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Lazio, Pedro: "Ecco come mi hanno trattato alla Roma. Qui per vincere ancora"

di Leonardo Giovanetti

Pedro Eliezer Rodríguez Ledesma, meglio noto semplicemente come Pedro, ha parlato ai microfoni di Lazio Style Radio. Il nuovo attaccante della Lazio è riuscito subito a conquistare i suoi nuovi tifosi grazie alle prestazioni nelle prime due giornate e al grande professionismo dimostrato. Durante l'intervista lo spagnolo ha parlato, tra le altre cose, del rapporto con Maurizio Sarri e dell'accoglienza ricevuta nonostante il trasferimento dai cugini della Roma. Di seguito le sue dichiarazioni complete.

"PEDRO" DI RAFFAELLA CARRÀ - "Mi piace molto questa canzone, è un piacere che i tifosi la cantino. Raffaella Carrà è importante anche in Spagna per la musica".

IMPATTO - "Quando sono arrivato non mi aspettavo questa accoglienza dai tifosi e dai compagni. È stata una bella sorpresa per me. Non era facile perché arrivavo dall'altra squadra ma così è stato perfetto. Anche con Maurizio che conosco bene è bello lavorare, ha un modo di giocare che mi piace molto ed è una bellissima persona".

TRASFERIMENTO - "Stavo vivendo una situazione difficile, mi hanno lasciato fuori rosa senza parlare con nessuno della dirigenza. Quando ho parlato con Sarri ho capito che c'era questa opportunità, è vero che da tanto tempo non accadeva un trasferimento del genere ma sono felicissimo di essere qui". 

IL GOL NEL DERBY - "È il passato, non voglio parlare della Roma. Sono qui per lavorare molto con questa squadra e con Sarri. Voglio dare tutto e aiutare sempre i compagni, questo è ciò a cui devo pensare".

SARRI - "Ha un'idea molto chiara di gioco. Quando è così puoi farlo a prescindere che si tratti della Serie A, della Premier o della Liga. Ha un'idea chiara di come giocare, pressare e fare gol, ci lavora tutti i giorni. Abbiamo iniziato bene il campionato e dobbiamo continuare così".

LA SQUADRA - "Qui ci sono tanti giocatori buoni che giocano molto bene la palla e giocano con la testa. Tutto è più facile per me, giocare con loro è un'allegria. È sempre difficile arrivare in una squadra nuova ma qui c'è tanta voglia di giocare e quando sono arrivato ho giocato subito ad Empoli e poi con lo Spezia".

IL GIOCO DI SARRI - "Conosco bene Maurizio, ha fatto lo stesso al Chelsea. Non è facile capire il suo metodo di gioco all'inizio ma se hai una squadra in grado di recepirlo subito puoi fare buone cose. Abbiamo segnato 9 gol e vuol dire che stiamo facendo bene. Il campionato è appena iniziato ma dobbiamo continuare così".

MILAN - "Sarà una partita tosta, è una squadra molto aggressiva. Per noi è una buona opportunità per fare qualcosa di buono".

VOGLIA DI VINCERE - "Sempre c'è voglia di vincere. Quando vinci tanto vuoi vincere anche con altre squadre e in altri Paesi. Questo dico ai compagni che me lo chiedono nello spogliatoio".

I TIFOSI - "Meno male che torna il pubblico, è una componente fondamentale per questo sport. Giocare senza loro non ha senso, si è sentito nell'ultima partita all'Olimpico con i tifosi che ci hanno dato una grossa mano. Un giocatore che ha più esperienza vuole sempre il pubblico e lo stimolo dei tifosi. Anche per me c'è una differenza grande".

NUMERO DI MAGLIA - "Il 9 era libero, l'ho portato anche una volta in Nazionale. Mi piaceva e l'ho preso".

GLI SPAGNOLI - "Conoscevo già Reina ma anche Luis Alberto e Patric. Qui hanno giocato tanti giocatori bravissimi. De La Pena e Mendieta sono due giocatori importanti per la Spagna e per me è un privilegio vestire questa maglia".

LUIS ALBERTO - "Perché non viene convocato in Nazionale? Non lo so, è una buona domanda. È un ottimo giocatore, tutti lo vedono. È una domanda per Luis Enrique ma fosse per me lo convocherei subito".

RAPPORTO CON SARRI - "Tutti gli allenatori sono diversi ma con 2 o 3 ti trovi sempre meglio. Uno di questi è Maurizio perché al Chelsea ho capito subito cosa voleva fare. Il suo modo di giocare mi piace, pressare alto e giocare palla. È stata una persona importante per me e insieme abbiamo anche vinto l'Europa League. Un altro è Guardiola che mi ha dato l'occasione di giocare al Barcellona e vincere tutto".

RAUL MORO E ROMERO - "Hanno un futuro importante, cerco spesso di parlare con loro. A volte è difficile per i giovani che lavorano tanto e vogliono giocare ma davanti hanno giocatori importanti. Sono sicuro che giocheranno tanto e che saranno il futuro di questa Lazio".

L'ADDIO DI MESSI - "Non se lo aspettava nessuno. Leo ama il Barcellona, difficile capire cosa sia successo tra lui e il presidente. Ora gli auguro il meglio a Parigi e mi aspetto faccia bene anche lì".

OBIETTIVO - "Io lo so dove possiamo arrivare. Il potenziale è alto ma vediamo come va. Ora dobbiamo pensare solo al Milan e andare avanti poco a poco".

Pubblicato il 10/09 alle 16.55


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