Lazio, l'impronta di Denis Vavro: un idolo nel cuore e... sulla pelle dei tifosi
Fonte: Annalisa Cesaretti e Francesco Mattogno - Lalaziosiamonoi.it
È strano. Perché Denis Vavro è un tipo riservato, poco attivo sui social. Un antidivo, quasi, che su Instagram preferisce non sbottonarsi troppo. Sarà stata anche l'aria di Copenaghen. Ma a Roma c'è un clima diverso: rovente, in tutti i sensi. Lo slovacco dovrà abituarcisi presto, le premesse sono comunque positive. Perché, si diceva, è strano che anche in un paese freddo nel termometro e nell'animo di un popolo di certo meno caliente di quello italiano, questo gigante buono e un po' introverso abbia fatto breccia nel cuore dei tifosi. Non è stato semplice, perché il pregiudizio per chi viene da un campionato tecnicamente inferiore – come quello slovacco – non è una peculiarità solo tricolore. Una prima stagione altalenante, le critiche, poi un anno da MVP, l'amore incondizionato. Vavro ha conquistato la Danimarca. L'ha fatto sul campo, alzando al cielo uno scudetto da protagonista, e soprattutto sulla pelle dei suoi (ex) sostenitori. Su cui resterà marchiato per sempre.
TATUAGGI E...RIMPIANTI - Capita. Il tatuaggio è impronta indelebile, e ci vuole coraggio a disegnarsi sulla cute magari il nome di quello che si pensa essere l'amore della propria vita, magari quello di un calciatore su cui si fa affidamento per il futuro. Sono casi in cui la beffa è dietro l'angolo, basta chiedere a Napoli di Higuain per averne conferma. Così è successo anche a cinque tifosi del Copenaghen, a cui Vavro non è rimasto solo nel cuore ma anche sulla pelle, tramite l'inchiostro. Come mostra la pagina di Instagram copenaghensundays, a margine della vittoria del campionato cinque ragazzi si sono tatuati sul piede destro la maglietta numero 19 del centrale slovacco, con tanto di cuori e nome ben in vista. Un gesto folle, stando anche agli eventi che l'hanno poi portato a Roma, ma certamente emblematico del tipo di rapporto che si era formato tra il difensore e la sua curva. Sulla stessa pagina, infatti, non è difficile trovare i commenti affranti e disperati di molti supporter del Copenaghen che non hanno digerito la sua cessione: “Mi manca già”; “Nooo! Non dovevamo venderlo!”, conditi da diverse emoji gonfie di lacrime. Significativi, però, anche i ringraziamenti e gli auguri per il suo futuro alla Lazio: “Grazie, sei stato il campione della gente” - oppure - “Denis, resterai per sempre uno dei Re di noi leoni”.
IL LEONE - Già, il leone. Il simbolo del Copenaghen continuerà ad accompagnarlo anche nella prossima stagione. Francesco Acerbi sarà il suo nuovo compagno di reparto, e tra i due potrebbe nascere una solida amicizia. Quest'oggi l'agente di Vavro ha dichiarato di confidare sugli italiani Immobile e Parolo per agevolare il suo ambientamento, forse il centrale ex Sassuolo era già sottinteso nel suo discorso, niente di più di semplice. Perché Denis ha dimostrato di saper costruire i rapporti migliori con chi ha condiviso con lui anche la sua stessa porzione di campo. Peter Ankensen, terzino destro del Copenaghen, ne è l'esempio vivente. Dopo quasi ogni vittoria dei Løverne in questo campionato, le prime foto a comparire sul profilo del danese erano quelle che lo raffiguravano abbracciato al nuovo acquisto della Lazio. E anche il suo allenatore, Ståle Solbakken, non ha che parole di elogio per il giovane centrale di Partizànske: “Vavro non è solo un “mostro” a livello fisico, ha dimostrato anche di avere grande forza mentale. Dopo una prima stagione altalenante, come tutta la squadra in fondo, l'ho visto allenarsi duramente tutti i giorni per diventare fondamentale per questo club. E ce l'ha fatta”. Un altro tassello della personalità dello slovacco si va a comporre: amato da tifosi, compagni, stimato dallo staff tecnico. Ma la sua vita privata?
UN CAMBIO DI ABITUDINI - “Chi mi ha consigliato di venire alla Lazio? La mia famiglia, e soprattutto la mia ragazza. Lei ha avuto un ruolo molto importante in questa decisione”. Tamara. Lo segue ovunque, è la sua prima tifosa sugli spalti e davanti alla televisione. Che siano partite della sua nazionale - la Slovacchia - o di club, Tamara indossa fiera la maglia di Denis. Sono concittadini, entrambi di Partizànske. È lei ad avergli consigliato questa avventura, scegliere di andare a vivere in Italia porterà nelle loro vite un cambiamento radicale. A partire dall'hockey. La seconda passione di Vavro, oltre al calcio, quella di cui non è riuscito a fare un lavoro. D'altronde, una scelta andava fatta, col senno di poi allo slovacco non è andata così male. Comunque, sarà complicato per lui trovare il modo di sfogare il proprio estro con i pattini ai piedi nei dintorni della Capitale. Dovrà inventarsi un'altra passione, Roma è ricca di possibilità e chissà, la sua nuova avventura alla Lazio potrebbe anche riuscire smussare i lati meno estroversi del suo carattere. Vavro ha già dimostrato di saper lasciare un segno, generando grande affetto nei suoi tifosi. Quelli biancocelesti lo aspetteranno a braccia aperte fin dal ritiro di Auronzo di Cadore: lì il clima assomiglierà un po' di più a quello a cui era abituato, questo certamente non potrà che velocizzare il suo ambientamento.
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Pubblicato l'8/07 alle 18:35