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IL PRECEDENTE - Empoli, il diluvio e la punizione di Liverani: si vince con il coraggio

di Francesco Bizzarri
Fonte: Lalaziosiamonoi.it

Attenzione all'Empoli, Simone Inzaghi lo sa. Al Castellani si rischia, soprattutto perchè la Lazio arriva un po' sfiduciata. Tante occasioni create nelle ultime due partite di campionato, un solo gol arrivato su rigore contro il Milan. Una settimana o poco meno per imparare dagli errori fatti. 

PIOVONO GOL - Domenica 27 novembre 2005, in tutta Italia è autunno pieno. Piove da giorni, a Roma la situazione è preoccupante. Il Tevere all’idroscalo ha già straripato, in altre zone interne alla città viene tenuto sotto controllo. Raffiche di vento, prima libeccio, poi scirocco. Disagi a non finire anche per una Lazio in viaggio verso Empoli per la tredicesima giornata di Serie A. In Toscana la situazione non è migliore, il prato del Castellani è imbevuto d’acqua caduta con energia dalla notte precedente. Qualcuno sugli spalti ha anche qualche dubbio: “Ma si gioca?”. Il signor Tagliavento pare rispondere: “Si può fare”. È la Lazio di Delio Rossi che non vince da otto mesi fuori dalle mura amiche dell’Olimpico. L’ultima volta era successo a Bologna, una zuccata di Igli Tare regalò i tre punti. Rientrano per l’occasione Fabio Liverani e Paolo Di Canio. In porta Peruzzi, subito davanti agiscono Oddo, Siviglia, Cribari e Zauri. A centrocampo c’è Liverani appunto, con la compagnia di Dabo, Mandredini e Behrami. Attacco formato da Tommaso Rocchi ex di turno e Di Canio. L’Empoli di Somma è squadra compatta e anche tecnica: il tutto passa dai piedi di Almiron e Vannucchi, con Tavano in avanti con licenza di far gol. Il campo zuppo non è affatto una discriminante, le due formazioni giocano a calcio davvero. Apre le marcature Dabo su calcio di punizione (deviato) che infila Berti. Nella ripresa Bonetto pareggia i conti, Tavano su rigore regala pure il vantaggio. Allora dentro Pandev per Manfredini e Tare per il fantasma Di Canio. É proprio l’albanese con un’incornata precisa a fare il 2-2. Infine altra punizione, questa volta va in gol Fabio Liverani con il suo mancino felpato. Riecco la vittoria che mancava da tanto. Il centrocampista festeggia ricordando la madre scomparsa da poco. Tra l’altro 23 giorni prima si è anche operato al menisco: un recupero lampo e poi la rete. Una Lazio di carattere fatta da uomini diretti da un grande allenatore come il signor Rossi. Che può sembrare un cognome scontato, ma in casa biancoceleste non lo è affatto.

"Alla gente piacciono le giornate di sole, a me fanno paura. Le peggiori cose si fanno a cielo sereno. Quando fa brutto uno preferisce rimandare una cattiva azione. Col sole tutto può succedere". Erri De Luca.

Il consiglio musicale: "November rain" - Guns N' Roses (Album: Use Your Illusion I, 1992. Geffen Records).


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