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Lazio, è un "nuovo" Luis Alberto. Doppietta ed esultanza polemica: il riscatto del Mago

di Valerio De Benedetti
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
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Quattro gol al Parma per riprendere la propria corsa Champions e rilanciarsi in classifica. La Lazio ottiene una vittoria importantissima contro i ducali, trascinata da un Luis Alberto in gran spolvero. Lavoro, dedizione, voglia di risalire la china. El Mago è tornato ad incantare l'Olimpico, in una posizione nuova, in un ruolo non propriamente suo. Intelligenza tattica e fantasia, le stesse caratteristiche che la scorsa stagione gli avevano permesso di essere letale in una storica annata per la Lazio. Luis Alberto è di nuovo l'arma in più, quello capace di dare imprevedibilità, di coesistere con i suoi alter ego e di adattarsi alle situazioni. Ha ripreso in mano la bacchetta e ricominciato a dirigere l'orchestra. Come piace a lui. Una doppietta e un assist per mettere tutti a tacere, anche chi in questa stagione lo aveva criticato apertamente. 

NUMERI - Luis Alberto non segnava in campionato dal 2 settembre, quando permise alla Lazio di ottenere la prima vittoria stagionale contro il Frosinone. Più di sei mesi di astinenza, interrotti solamente da un gol all'Apollon Limassol in Europa League il 20 settembre, e da quello al Novara in Coppa Italia il 12 gennaio. I suoi gol erano mancati, ma le sue giocate quelle no. Forse meno appariscenti ma comunque efficaci. Cinque erano stati gli assist vincenti serviti ai suoi compagni, sei se si conta anche quello di oggi che ha permesso a Lulic di segnare il momentaneo 4-0. Statistiche aggiornate, quella di oggi è la terza doppietta da quando veste la maglia della Lazio: prima era successo già contro Sassuolo e Fiorentina (stagione 2017/2018). 

NUOVO LUIS -  Numeri diversi, questo si, sicuramente inferiori rispetto a quelli della scorsa stagione. Così come Milinkovic, anche lui spesso era finito sotto la lente d'ingrandimento per questo. Ma questa è un'altra Lazio, che ha mutato pelle nel suo modo di giocare e anche in quello dei suoi interpreti migliori. Meno gol segnati, ma anche una maggiore solidità difensiva. Che piaccia o meno i biancocelesti hanno cambiato volto. Sbagliato fare quindi paragoni con gli anni passati. Luis Alberto ha indietreggiato il suo raggio d'azione di una trentina di metri, si è adattato per coesistere in una Lazio tutta fantasia insieme a Milinkovic e Correa. Un periodo d'ambientamento, poi una volta trovata la chiave è stata tutta un'altra storia, tanto da togliere la titolarità assoluta anche ad un guerriero come Marco Parolo, uno di quelli a cui Inzaghi difficilmente avrebbe rinunciato.

L'ESULTANZA POLEMICA - Dopo aver risposto sul campo, con i due gol di oggi Luis si è sfogato anche a gesti e parole. Prima l'esultanza dedicata a Guido Guerrieri in occasione del primo gol, poi la polemica contro chi lo aveva criticato, dopo la seconda marcatura. "La mia esultanza? Sai, è bello fare gol e assist, fa sempre piacere. Qui a Roma, però, sembra che quando giochi bene e fai gol sei un fenomeno, mentre quando giochi per la squadra - e magari non fai gol e assist, ma realizzi comunque una buona prestazione - sembra che ci sia qualcosa che non va". Parole forti di chi finora si era tenuto tutto dentro continuando a lavorare a testa bassa. Uno sfogo, una liberazione e forse un nuovo inizio anche per chi non se n'era ancora accorto. Ci teneva però a mettere un punto esclamativo. La sua testa è ben focalizzata sull'obiettivo, ora non gli resta che portare a termine la sua missione. 


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