L'AVVERSARIO - Unità d'intenti e prudenza tattica, il Ludogorets vuole uscire indenne dall'Olimpico
Fonte: Matteo Botti / Lalaziosiamonoi.it
Campioni di Bulgaria da due anni consecutivi, i verdi di mister Stoycho Stoev stanno vivendo attualmente il miglior periodo della loro storia. Il 1945 è l’anno della loro fondazione, ma la massima serie nazionale è stata solo un sogno fino al termine della stagione 2010-2011, coincisa con la storica promozione dopo il primo posto nel girone Est della serie B bulgara. Il palmarés, manco a dirlo, è di recente costruzione: oltre ai due titoli nazionali conquistati, il Profesionalen Futbolen Klub Ludogorec ha conquistato una Coppa nazionale ed una Supercoppa bulgara. A tre turni dalla conclusione della massima divisione bulgara, il club di patron Aleksandar Aleksandrov ha da amministrare tre lunghezze di vantaggio sui rivali del Litex Lovech di Sofia, contro i quali verosimilmente si giocherà la testa della classifica nel big match che vedrà i due team l’uno contro l’altro nell’ultima giornata di campionato. Nella rassegna continentale in cui è impegnato, il Ludogorets è stato protagonista di un cammino strepitoso: primo posto mai in discussione, 16 punti in cascina, frutto di 5 vittorie ed un pareggio, e lo scalpo di un club blasonato come il PSV Eindhoven.
ROMA, ATTO PRIMO – Vigilia dei sedicesimi di finale, la truppa agli ordini di Stoev è atterrata stamattina a Fiumicino ed ha cominciato sin da subito a prendere confidenza con la Città Eterna. Voglia di misurarsi sul grande palcoscenico dello Stadio Olimpico, i componenti della rosa del Ludogorets sanno che i riflettori saranno puntati su di loro. Da sconosciuti ai più (guai a sottovalutare una compagine che marcia spedita da un triennio), a protagonisti sul suolo continentale. “Ci saranno almeno 700 tifosi al nostro seguito a Roma”, rivela al portale Novsport.com Angel Petrichev, amministratore delegato del club di Razgrad. Il periodo di pausa forzato, dovuto al rigido inverno bulgaro, potrebbe essere un’arma a doppio taglio. Da un lato, il periodo di riposo e successivamente di preparazione in terra turca avrà rinvigorito e ritemprato tanto dal punto di vista fisico, quanto da quello mentale, la comitiva dell’est. Dall’altro, la mancanza di calcio giocato, di match con i tre punti in palio potrebbe farsi sentire, quantomeno in termini di approccio alla gara. Di certo il 3-0 di sabato, rifilato ai penultimi della classe del Neftohimic Burgas, è un buon viatico e biglietto da visita con il quale presentarsi alla formazione di mister Reja. Una leggenda patria risuona nelle orecchie della truppa giunta fino alle rive del Tevere: in prossimità della fine della sua vita, il sovrano dei proto-bulgari Khan Kubrat chiamò a sé i suoi cinque figli, diede loro un fascio di bastoni e chiese a ciascuno di prenderne uno e cercare di romperlo. Tutti diedero ascolto alle ultime volontà del padre, presero un bastone e lo spezzarono in due parti. Poi, il re mise tutti i bastoni insieme e chiese nuovamente loro di romperli. Non ci riuscirono e le bacchette rimasero insieme. L'intenzione del re saggio era di dimostrare ai suoi figli che dovevano rimanere sempre uniti per essere forti. Quel re oggi è Stoev. Uniti, dal nord est della Bulgaria a Roma, si vince.
IN CAMPO – Filtrano novità dal quartier generale dei verdi di Razgrad. Solito disegnare un 4-2-3-1 particolarmente arioso ed aggressivo, mister Stoycho Stoev per l’occasione potrebbe adottare un modulo meno spregiudicato, più accorto ed attendista. D’altro canto, la sfida si deciderà nei 180’, ed il match di ritorno si giocherà al Vasil Levski di Sofia, in terra bulgara. Un vantaggio in più per il Ludogorets, presentatosi allurna di Nyon forte della posizione di testa di serie. Stando a quanto riporta il quotidiano 7 Days Sport, il 51enne ex trainer del Minyor Pernik starebbe pensando di rinunciare ad un vero e proprio terminale offensivo pur di rimpolpare il settore nevralgico del campo. Tanto il bomber principe Roman Bezjak, 11 reti in 18 partite disputate in patria, quanto il rientrante Michel Platini, per lui una rottura del legamento del ginocchio che lo ha tenuto lontano dal prato verde per più di 3 mesi, rischiano di trovarsi ai margini della formazione titolare. Con ogni probabilità – in serata, la conferenza stampa di rito e l’allenamento ufficiale all’Olimpico fugheranno maggiori dubbi – il Ludogorets si schiererà con un 4-3-3. Il nazionale bulgaro Stoyanov tra i pali, davanti a lui da destra a sinistra la linea difensiva sarà composta dal brasiliano Choco, dal romeno Cosmin Moti, dal francese Alexandre Barthe e dal paulista Jùnior Caicara. L’unico dubbio in difesa riguarda Barthe, in ballottaggio con Mantyla. Il centrale difensivo avignonese, preferito da Stoev per la sua maggiore esperienza a livello internazionale, dovrebbe essere regolarmente al proprio posto, anche se reduce da un problema al polpaccio. Allenatosi sotto l'occhio vigile del medico del club Yakimov, Barthe appare recuperato, specie dopo i 10’ disputati sabato in campionato. In mezzo al campo, la parola d’ordine è densità. Ai lati di capitan Dyakov, metronomo e frangiflutti dei verdi, si muoveranno l’estrosa mezz’ala portoghese Fabio Espinho ed il mancino Hristo Zlatinski. Scelta difensiva quella di Stoev, rispetto alla consueta coppia in mediana. Il tecnico di Razgrad vuole saturare la metà campo e assicurarsi un’ottima fase di non possesso. Obiettivo primo, procedere repentinamente al recupero della sfera, in una porzione del campo in cui la Lazio eccelle per muscolarità. Davanti, dunque, non un vero e proprio riferimento. Larghi sugli out agiranno gli interessanti Virgil Misidjan - detto Vura – a destra e Mihail Aleksandrov sulla corsia opposta. Sia il 21enne olandese originario del Suriname, sia l’esterno di centrocampo nativo di Sofia fanno della velocità e dell’imprevedibilità le loro armi principali. La stella Marcelinho non in versione trequartista ma nei panni di finto nueve. Questa la maggiore novità tattica che Stoev sta pensando di apportare al suo undici iniziale, al fine di disorientare Reja e di non concedere riferimenti allo statico tridente arretrato biancoceleste.
FORMAZIONE – Ludogorets (4-3-3) Stoyanov, Choco, Moti, Barthe, J.Caicara; F.Espinho, Dyakov, Zlatinski; Misidjan, Marcelinho, Aleksandrov. A disp. Cvorovic, Mantyla, Vitinha, Quixada, Bezjak, M.Platini. All.Stoev