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Lazio | Romagnoli: leadership, lazialità e gol, Alessio è capitale

di Redazione1 Lalaziosiamonoi
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C’era andato a un passo dopo cinque minuti di partita, s’era messo di mezzo Svilar con una super parata. Ha fatto centro dopo un minuto e mezzo della ripresa, il suo primo nel derby di Roma, nella partita più sentita da lui che la Lazio ce l’ha dentro sin da bambino. Incornata alle spalle di Svilar, un gol alla Salas per capacità di dare potenza e precisione al colpo di testa. Alessio Romagnoli c’ha preso gusto, perché se nel derby era la prima volta, ora il bottino di gol stagionali sale a cinque: tre in Europa League, contro Porto e Viktoria Plzen (andata e ritorno); due in campionato contro Udinese e Roma. Alessio è il sesto marcatore della rosa di Baroni alle spalle di Castellanos (12), Zaccagni (10), Pedro (10), Dia (9), Isaksen (6), a pari merito con Dele-Bashiru e Noslin. Mai così tanti gol in carriera per lui che, nell’ultimo mese e mezzo, è il giocatore della Lazio più prolifico in zona gol. Incredibile considerando che Romagnoli di mestiere fa il centrale di difesa.

LAZIALITÀ - Il gol nel derby per Alessio è il coronamento di un percorso professionale sì, ma soprattutto sentimentale, lui che per tornare alla Lazio ha detto no a offerte economicamente più allettanti, lui che quando era al Milan e incontrava la Lazio diceva ai giocatori biancocelesti: «Dai, dobbiamo vincere la prossima eh», come ha svelato Parolo ai microfoni di Dazn. Lui che sin da bambino vestiva la maglia della della Lazio per giocare in giardino e che con la famiglia andava all’Olimpico per vedere la squadra allora allenata da Eriksson. Per questo il gol di ieri non può essere un gol qualsiasi, per questo quella corsa sotto la curva e il bacio allo stemma non possono che suonare puri, sinceri, figli di un sentimento genuino che sgorga dal cuore di un ragazzo che quel momento l’aveva sognato chissà quante volte: «Per me il gol vuol dire tanto. Sono tornato perché mi sentivo di tornare a casa, lo volevo, l'ho voluto dopo tanti anni di Milan e l'ho fatto».

SOTTOVALUTATO? - E gol a parte, di Romagnoli forse si parla poco, troppo poco, perché il rendimento del numero 13 in questa stagione è stato costante, forse l’unico del reparto difensivo a non avere picchi di alti e bassi; e si sbaglia a dare per scontato un giocatore come lui, che ha vinto uno Scudetto da capitano del Milan, che porta con sé esperienza, leadership e attaccamento ai colori che indossa. Romagnoli che ha 30 anni e quindi ancora diversi anni di carriera davanti a sé, può e deve essere uno dei punti dai quali ripartire in futuro perché sta dimostrando di essere un giocatore fondamentale, anzi capitale per Baroni. Il suo contratto scadrà nel 2027, per ora non sono stati intavolati discorsi riguardo al rinnovo di tra il suo agente e la società, vero che mancano ancora più di due anni, ma legare a vita Alessio alla sua Lazio sarebbe il lieto fine definitivo a una storia d’amore che dura da sempre.

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Pubblicato 14.04


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