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FOCUS - Luis Alberto, il primo derby non si scorda mai: dall'assist galego alla conquista di Roma

di Laura Castellani
Fonte: Laura Castellani - Lalaziosiamonoi.it

Come sulle montagne russe. Un'emozione dopo l'altra, per Luis Alberto. Giusto il tempo di realizzare di aver esordito con la Nazionale spagnola, prima di ributtarsi a capofitto nel campionato. Anche se, a dire il vero, il centrocampista più che pensare alla classifica, in questa settimana, si è focalizzato su un dettaglio: "Non importa il campionato, non importa nient'altro... Il derby deve essere vinto". Un'unica parola: vittoria. "Ora non sono a Roma, ma tra pochi giorni affronteremo i giallorossi. Sono sicuro che in città non si parlerà d'altro". Risposta esatta, Luis Alberto - o quasi, a dire il vero: le attenzioni sono state spartite anche con la grandissima batosta consumatasi a San Siro, un piatto troppo pesante e difficile da digerire. Nella Capitale, però, come se non bastasse, si freme anche per qualcos'altro: l'appuntamento fisso, coacervo di ansia, nervosismo e speranze. Anche per uno come il ragazzo di San José del Valle, pronto a viversi con quell'unico imperativo, pensando a quell'unica parola, il suo primo derby di Roma.  

PARADISO ALL'IMPROVVISO - Ormai è superfluo anche ripeterlo: il suo exploit è stato talmente tanto decantato, che sarebbe inutile aggiungere altre parole. D'altronde, una convocazione con la Nazionale spagnola non arriva per caso. "Grazie alla Lazio, ho trovato grandi compagni", dichiarava Luis Alberto. "Figurati, il piacere è mio", avrà pensato Inzaghi. Un lavoro andato avanti per mesi, svolto sulla propria autostima e sicurezza, grazie alla società biancoceleste ma anche al coach Juan Campillo. Il risultato? Finalmente libero da quei fardelli che opprimevano il suo talento. Finalmente rivelato, lo ha trascinato dalla rassegnazione più cupa, il paventato addio al calcio, all'esplosione e al coronamento di un sogno custodito fin dall'infanzia. "Ha tanta qualità e merita come i compagni. Si è messo a servizio della squadra da luglio e si sta meritando questo momento", lo coccola Inzaghi. Basta parole, meglio i numeri: 3 gol e 6 assist, una media dell'82.3% di precisione passaggi, 2,5 passaggi chiave e 1,9 dribbling effettuati a partita. Inzaghino ha le sue convincenti ragioni per tenerselo stretto. 

PRIMO DERBY NELLA CAPITALE - Un'arma che il tecnico della Lazio non aveva mai sfoderato, durante una stracittadina. Lo scorso anno, è restato in panchina per tutte le sfide, tranne per il primo derby di campionato, dove non compariva nemmeno nella lista dei convocati, a causa degli strascichi di un infortunio agli adduttori. Prima di sbarcare nella Capitale, Luis Alberto ha disputato solo un derby, da titolare: quello regionale in Galizia, tra Deportivo La Coruña e Celta Vigo. L'unica partenza dal primo minuto, tra le diverse esperienze pregresse, fatte di panchina e scampoli di partita, in derby cittadini o regionali. Era il 2 aprile del 2016, e Luis Alberto diede subito modo di ripagare la fiducia del tecnico Sànchez trovando l'assist del gol che avrebbe portato il Dépor in vantaggio, prima che i padroni di casa rispondessero facendo terminare la sfida sul pareggio per 1-1. Luis Alberto non si accontenta, con la sua Lazio vuole fare ancora meglio. Tornato nella Capitale dopo le avventure internazionali, la giostra non si ferma: le montagne russe continuano a far pulsare il sangue nelle vene, l'adrenalina schizza alle stelle. Un'altra emozione, per Luis Alberto. Con la testa fissa su quell'unica parola che conta. 


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