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I cattivi pensieri fanno male... Nessuna lezione dai mistificatori della realtà...

di Alessandro Zappulla
Fonte: lalaziosiamonoi-zappulla

L’estate romana non accenna ad allentare la sua morsa, nonostante il mese più ‘vacanziero’ dell’anno stia volgendo ormai al termine. Fine agosto: nuovo campionato alle porte, fine del calciomercato e tempi di bilanci. La Lazio e il suo operato, la Lazio e le sue scelte. I 4 campioni promessi qualche mese fa dal presidente Lotito che non sono ancora arrivati e tante operazioni sfumate più o meno al fotofinish, che hanno lasciato l’amaro in bocca. La fotografia attuale della condizione biancoceleste eccola qua e i mugugni inevitabili, prevedibili, giustificati della gente laziale alimentano il brusio degli scontenti. Il teatro del calcio è ormai quasi colmo e il sipario dello spettacolo sportivo più atteso dell’anno inizia quasi a levarsi. Non è un bel clima quello che accompagna l’inizio della nuova stagione biancoceleste, su questo non c’è dubbio, ma non è un clima tanto diverso rispetto agli anni passati. Anni duri, segnati dalla gestione Lotito, che a livello di risultati sportivi si è dimostrata altalenante, ma non certo la peggiore della storia laziale. Anni difficili, di tensioni, di rapporti compromessi, che dal punto di vista dell’intesa fra tifosi, sostenitori, e società ha toccato probabilmente i minimi storici. Un deserto di sentimenti solcato fra le mura di Formello e l’oceano di innamorati biancocelesti. Eccolo il fossato profondo che attualmente cinge quest’ambiente avvelenato. Oggi più che mai la crisi dei rapporti sta compromettendo tutto ciò che ruota intorno al mondo Lazio. Oggi più che mai  anche il lavoro di chi prova ad informare e a raccontare quel che viaggia intorno alla prima squadra della capitale appare minato. Di qualche giorno fa è l’intervista telefonica al presidente Lotito, che il sottoscritto ha poi redatto su Lalaziosiamonoi.it. Una telefonata intercorsa in un pomeriggio caldo, uno dei tanti in questo periodo, caratterizzato dal lavoro e dalla ricerca di informazioni. Mercato si, mercato no, rumors, contatti, trattative naufragate, procuratori e valutazioni tecniche. Seguire una squadra 24 ore su 24, non è semplice e a volte ciò che accende i motori e ne tiene su di giri il ‘rombo’ è solo e soltanto la passione. La stessa passione che divide le forze di una redazione indirizzandola su mille strade diverse, per verificare fonti, appurare tracce e redigere articoli. Quella passione, che sovente ti fa beccare dei vaffa in diretta o delle risposte a muso duro, ma che non si ferma mai anzi. È una carica interiore che scaturisce dal mix indissolubile fra giornalismo e lazialità, in una miscela esplosiva che ti ricarica ad ogni scivolone permettendoti un nuovo volo nonostante tutto, a prescindere dalle critiche strumentali di chi in questo ambiente sguazza da anni. Faccio un passo indietro e torno per un istante all’intervista al presidente Lotito. Intendo sottolineare alcune sfumature sfuggite probabilmente a qualcuno. Quel che due giorni fa è apparso su lalaziosiamonoi.it è da intendersi come sintesi di una telefonata il cui sunto ha dato luogo al pezzo da me pubblicato. Ad ogni mia domanda il presidente della Lazio ha risposto come riportato nell’articolo, ma ciò non vuol dire che il sottoscritto non abbia controbattuto. “L’Esclusiva” (come ironicamente qualche sedicente collega ha sottolineato) non è stata redatta a mo di botta e risposta, bensì come un articolo che rispecchiasse in maniera chiara il punto di vista della società sul mercato e sulla qualità tecnica della squadra. Il lavoro del giornalista (e qui torno su un mestiere parecchio inflazionato), oltre a lavorare sottotraccia per scovare informazioni e notizie, deve soprattutto conservare il massimo rispetto nei confronti della verità e dei suoi lettori. Riportare il punto di vista di Lotito, non è a parer mio fare il megafono di alcuno, bensì fornire gli strumenti al lettore, (che non ha bisogno di esser indottrinato) di valutare e giudicare. Ho letto svariate sciocchezze in questi due giorni, tante insinuazioni sul sottoscritto e soprattutto su questo mestiere affascinante, ma davvero tanto usurpato, su cui purtroppo non posso soprassedere. Chi informa la gente dovrebbe curare attentamente le notizie. Cercare nel miglior modo possibile di verificarle e di infoltirle di particolari interessanti, ma mai di mistificarle.

E allora scusate, ma la lezione non la posso certo ricevere da chi non solo oggi è accecato dall’odio, ma addirittura in passato ha preso per i cosiddetti ‘fondelli’ un popolo intero. Il sogno del compratore. La favola della cordata dissoltesi nel nulla (e non è bastata una sola volta per la favoletta, c’è voluto pure il remake) ed ora i venti d’Arabia che alla fine che faranno?? Indovinate un po’?? Si spegneranno nel nulla come al solito. E allora mi chiedo il giornalista chi è?? Quello chi gioca con le emozioni altrui o chi informa la gente su quel che accade oggi?? La risposta non la fornirò certamente io ora, ma su una cosa voglio ancora soffermarmi. Il sottoscritto fa il giornalista da 7 anni e non è né figlio di giornalisti, né di direttori. Lavoro a Radio Sei, sono il Direttore Responsabile, nonché Editore de Lalaziosiamonoi.it e ne sono fiero. Sono soddisfatto di quel che ho costruito e che costruirò. Sono felice di seguire la squadra per cui faccio il tifo da una vita e sono onorato di aver uno stuolo di gente che ci segue quotidianamente. Ad oggi lalaziosiamonoi.it conta una redazione che ha sfornato e che sforna talenti. Ragazzi validi, che sono emersi da un gruppo giovane (Riccardo Mancini ora  a Sky, Daniele Baldini ora Radio Sei, Alessandro De Dilectis ora Radio Sei, Marco Ercole ora Repubblica e decine di aspiranti e rampanti giornalisti che stanno crescendo a vista d’occhio). Quindi Alessandro Zappulla pur stimando chi lavora dietro i cancelli di Formello, non sta attendendo ‘campagne acquisti editoriali’. Anche qui i ‘disinformatori del web’ hanno fatto centro ancora una volta.

A Dante nel girone degli Ignavi Virgilio disse: “Non ragionar  di loro ma guarda e passa…”. Consiglio colto e afferrato.

Torniamo perciò a noi e alla Lazio. Alla fine del calciomercato mancano una decina di giorni e come ho scritto sull’intervista a Lotito,  la clessidra delle aspettative consuma i suoi ultimi granelli. Servono rinforzi, almeno due: uno in difesa e uno a centrocampo. Personalmente non ho mai creduto ai 4 campioni promessi mesi fa, mentre penso che arriverà almeno un difensore. La campagna acquisti sponda Lazio non ha certo entusiasmato sino ad oggi e forse non entusiasmerà. Aspettiamo per ora, ma spedendo un messaggio chiaro alla società: “Il 31 Agosto è alle porte e questa squadra ha bisogno di rinforzi. E’ dovere di chi dirige la nostra Lazio metter mano al portafogli…”.

Attendiamo impazienti.

Il Direttore de Lalaziosiamonoi.it


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