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La Lazio cala i suoi assi, poker al Cagliari: all’Olimpico spaventa solo il terremoto

di Francesco Tringali
Fonte: Francesco Tringali - Lalaziosiamonoi.it

Eh no, stavolta niente più rimpianti: alla Lazio basta un tempo per prendersi i tre punti col Cagliari. Troppe chance lasciate per strada, allora Keita,Immobile e Felipe diventano implacabili. Tridente vincente: succede tutto nei primi venti minuti, gol e spettacolo in un Olimpico intimorito solo dal terremoto. I sardi non reagiscono, anzi, incassano il poker da Felipe Anderson e rendono meno passivo il parziale con l’autogol di Wallace: 4-1. Evidente ampio il gap con questa Lazio, arrabbiata e di nuovo vincente.

LE SCELTE.  Inzaghi non vuole saperne a far rifiatare Immobile: guida ancora lui l’attacco con Keita e Felipe. Per dieci undicesimi è la stessa Lazio di Torino, col solo Radu recuperato e preferito a Basta. Il Cagliari deve dimenticare la Manita della Fiorentina e allora Rastelli si affida a Melchiorri e Borriello. All’ingresso del tunnel per Inzaghi c’è uno spettatore particolare: Lucas Biglia scalpita e in attesa di risolvere il suo infortunio, guida i suoi soltanto con lo sguardo.

TUTTO TROPPO FACILE. Il Cagliari non parte intimorito e scalda i guantoni di Marchetti in ben due occasioni. La Lazio ha gamba, aspetta il Cagliari, poi tenta il blitz. Quello che al 6’ la porta subito dritta al vantaggio: Lulic pesca Keita sul secondo palo e la sua girata vincente buca le mani a Storari. Dormita sarda, sorpasso Lazio. La gara decolla subito, grazie un Cagliari tutt’altro che remissivo e da subito reattivo: peccato solo che Melchiorri fallisca l’appuntamento col pari sull’uscita indecisa di Marchetti. Questa Lazio sembra aver imparato dagli errori del passato ed è implacabile quando Immobile decide di far sul serio. Ciro è un uragano: prima conquista e realizza il rigore del raddoppio, poi approfitta di un retropassaggio errato di Barella per piazzare il 3-0 in volata. Gara in discesa, il povero Cagliari è un avversario alle corde già pesantemente stordito. Keita e Felipe inventano, è una Lazio che propone gioco e occasioni. Il suo primo tempo è impeccabile.

DAL NULLA, FELIPE. Ripresa fiacca, la Lazio non forza la mano e il Cagliari non pare aver riordinato le idee. Neanche quando Borriello fallisce la chance di riaprirla calciando fuori dagli undici metri (fallo da rigore di Keita su Melchiorri). La squadra di Rastelli però cresce pericolosamente, con la difesa laziale più volte costretta agli straordinari. Pioggia e sbadigli, un secondo tempo così dà la possibilità a Inzaghi di testare ancora i giovani Murgia e Lombardi. Ma tra la domita generale c’è la prima perla in campionato di Felipe Anderson: serpentina tra le maglie rossoblù e Storari ancora battuto. Non c’è partita, forse non ce n’è mai stata. Il Cagliari trova il gol soltanto grazie alla schiena di Wallace, che con un intervento goffo beffa Marchetti per il 4-1 finale. La Lazio va ancora a punti con una prestazione sublime. I punti in classifica ora sono 18, e con un tridente così si può sognare davvero.

 


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