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FOCUS - Sliding doors Keita: il palo con la Juve, la perla al Torino. E la doppia cifra è sempre più vicina

di Antoniomaria Pietoso
Fonte: Antoniomaria Pietoso - Lalaziosiamonoi.it

Keita Balde Diao non dimenticherà tanto facilmente la serata di lunedì. Al talento senegalese sono bastati dieci minuti per decidere un match che si era complicato per la Lazio di Simone Inzaghi dopo il pari di Maxi Lopez. Il numero quattordici ha ricevuto palla da Lukaku, si è girato e ha fatto partire un destro a giro forte e preciso che non ha lasciato scampo a Hart. Una rete bellissima, forse la più bella da quando ha la maglia con l’aquila sul petto. Il ragazzo di Arbucies continua a superarsi ed è arrivato a otto reti in stagione. Non aveva mai segnato tanto, mancano dieci giornate e potrebbe addirittura arrivare in doppia cifra, lui specializzato negli assist più che nelle marcature in prima persona. Gli ultimi due gol, poi, sono arrivati quando è entrato a gara in corso e sono valsi un bel +4 in classifica. Anche a Empoli aveva risolto la partita subito dopo il suo ingresso in campo, con una zampata meno bella ma sempre molto importante. Un copione già visto in stagione soprattutto nelle prime giornate con Balde decisivo grazie ai suoi assist, entrando nella ripresa con il Chievo e il Pescara. E se lo ricordano bene anche tutti i tifosi laziali per la splendida accelerazione che ha lasciato sul posto Manolas e il passaggio al bacio che Immobile ha dovuto solo spingere dentro nel derby d’andata di Coppa Italia. L’ex Barcellona continua a essere uno dei protagonisti giocando anche spezzoni di partita. Quando la stanchezza si fa sentire nelle gambe, la velocità di Keita diventa devastante. E’ l’asso nella manica di Inzaghi che sull’africano ci punta eccome. Su 22 presenze totali, ben 14 sono state da titolare e solo 8 da subentrato. Un predestinato che sta sbocciando definitivamente. La rete contro il Torino, poi,  è stata quasi una rivincita con quattro anni di ritardo.


QUEL PALO CON LA JUVE -  E’ il 25 gennaio 2014 e all’Olimpico si affrontano Lazio e Juve. I bianconeri sono lanciatissimi e chiuderanno la stagione con il record di punti. I biancocelesti si stanno riprendendo dopo un avvio stentato e il cambio in panchina tra Petkovic e Reja. Sull’1-1 e con un uomo in più per l’espulsione di Buffon, il mister goriziano lancia nella mischia Keita all’83’. Il senegalese è alla prima stagione tra i professionisti e, nonostante non abbia ancora compiuto 19 anni, ha già segnato due reti in Serie A. Il talentino ci mette un minuto a sfiorare il gol, riceve palla, punta Lichsteiner, si accentra e spara un tiro a girare che batte Storari e si stampa sul palo. L’Olimpico soffoca il grido di gioia, ma questo non è successo fortunatamente lunedì sera. Certo altra cosa sarebbe stata se fosse entrato quel pallone che forse avrebbe cambiato il destino della Lazio e del giocatore stesso. I capitolini non vincono contro i piemontesi in campionato dal 2003 e sarebbe stato un modo per superare questo tabù. Il senegalese, che sta vivendo quest’anno la sua definitiva esplosione, avrebbe forse bruciato le tappe con qualche anno d’anticipo e poi segnare alla Juve ha tutto un altro sapore. Non è stato così, ma la rete con il Torino non è una di quelle qualunque sia per la bellezza che per l’importanza. Il successo permette alla Lazio di restare al quarto posto attaccata a Roma e Napoli e di continuare a sognare in grande. Mancano dieci finali alla fine della stagione, le aquile e Keita non vogliono fallirle.

 


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