FOCUS - Lazio, cambia passo: devi chiudere un'operazione ogni 3 giorni...
Fonte: Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it
La preoccupazione sorge da un mero calcolo matematico. Mancano meno di tre mesi alla fine del calciomercato e la Lazio, tra operazioni in entrata e in uscita, deve chiudere all’incirca 30 trattative. Nel conto rientrano tutti i movimenti che interessano direttamente la società biancoceleste: i possibili acquisti e le ipotetiche cessioni della prima squadra, i rientri dai prestiti dei calciatori che dovranno essere piazzati altrove, i ragazzi della Primavera giunti al limite d’età per la categoria e quindi in cerca di esperienze. 30 trattative, dicevamo. Il 31 agosto - a oggi - è lontano 86 giorni. La Lazio deve velocizzare le mosse, non può perdere altro tempo: di media ha meno di 3 giorni per definire ogni operazione di mercato. Le tarantelle per decidere l’allenatore non fanno ben sperare. Sampaoli se n’è andato e non ritorna più, il cellulare di Prandelli si sta scaricando nell’attesa della chiamata di Lotito, Ventura è il nuovo ct della Nazionale, Inzaghi è stato bloccato e intanto aspetta il playout della Salernitana, le piste straniere aumentano di numero e di possibilità ogni giorno che passa. Bisognerebbe correre e invece il passo è pachidermico.
PRIMA SQUADRA. Lotito e Tare, a prescindere dall’allenatore, dovranno rinforzare una squadra che ha chiuso il campionato all’ottavo posto. Sono scaduti i contratti di Konko, Mauri, Braafheid e Klose, soltanto i primi due hanno chances di rinnovare e di restare. Comunque sia costringeranno il diesse a ricercare tre profili (almeno, il calcolo è al minimo): un centrale di difesa, un terzino sinistro e una prima punta. Gli altri acquisti dipenderanno dalle cessioni, più o meno eccellenti. Guerrieri andrà a farsi le ossa (in Serie B c’è la fila, ma interessa anche a club di A). Berisha dovrebbe salutare visto l’arrivo di Vargic (prelevato a gennaio dal Rijeka). L’esperienza a Roma di Mauricio e Gentiletti è ai titoli di coda. Potrebbe esserlo anche quella di Onazi e Morrison. Ma la vera incognita è legata alle permanenze dei big: Biglia, Candreva, Keita e Felipe Anderson. Quelli più desiderati, quelli che porteranno il gruzzoletto da reinvestire sul mercato. Almeno uno lascerà la Lazio (Candreva al momento è il favorito, Felipe Anderson sembra destinato a restare) e bisognerà sostituirlo con un nome di spessore. E lì arriverà il difficile. Il conto? Per ora siamo più o meno a 10 operazioni.
I PRESTITI. Dal primo luglio saranno di nuovo calciatori biancocelesti. Chi? I 15 che rientreranno dai prestiti: Strakosha (Salernitana), Elez (Aarhus), Prce (Salernitana), Vinicius (Zurigo), Filippini (Pro Vercelli), Pollace (Salernitana), Ronaldo (Salernitana), Gonzalez (Atlas Guadalajara), Minala (Latina, poi Bari), Crecco (Virtus Lanciano, poi Modena), Oikonomidis (Salernitana), Lombardi (Ancona), Perea (Troyes), Rozzi (Siena) eTounkara (Crotone, poi Salernitana). Terranno le valigie pronte per trovare nuovamente sistemazione. La stessa o un’altra si vedrà. In quattro, però, dovranno definire la propria situazione prima di ripartire. Elez, Vinicius, Alvaro Gonzalez e Crecco hanno il contratto in scadenza nel 2017: o rinnovano e prolungano, o saranno ceduti definitivamente in estate. E il conto sale a circa 25…
I GIOVANI. A 30 ci si arriva con le operazioni legate ai ragazzi della Primavera. I classe 1996 (Mattia, Murgia, Verkaj e Palombi) hanno disputato la stagione da fuoriquota, non potranno più fare parte della categoria. Ma anche loro dovranno ridiscutere la propria scadenza contrattuale (2017). La società offrirà il prolungamento, in caso di accordo partiranno in prestito con la speranza di tornare più forti. Rimanere a Formello potrebbe equivalere a perdere un anno. Nell’ultima stagione Guerrieri, Seck e Prce (gli ex Primavera) non hanno mai trovato spazio, Oikonomidis è stato impiegato in una sola partita prima di approdare a gennaio a Salerno (l’ultima inutile del girone di Europa League con il Saint Etienne). Infine ci sono i nati nel ’97 che hanno già un contratto da professionisti (Dovidio, Germoni, Ennali, Rossi e Calì, più Manoni). Tra loro verranno scelti i nuovi fuoriquota (il regolamento ne permette al massimo 3). Gli altri cresceranno in prestito.