Calciomercato Lazio | Perseveranza, idee e risultati: chi è Marco Baroni
Fonte: Redazione Lalaziosiamonoi.it
Fiorentino, classe ’63, Marco Baroni è il candidato forte a succedere a Tudor sulla panchina della Lazio. Una carriera importante da calciatore, coronata con lo Scudetto del 1990 con il Napoli, arrivato aritmeticamente contro la Lazio e proprio grazie a un gol di Baroni. Ma anche Udinese, Lecce, Bologna e Roma con cui gioca una sola stagione, quella 1986-1987. E alcuni hanno notato come anche altri grandi personaggi della storia biancoceleste ebbero un passato sull’altra sponda del Tevere: Maestrelli, Eriksson, Mihajlovic. Baroni comincia la sua carriera da allenatore con la Rondinella nel ’99, poi il Montevarchi, prima di diventare vice di Malesani a Verona. Tanta gavetta tra C2 e C1 con Carrarese, Sudtirol e Ancona, poi Primavera del Siena con cui conquista le finali Scudetto. Subentra a Giampaolo sulla panchina della prima squadra nell’ottobre del 2009, è il suo debutto in Serie A, ma dopo tre giornate viene sostituito proprio da Malesani e torna in Primavera. Lascia Siena e approda alla Cremonese, in Lega Pro, ma la sua avventura dura poco, viene esonerato dopo dieci giornate.
PROMOZIONI - All’inizio della stagione 2013-2014 riparte dalla Virtus Lanciano, in Serie B, portando la squadra a un ottimo decimo posto e a una salvezza tranquilla. Non va altrettanto bene a Pescara, l’anno successivo, quando viene esonerato a una giornata dal termine del campionato, con la squadra fuori dalla zona play-off. Baroni allora viene scelto dal Novara, sempre in B e in Piemonte chiude all’ottavo posto il campionato cadetto. La svolta arriva nel giugno 2016, quando viene scelto da Vigorito per guidare il Benevento. Quella dei sanniti, con Baroni in panchina, è una cavalcata memorabile. I giallorossi chiudono la stagione regolare al quinto posto, ma poi dominano i play-off e conquistano la prima storica promozione in Serie A. La squadra, però, paga lo scotto del salto di categoria e Baroni viene esonerato dopo nove giornate e sostituito da De Zerbi che comunque non riuscirà a salvare il Benevento. Baroni ricomincia da Frosinone nel dicembre 2018, subentrando a Moreno Longo dopo sedici giornate, ma al tecnico toscano non riesce l’impresa di salvare i ciociari. Poi Cremonese, Reggina e Lecce in B. I salentini sono il nuovo trampolino di lancio per Baroni che al primo anno sulla panchina del Lecce conquista subito la promozione in Serie A. Categoria mantenuta la stagione successiva, proponendo anche un calcio piacevole e mettendo in mostra talenti come Hjulmand, Gallo, Gendrey, Banda, Colombo e rivitalizzando calciatori come Umtiti e Strefezza.
MIRACOLO VERONA - Baroni lascia il Salento e sceglie il Verona, ma l’esperienza con l’Hellas si complica a gennaio, quando la crisi societaria spinge Setti a vendere i pezzi migliori della squadra: vanno via Ngonge, Hien, Terracciano, Doig e Faraoni. Ma la squadra non perde smalto, Baroni valorizza talenti come Suslov, Folorunsho, Noslin e ottiene una salvezza insperata e soprattutto meritata, con gli scaligeri che possono festeggiare addirittura con una giornata d’anticipo. Calcio propositivo, ma senza perdere solidità e compattezza, ricerca della verticalità e pressione organizzata, queste le principali caratteristiche delle squadre di Baroni che, a 60 anni, dopo tanta gavetta, vuole il salto di qualità, per dimostrare che non serve un nome altisonante per fare bene in grandi piazze. Perseveranza e voglia di non mollare, carattere ed educazione, Baroni è uno dei nomi più considerati tra gli addetti ai lavori. Di lui, recentemente, ha parlato ai microfoni di Sportitalia proprio Maurizio Sarri. Quando gli è stato chiesto se Thiago Motta fosse da considerare come l'allenatore dell’anno, l'ex tecnico della Lazio ha spiegato: “Thiago Motta ha fatto una bellissima stagione, bella qualità di calcio espresso, squadra giovane e bella. Lo affiancherei a Baroni, è al secondo miracolo consecutivo, altra stagione straordinaria in una situazione difficile. A livello mediatico ci sono allenatori di cui si parla molto, altri di cui si parla poco”. Chissà che non fosse una benedizione…
Pubblicato il 05-06