La Lazio salva l'onore: il Bayern s'impone ancora, a Monaco finisce 2-1
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
La Lazio perde anche al ritorno, ma cade con onore, giocando tutto sommato una buona partita al cospetto della squadra campione di tutto. Vince il Bayern grazie ai gol di Lewandowski su rigore e di Choupo-Moting nella ripresa. Nel finale arriva il gol di Parolo, una soddisfazione per uno dei senatori biancocelesti. Bavaresi ai quarti di finale di Champions, Lazio fuori. Ma le cattive notizie arrivano dall’infermeria perché escono anzitempo Fares (problema al ginocchio) e Lazzari (brutto infortunio al mignolo della mano sinistra) ed entrambi vanno considerati in forte dubbio per Udine. Lì, alla Dacia Arena, i biancocelesti riprenderanno la corsa al quarto posto, il vero grande obiettivo stagionale, perché la Champions non può essere un’eccezione. Una passerella da calcare ogni dieci (o più) anni.
ARBITRO E LEWANDOWSKI - Inzaghi tiene Immobile in panchina, accanto a Correa c’è Muriqi, sgancia subito Lazzari a destra e fa scalare Marusic in difesa con Acerbi e Radu. Nel Bayern non c’è Neuer che è l’unico grande assente, perché tornano Muller e Gnabry che con Sane compongono la batteria alle spalle di Lewandowski. Primi venti minuti di buona Lazio all’Allianz Arena, nonostante il Bayern abbia una chance con Sane che calcia a giro col sinistro sfiorando il secondo palo. La squadra d’Inzaghi però è compatta, gioca con coraggio, più spigliata rispetto all’andata e con Milinkovic - assistito dal solito lancio di Luis Alberto - va pure a bussare dalle parti di Nubel. La Lazio trova buone trame, soprattutto a destra, ma Lazzari, forse condizionato anche da una condizione non ancora eccellente, non sfida quasi mai Hernandez, mandando all’aria un paio di buone occasioni potenziali. Il Bayern sa però essere smaliziato, andando a sfruttare ogni errore dell’avversario come quello di Muriqi che, su azione d’angolo, marca male Goretzka, lo trattiene leggermente e offre all’arbitro l’occasione per fischiare calcio di rigore. Fischio molto severo, imparagonabile a quello mancato all'andata su Milinkovic. Per capirci. Dal dischetto va Lewandowski che spiazza Reina e porta i bavaresi in vantaggio. Il gol incassato mina le fragili certezze laziali e così i biancocelesti arretrano e per qualche minuto ballano pericolosamente e il Bayern, nonostante non alzi mai veramente i giri del motore, dà sempre la sensazione di poter far male quando avanza. Troppo forti Muller e compagni, migliori nella trasmissione del pallone, incredibili nel mangiare il campo all’avversario, senza mai dargli respiro e così quando i giocatori laziali toccano la palla più di due volte si trovano circondati da uomini in rosso.
PAROLO PER L'ONORE - Nella Lazio, in avvio di ripresa, c’è Lulic al posto di Fares (problemi al ginocchio sinistro). Subito super chance per il Bayern che nasce da un grave errore in uscita di Milinkovic che lancia Lewandowski, il polacco s’incunea in area e calcia addosso a Reina in uscita, provocando la furia di Gnabry che era solo e con tutta la porta a disposizione. Il Bayern amministra senza difficoltà, in attesa dell’occasione per far male e consolidare il vantaggio. Sfortunato Lazzari che si fa male ancora una volta, stavolta al mignolo della mano sinistra, nel vuoto dell’Allianz Arena si sentono distintamente le urla di dolore dell’esterno biancoceleste e anche le immagini sono forti. Esce ovviamente l’ex Spal, dentro Parolo. Out anche Muriqi e al suo posto c’è Pereira. Ancora pericoloso il Bayern, ancora Lewandowski che dopo un uno-due con Gnabry scarica il destro dai venti metri impattando il palo. Passano sessanta secondi e Reina in uscita deve chiudere ancora sul polacco. A qualificazione ormai in cassa forte, pure Flick pensa al campionato e allora fuori Lewandowski e dentro Choupo-Moting, out anche Muller per Musiala. Chance, solo potenziale, per la Lazio al 71’, Correa s’invola e calcia addosso a Nubel, ma il fuorigioco segnalato dall’assistente cancella tutto. Se il Tucu s'illude di poter far male, il Bayern invece fa male eccome: Kimmich serve Alaba, filtrante dell’austriaco per Choupo-Moting che va tutto solo verso Reina e lo batte con un tocco morbido. La squadra di casa ovviamente abbassa i ritmi e la Lazio ha il merito di non mollare e sugli sviluppi di una punizione da sinistra trova il gol del 2-1: traiettoria tagliata di Pereira e sul secondo palo sbuca Parolo che batte Nubel. Il gol dà fiducia alla Lazio che si riversa in avanti e prova addirittura a trovare il pari, ma si sbilancia e Gnabry va a un passo dal 3-1 (geniale l’assist di Sane), Reina è bravo in uscita e devia in angolo. È l’ultimo sussulto del match. Finisce 2-1 all’Allianz Arena, la Lazio dice addio alla Champions League.
Pubblicato il 17/03