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L'ordinanza del gip Salvini: "Non escludo coinvolgimento di dirigenti e tecnici delle società... Sculli legato alla criminalità organizzata"

di Giorgia Baldinacci
Fonte: Giorgia Baldinacci - Lalaziosiamonoi.it

Dopo la conferenza stampa del pm di Cremona Roberto Di Martino, anche il Gip Guido Salvini, che ha disposto gli arresti cautelativi e gli avvisi di garanzia per il blitz di questa mattina, ha precisato le motivazioni dei 19 provvedimenti che hanno fatto tremare questa mattina il calcio italiano: «Pur guadagnando somme notevoli i calciatori coinvolti si sono lasciati trascinare dalla tentazione del facile guadagno o dall'idea che, per favorire la propria squadra, tutto sia ammissibile e niente sia illegale», ha reso noto attraverso un'ordinanza il Gip di Cremona. Poi Salvini continua nella nota: «Per molti calciatori incidere sulle partite finali del campionato, quando la situazione della propria squadra è ormai chiara, è un fatto quasi scontato, un fatto veniale. Per alcuni di loro le somme ricevute a seguito della corruzione, sono considerate una specie di integrazione del loro normale stipendio». Quello che il Gip sottolinea nell'ordinanza è l'atteggiamento diffuso tra i calciatori, un atteggiamento di omertà. Insomma, tanti sapevano ma tanti hanno fatto finta di non essere a conoscenza delle scommesse o delle combine: «L'atteggiamento prevalente è quello dell'omertà». Il gip Salvini non si sente di escludere il coinvolgimento di dirigenti e delle società stesse: «La manipolazione delle partite forse coinvolge anche la responsabilità di alcuni dirigenti e tecnici, che difficilmente potevano non essere al corrente della maggior parte delle situazioni illegali che stavano maturando intorno alle partite». Inoltre il gip ha specificato nell'ordinanza cautelativa come il fenomeno del calcioscommesse possa essere paragonato alla corruzione che può riscontrarsi nel mondo politico: «L'alterazione di partite è percepita, a torto o a ragione, come non meno grave di fenomeni di corruzione che avvengono nel campo politico-amministrativo. Talmente attesa è l'attenzione, l'entusiasmo e la fiducia nelle competizioni calcistiche, nella dimensione quindi della socialità, e talmente elevati sono gli interessi economici che vi ruotano intorno, nella dimensione quindi di un segmento importante dell'economia. Il fenomeno danneggia, con l'arricchimento sleale che esso comporta, un enorme numero di soggetti: non solo lo Stato e le società calcistiche, ma milioni di tifosi che si sentono colpiti da sentimenti di delusione e inganno». 

Non è stata disposta la custodia cautelare per Giuseppe Sculli, giocatore in prestito al Genoa ma di proprietà della Lazio, il provvedimento richiesto dal pm Di Martino non è stato accettato dal gip Salvini. Quest'ultimo nell'ordinanza ha sottolineato come il provvedimento nei confronti del giocatore calabrese non sia stato disposto perchè esso è legato con «personaggi inqualificabili della criminalità organizzata, quali l'albanese Altic attualmente detenuto per fatti concernenti la droga. Sculli avrebbe mantenuto anche rapporti con la parte più estrema degli ultrà del Genoa, quali Leopizzi, già coinvolto in fatti concernenti l'alterazione dei risultati di partite di calcio». Leopizzi è il capo dei tifosi rossoblu, coinvolto nei recenti fatti del 22 aprile scorso. Il Genoa a Marassi stava perdendo 4-0 contro il Siena. La tifoseria riuscì a interrompere la partita al termine del primo tempo, chiedendoai giocatori di togliersi le maglie perchè non onorate. Fu proprio Sculli in quell'occasione a sedare gli animi degli ultrà, parlando con loro e riuscendo a far riprendere la gara. Tra le partite oggetto di questo nuovo filone di indagine c'è anche Lazio-Genoa 4-2 del 14 maggio 2011. Dieci giorni prima della gara in oggetto, in un ristorante di Genova sarebbe andato in scena un vero e proprio summit cui hanno partecipato Sculli e Criscito, il pregiudicato bosniaco Safet Altic, i titolari del ristorante Luca e Stefano Pollicino, lo stesso Massimo Leopizzi e Fabrizio Fileni, altro ultra genoano, oltre all'albanese Kujtim Qoshi: «Il summit è stato oggetto di un servizio di osservazione adeguatamente documentato. Sono i giorni che precedono la partita di calcio Lazio-Genoa». Nell'ordinanza si continua a leggere che qualche giorno dopo Lazio-Genoa, Sculli sarebbe entrato in possesso a Milano di un'ingente somma di denaro, circa 50 mila euro, su forte richiesta di Altic e dei suoi soci. Il 16 maggio, due giorni dopo la partita in questione, il giocatore avrebbe avuto un incontro sempre a Milano per procedere alla spartizione dei soldi derivsnti dalla vincita sulla gara. Presente quel giorno anche Omar Milanetto.


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