.

FOCUS - Lotito, DeLa e Silvio: tre storie diverse per i patron del momento

di Francesco Bizzarri
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it

Tre uomini e una squadra. Tre visi da Monte Rushmore. Imprenditori importanti, con le mani nel calcio e non solo. Claudio Lotito, Aurelio De Laurentiis e Silvio Berlusconi sono i patron del momento. Vivono storie diverse. Il laziale galleggia tra le critiche. Mister Cinema è appena entrato in questa fase. Silvio ne è uscito ed è tornato a capo della banda rossonera. Situazioni particolari: una è fonte di vastissima produzione satirica, una palesa contorni quasi tragici e l’altra assomiglia sempre di più a quelle storielle romantiche, in cui alla fine della fiera lui torna da lei e vissero felici e contenti. E sul divano la tua ragazza ti posa la testa sulla spalla facendo rovesciare il cesto dei pop corn. Tre personaggi in cerca d’autore, possiamo descriverli così.

CLAUDIO LOTITO - Qualcuno l’ha ribattezzato il "presidente della Nazionale". Una giacca azzurra è stata di troppo nella trasferta di Bari. "Benedetto il giorno in cui mi sono dimagrito”, avrà pensato il Claudio nazionale. Fino a qualche tempo fa, la taglia giusta sarebbe stata più difficile da reperire. Ma ora la forma è più clemente, e il super consigliere federale si è mostrato orgoglioso di azzurro vestito. “Sono in buona fede”, ammette lui. #LotitOvunque impazza sui social. Diventa più virale del suo stesso verbo. E la Lazio? È sempre al primo posto tra i suoi pensieri? I ruoli in Federazione lo stanno distraendo? Di sicuro c'è che l’onnipresenza è una delle sue qualità principali, subito dopo la padronanza del latino. Il passo verso i tifosi l’ha fatto, o meglio, questo è quello che rivendica: poca roba però considerando le potenzialità. E pensare che dopo la Coppa Italia vinta contro la Roma - in un momento di massima spensieratezza e felicità - l'apertura di credito sembrava poter essere allargata. Si è perso dentro se stesso, o forse no. Da una parte, i risultati sportivi ottenuti. Dall'altra, il malcontento dei tifosi che non limitano il raggio della protesta ai soli risultati. Essere il presidente di un’azienda o essere il presidente di una squadra? Dubbi amletici, che il tempo, forse, condito da qualche coppa, potrebbe risolvere.

AURELIO DE LAURENTIIS - Tweet, presentazioni di calciatori con effetti speciali, interviste rivoluzionarie. Piazza del Plebiscito on fire. Senza dimenticare le fughe in motorino, dopo aver sentenziato sul sistema mal funzionante che gira intorno al nostro calcio. Elegante, furbo, imprenditore. Dopo una campagna acquisti poco all’altezza, si è rintanato in qualche cinema. Non protegge dalla graticola il suo allenatore, Benitez. Lo spagnolo ride, è tranquillo. Ma non si è reso conto di essere sulla brace. Si sente puzza di bruciato, e il buon Aurelio, prima del vero allarme, vola negli Stati Uniti. Vendita del club? Accordi di lavoro? Oppure è in cerca di sponsor? A Napoli, dopo la mancata Champions e le promesse volate al vento, stanno perdendo la pazienza. Servirà il migliore DeLa per far tornare l’entusiasmo in una città abituata negli ultimi anni a risultati sempre positivi. Oppure ‘nu miracol di San Higuain, altro che "San Gennaro, aiutami tu".

SILVIO BERLUSCONI - Il rumore delle pale dell’elicottero fa da tromba al suo arrivo. Blitz a Milanello, come una volta. Il presidente è tornato alla sua vera grande passione, con un occhio sempre alla situazione politica. Discorsi alla squadra, qualche battuta, cene e pranzi. E poi la sua presenza allo stadio, affianco alla sua amata figlia, che tra love story e scelte scriteriate, qualche danno l’ha pure fatto. Beata gioventù. Sul prato verde ha trovato un ometto con la camicia bianca: il carattere e la grinta di Pippo Inzaghi hanno convinto pure lui. Certo, i soldi e i tempi non sono più quelli di una volta: ma sopperire alcune mancanze con la caparbietà e il sudore è cosa fattibile per un club come il Milan. Dodici uomini in campo considerando Super Pippo. Sognare è lecito. E c’è da scommettere, che in qualche angolino di certi Fans Club rossoneri, qualcuno ci ha pensato. Sì, perché i soldi che Berlusconi dovrà versare alla sua ex moglie, Veronica Lario, sono meno di quelli stabiliti. Da 3 milioni a due ogni mese. Il rapido calcolo porta al risparmio di 12 milioncini all’anno. Chissà se il buon Galliani, dopo tanti parametro zero, abbia già il colpo in canna?


Show Player
Altre notizie
PUBBLICITÀ