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FOCUS - Lazio allergica alle rimonte: un neo che ha radici lontane...

di Andrea Centogambe
Fonte: Andrea Centogambe - Lalaziosiamonoi.it

La Lazio ha il mal di rimonta. Basta un gol per mandare in tilt i biancocelesti, un'esultanza per frantumare certezze e convinzioni. È il vero neo di questo inizio di stagione, la truppa di Pioli in undici giornate di campionato non è mai riuscita a ribaltare il risultato una volta passata in svantaggio. In principio fu il Milan, poi è toccato a Genoa, Udinese ed Empoli. A San Siro i Pioli boys furono colpiti a freddo da Honda, a portare in estasi il diavolo ci pensarono Muntari e Menez. Nel catino di Marassi fu galeotta l'incornata da 0 metri di Pinilla, giunta dopo sventure d'ogni sorta. All'Olimpico bastò Thereau per tarpare le ali alle aquile. Stefano Pioli dovrà cercare in fretta un rimedio per questo malanno. Nulla di inguaribile, sia chiaro, ma nel dna di chi aspira a diventare grande non può mancare la capacità di rialzarsi una volta assaggiato il sapore della terra. E invece la Lazio si disunisce quando deve rincorrere, perde l'orientamento, è una bussola imbizzarrita che non conosce più mete né traguardi. Lo ha detto anche Marco Parolo, sempre tra i più lucidi nei post-partita: “Siamo bravi a trovare il vantaggio, ma quando stiamo sotto fatichiamo un po' a segnare".

NULLA DI NUOVO ALL'OMBRA DEL COLOSSEO – Stagione 2013/2014, Petkovic e Reja si dividono il timone della nave biancoceleste. Sotto la guida del tecnico di Sarajevo non c'è nemmeno l'ombra di una rimonta. L'unico scatto d'orgoglio degno di nota si può scovare in quel di Trebisonda. È il 3 ottobre del 2013, Trabzonspor e Lazio si contendono i tre punti nella seconda giornata della fase a gironi di Europa League. I Turchi si portano sul 3 a 1, al triplice fischio mancano meno di dieci minuti quando Sergio Floccari con una doppietta riporta la situazione in parità. L'unica vera scalata dell'annata passata coincide con l'ultima partita di Hernanes nella Lazio. Al Friuli l'Udinese passa con Di Natale, si fa rimontare da un rigore di Candreva per poi ritrovare il gol con Badu. Un autogol di Lazzari e una perla del Profeta regalano il sorriso ai capitolini. Per conquistare l'intera posta in palio servì una vittoria in trasferta, che mancava da 256 giorni, e il ritorno al gol di Hernanes, assente dal tabellino dei marcatori da 116 giorni. Quasi una coincidenza astrale. A Pioli si spera basti qualcosa di meno...


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