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Lazio-Monza, Sarri in conferenza: "La risalita sarà lenta. Preoccupato, ma..."

di Niccolò Di Leo

Finisce 1-1 allo Stadio Olimpico. Dopo il gol su rigore di Immobile al 12', la squadra di Sarri si è lasciata rimontare dal Monza, che ha trovato la rete del pareggio con Gagliardini. Nel secondo tempo il palo colpito, ancora da Immobile, ha lasciato strozzato in gola l'urlo del popolo laziale. Al termine del match il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza stampa.

Negli ultimi 30 metri non riuscite a improvvisare, è questo il problema?

"Il problema è duplice, abbiamo perso anche quella solidità difensiva che avevamo, anche se nelle ultime partite qualcosa di meglio a livello difensivo lo stiamo facendo. Sicuramente stiamo creando poco, rispetto alla mole di gioco che facciamo. Quando riguardo le partite la sensazione è che ho avuto è che abbiamo smesso di andare dattaccare gli spazi, l'area e la porta. E' una delle cose di cui stiamo parlando per risolvere la situazione. Non mi è piaciuto neanche l'aspetto mentale, perché tra i due gol abbiamo concessole chiavi della partitta agli avversari in maniera troppo remissiva, poi si prende l'1-1 e si ricominci. Il secondo tempo abbiamo fatto meglio, abbiamo avuto anche un paio palle gol per vincerla. Dobbiamo fare di più sia a livello prestativo, sia di risultati".

Sembra che la Lazio abbia fatto due passi indietro, tornando quella del primo anno. E' così? E se sì, perché?

"Per quanto i riguardi i nuovi è così, per gli altri è più difficile dare una prestazione di questo tipo. A livello di applicazione i ragazzi ci sono, altimenti non giochi discretamente per 70 metri e scendi di applicazione in area. Ci sta frenando qualcosa di diverso, è difficile capire il perché, anche perché quando vediamo i video gli stessi ragazzi notano gli errori. Oggi Ciro ci ha dato più profondità, rispetto alle partite precedenti. Però, la situazione visiva è quella".

Lo score non è molto rincuorante, la Lazio ha fatto solo quattro punti. Sei preoccupato?

"Il livello di preoccupazione ci può stare, ma deve esserci consapevolezza. Quando entri in un momento negativo, entri in un ciclo di partite in cui i risultati non ti vanno bene e le prestazioni sono così e così, risalire è possibile, ma bisogna avere la consapevolezza che la risalita sarà lenta, se si va in panico e ansia ogni volta che si pareggia lo sarà ancora di più. Risalire la classifica sarà anche possibile, ma prenderà mesi. Quindi farsi prendere da ansie e fare drammi, penso sia la peggiore strada da prendere. Poi bisogna ritrovare le nostre caratteristiche come la solidità difensiva e allo stesso tempo la capacità di trasformare le azioni in palle gol. Se si ritrovano queste cose si risalirà in maniera naturale. Sono attento a cercare di capire i motivi per cui ci siamo persi".

La squadra è più sollecitata in partite contro squadre di alto livello?

"Secondo me è meno ordinata, rispetto allo scorso anno e questo ci garantiva di dare di più anche in fase difensiva. Bisogna ritrovarla, perché sennò nel nostro gioco facciamo molta fatica. Nel primo tempo non siamo riusciti ad alzare la linea difensiva ed eravamo sempre in ritardo negli scivolamenti, questo ci rende meno incisivi negli ultimi 20 metri. Contro avversarie superiori ci sono più motivazioni. Poi c'è l'aspetto tattico: si affrontano squadre che vogliono fare la partita e quindi ci sono più spazi".

Come si esce da questa situazione?

"Il problema tattico esiste nei nuovi. Non sono ancora coinvolti nel modo di giocare e di difendere. Per i vecchi è difficile comprendere quest'involuzione. A meno che la squadra l'anno scorso abbia fatto il 105% delle proprie potenzialità".

La squadra è priva di entusiasmo?

"Quando ci sono periodi in cui vinci l'entusiasmo cala, succede a tutti. In allenamento non ho l'impressione che la squadra sia spenta, per questo non mi spiego alcune situazioni. Ne martedì e neanche nel secondo tempo di oggi ho visto una squadra morta, ma in difficoltà".

La sensazione è che manca l'attacco allo spazio, è una problematica momentanea?

"Penso e spero sia così. Se ripenso alle nostre migliori partite vedo molte ricezioni dentro degli esterni. Sono cose che l'anno scorso avevamo acquisio, spero che il problema di quest'anno sia solo momanteo". 

Perché la squadra non pressa molto?

"Oggi eravamo passivi. Pressare così è dura. Poi c'era anche un discorso di distanze. Se parli ai difensori ti dicono che stavano bassi perché la palla era scoperta e gli attaccanti ti dicono che non pressavano perché la squadra era lunga. Ho visto una squadra passiva, come se pensasse che, una volta fatto il gol, la partita fosse vinta". 

Pubblicato il 23/09


Lazio - Monza, conferenza stampa Sarri
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