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Lazio antitesi della Juve: il Dio del calcio è con noi

di Alessandro Zappulla

Vincere per proseguire il volo. Il battito d'ali è sempre lo stesso, quello che ha spinto la Lazio in vetta al paradiso. La Lazio non si ferma e fa scacco anche al Genoa: la strada per lo scudetto è sempre là, alla portata. Non trema, né vacilla anzi spaventa. La creatura di Inzaghi si conferma più che mai una folle anomalia del campionato. Genoa era un passaggio obbligato per confermarsi una fuoriserie. Battere una squadra con cui c'era tutto da perdere è stata l'ennesima prova di maturità di Ciro e compagni. 
La maturità va misurata negli appuntamenti in cui la carica deve emergere dal di dentro. Eclatante fu la vittoria sull'Inter, ma in quella sfida, l'onda delle motivazioni sferrò una spallata non indifferente. Più complicato è stato liquidare i liguri in rimonta di condizione. Oggi si è posata l'ennesima pietra sulle fondamenta di questa impresa. Ora avanti così: senza paura. Senza il timore di pronunciare il nome del nuovo obiettivo: "scudetto". La Lazio ci crede e ci sta provando. È doveroso aiutarla, come è accaduto oggi, con la spinta dei quattromila di Marassi. È giusto sperare e soffiare su quella fiammella che inizia ad ardere forte. Vedere le streghe dietro l'ottimismo non aiuta. Confondere il crederci intensamente con la supponenza è quantomai fuoriluogo. Questa squadra è umile: sa che il successo si costruisce atto dopo atto, ma nello stesso tempo è spregiudicata. La sua indole indomita va al di là delle regole e forse anche dei retaggi culturali, a cui anacronistiche scaramanzie ottocentesche di un ambiente incredulo a volte la costringono. A Champions ormai quasi matematica, a un punto dalla prima, dopo averla battuta per due volte rifilandogli sei gol: non è un reato affermare che per lo scudetto c'è anche la Lazio. Va bene giocarci su. È importante ridere, divertirsi, dissacrare, nell'autentico stile Caicedo, che a domanda sull'obiettivo stagionale urla nella goliardia: "Vinciamo lo scudetto".  La Lazio è questa. È l'antitesi alla monotonia juventina e se si perdesse questo atteggiamento si perderebbe tutto. La Lazio ha battuto l'Inter, ribaltandola. Ha saccheggiato le superpotenze della serie A che hanno investito un occhio della testa per il loro obiettivo, ora clamorosamente a rischio. Raramente succede di ritrovarsi in un sogno così e forse anche per questo l'ambiente teme quasi di sciuparlo, anche solo parlandone. Il calcio però ci ricorda il suo splendore proprio nel lato più folle e imprevedibile. Godere non è un reato, anzi può servire da iniezione di fiducia. Un corpo e un'anima, squadra e tifosi, nel motto dell'uno per tutti e tutti per uno. Una testuggine indistruttibile a difesa di un'impresa da ultimare. Insieme si può. Il Dio del calcio stavolta è con noi.

Pubblicato il 23/02 alle ore 21:14


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