Immobile e la sua Lazio, amor che non muore: 207 volte grazie Re Ciro!
Fonte: Redazione Lalaziosiamonoi.it
Otto anni tra sedici giorni, era il 27 luglio 2016 quando Ciro Immobile diventava ufficialmente un nuovo giocatore della Lazio. Sono passati 2907 giorni, ma soprattutto 207 gol, una Scarpa d’Oro, tre trofei, tre titoli di capocannoniere e la conquista della vetta nella classifica dei marcatori all-time della Lazio. Nessuno come Immobile, nemmeno Piola, che fino all’avvento di Re Ciro sembrava inarrivabile, irraggiungibile, chimerico solo pensare di avvicinarsi a quella leggenda che con la Lazio aveva totalizzato 159 centri. Immobile non s’è solo preso il trono, ma ha consolidato un regno. 207 è una cifra mostruosa, forse inarrivabile. Si sentano privilegiati i Laziali che hanno vissuto l’epopea di Ciro, hanno visto l’attaccante più prolifico di tutti i tempi, non è cosa da poco, non si faccia passare questo record come una banalità. Immobile è stato l’anima della Lazio per anni, sin dal suo arrivo ha creato un rapporto fortissimo con l’ambiente e con i tifosi, incarnando il ruolo d’idolo in grado di far innamorare della Lazio una generazione di bambini. C’era riuscito Chinaglia, poi Giordano, infine Signori, bomber leggendari, perché poi è il centravanti, quello che fa gol che più d’ogni altro stimola la fantasia e accende l’amore.
STORIA - Arrivato a Roma per sostituire un totem come Klose, Immobile s’è esaltato sotto la guida di Simone Inzaghi, con il quale ha instaurato un rapporto umano e professionale molto forte. Il suo è stato un crescendo con 26 gol nella prima stagione laziale e ben 41 nella seconda, quella culminata con le delusioni di Salisburgo e soprattutto dell’Olimpico contro l’Inter. Il terzo anno Ciro soffre, soprattutto nella seconda parte di stagione, gli infortuni non gli permettono di trovare una condizione ottimale, ma arrivano comunque 19 centri tra campionato e coppe. Ma è nella stagione 2019-2020 che s’assiste alla miglior versione di Immobile che in campionato fa 36 ed eguaglia il record di Higuain. Nessuno come loro in un singolo campionato di Serie A. Ciro fa 39 gol complessivi e vince la Scarpa d’Oro davanti a mostri sacri come Lewandowski e Cristiano Ronaldo. L’ultimo anno con Inzaghi in panchina sono 25 i centri, di cui cinque in Champions League, decisivi per il passaggio agli ottavi. Inzaghi saluta, arriva Sarri, cambia il modulo e il modo di giocare, ma Immobile non ne risente, con il Comandante in panchina arrivano 32 gol in 40 presenze. Il calvario comincia alla fine del campionato 2021-2022, Ciro si fa male contro la Samp, un infortunio subdolo che gli crea problemi posturali e problemi muscolari che sconta nella stagione del secondo posto che il bomber conclude con 14 reti complessive. Undici invece quelle della sua ultima annata laziale, ma alcune pesantissime come quelle contro il Feyenoord e il Celtic nel girone di Champions e poi quella che regala una vittoria e una notte da sogno contro il Bayern Monaco agli ottavi di finale.
AMORE ETERNO - Ciro lascia la Lazio dopo otto anni e una sfilza di record, compreso quello di miglior marcatore nelle coppe europee (26) e in Serie A (169), lascia soprattutto l’amore di un popolo che non l’ha mai abbandonato, nemmeno nelle difficoltà, al netto di qualche veleno social che lascia il tempo che trova. L’Olimpico, la Nord, non hanno mai voltato le spalle a Immobile, hanno anzi capito il peso della Storia, l’importanza di una leggenda come Ciro. Ora è il momento dei saluti. Un momento che lascia una sensazione di spaesamento, di solitudine, come quando allontanandoti, ti giri e vedi chi ami che si fa sempre più piccolo: il mondo ti sovrasta, l’addio ti disorienta. Ma poi ti consoli pensando che l’amore che c’è stato non svanisce, ma resta e che davanti a te c’è ancora un’avventura da vivere. E forse pure un ritorno da coltivare. Perché andar via a volte è necessario, ma come diceva Paulo Coelho, infine, "gli uomini sognano più il ritorno che la partenza". E allora chissà forse questo è il momento per dirsi addio, o forse solo arrivederci, perché quello tra la Lazio e Immobile è amore che non muore. Amore eterno, amore che un giorno - sotto altre forme - potrebbe tornare a scaldare il cuore.
Pubblicato il 13/07 alle 00.00