anche un grosso seguito influenzando l'opinione di quelli che oggi vengono definiti "analfabeti funzionali". Gli stessi che - nelle ultime ore - hanno provato ad attaccarsi a ogni cosa pur di dimostrare - fallendo miseramente - che nel caso tamponi la Lazio sia stata avvantaggiata grazie all’oscuro potere di Lotito. Sarebbe tempo perso provare a render loro comprensibile che Lotito è l’unico a essere andato a processo per una questione che, lo vedremo alla fine, forse ha riguardato anche altri. Sarebbe troppo  spiegar loro che la Lazio non ha mai messo in campo giocatori positivi al Covid-19, altrimenti si sarebbe prefigurato illecito e le richieste dell’accusa non potevano essere quelle proposte. Aquile contro polli.

Se queste motivazioni avessero coinvolto la Lazio, ora saremmo qui a commentare l’ennesima shitstorm mediatica, un’ulteriore valanga di fango contro il club e il suo presidente (e in questo caso ipotetico giustamente). Leggeremmo titoli del tipo: "Le mani di Lotito sulla Asl", "Lotito tiene in ostaggio il campionato". E sappiamo bene quali sarebbero stati i megafoni. Ci sono prove numerose, non serve in effetti l’immaginazione per avere un quadro di quello che poteva essere. La Lazio sarebbe stata accusata di slealtà, si sarebbe richiesto l’intervento della Procura Federale, avremmo letto prime pagine, editoriali, tweet e post animanti da vivo risentimento nei confronti del club biancoceleste e di chi lo rappresenta. Nel mondo reale, invece, con la Lazio di fatto danneggiata e il Torino “salvato” dalla Asl e bastonato dalle motivazioni della Corte d’Appello Federale, tutto tace. Si rimarca solo come Lotito abbia perso il ricorso o come Cairo abbia vinto e Lazio-Torino debba giocarsi. Delle sferzanti parole di Sandulli non si parla, come se non ci fossero, acqua sotto i ponti che scorre placida e se ne va, senza lasciar traccia. Come se non fossero un macigno sul Torino e sulla credibilità dell’intero movimento e di chi lo racconta. 


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