PRIMAVERA - La cavalcata in Coppa Italia non s'arresta: la Lazio chiude un 2014 da record

Pubblicato ieri alle 16.30
21.12.2014 07:35 di  Andrea Centogambe  Twitter:    vedi letture
Fonte: Andrea Centogambe - Lalaziosiamonoi.it
PRIMAVERA - La cavalcata in Coppa Italia non s'arresta: la Lazio chiude un 2014 da record

FORMELLO - Ecco l'ennesima prova di forza della Lazio. Ecco un'altra vittoria che vale la semifinale di Primavera Tim Cup (contro la Juventus) e il tredicesimo risultato utile consecutivo. Dopo aver superato il Napoli ai calci di rigore, i biancocelesti si sbarazzano anche del Palermo ai quarti. È un 4 a 1 perentorio quello degli Inzaghi boys, che non si sono disuniti nonostante la rete iniziale siglata da Ferchichi. La rimonta laziale porta la firma di Murgia (doppietta), Palombi (quattro gol in 2 partite col Palermo) e Tounkara. Si chiude così un 2014 da record, un'annata che ha portato in dote una Coppa Italia e una Supercoppa italiana. What else?

FORMAZIONI - Superman Guerrieri ha i guantoni incollati alle mani, davanti a lui Pollace, Mattia, Prce e Germoni formano il quartetto difensivo del 4-3-3. In cabina di regia opera come di consueto Lorenzo Pace, ai suoi lati si muovono Murgia e Rokavec. In attacco, nemmeno a dirlo, ci sono i tre moschettieri: Tounkara, Palombi (fresco di esordio in Nazionale Under 19 con tanto di gol) e Oikonomidis. 

PRIMO TEMPO - Il margine d'errore è ridotto all'osso, ogni sbavatura può portare all'eliminazione. Motivo per cui le occasionissime fallite dopo pochi minuti da Oikonomidis e Palombi non sono un buon presagio. I biancocelesti danno la sensazione di essere padroni del campo, come sempre d'altronde quando si gioca al Fersini. Ma i rosanero non stanno a guardare e pungono di rimessa. Al 13' spuntano le ali a Guerrieri. Il portierone neutralizza in grande stile la punizione di Bentivegna. Che poco dopo avrebbe una chance monumentale per sbloccare la gara, se non fosse che il suo scavetto è carico di paura e indecisione. La Lazio si salva. Anzi no. Il Palermo rimanda soltanto l'appuntamento con il gol. Contropiede orchestrato alla perfezione dai siciliani, Grillo dal fondo pesca Ferchichi che in diagonale trafigge Guerrieri. Sembrano accusare il colpo, i padroni di casa, ci pensa Murgia a cambiare il corso degli eventi. Quando l'arbitro ha già il fischietto in bocca, Tounkara dà il via a una manovra coi fiocchi. Oikonomids impacchetta il regalo, Murgia non può fare altro che scartarlo: è 1 a 1.

SECONDO TEMPO - Al via altri quarantacinque minuti di pura passione. Il colpo di testa di Palombi a fil di palo è solo un antipasto di quello che riserverà la seconda frazione di gioco. Ritmi alti, tensione alle stelle, piovono occasioni dal cielo. È gigantesca quella divorata da Bentivegna al 57'. Guerrieri prima corre verso la sfera, poi indietreggia. Quel che conta è la respinta miracolosa con i piedi. Servono due minuti alla Lazio per tramutare il grande spavento in gioia sfrenata. Murgia calcia dalla bandierina, l'incornata di Palombi è letale e non lascia scampo ad Alastra. Al 69' i capitolini perdono un pallone sanguinoso a centrocampo, Guerrieri scivola nel tentativo di recuperare la posizione. Il danno sembra fatto, ma il salvataggio di Murgia è prodigioso e vale quanto un gol. Gol vero e proprio, invece, è quello che realizza Tounkara al 79'. Da vedere e rivedere il movimento dell'ex Barca, che dopo aver seminato mezza difesa palermitana, gonfia la rete con un destro chirurgico. Il Palermo depone le armi, Inzaghi getta nella mischia Fiore: non calcava il manto erboso da 6 mesi. Nel finale ancora due sussulti: uno preoccupa in ottica futura, l'altro fa sorridere il pubblico presente sugli spalti. Pace si becca il rosso per un fallaccio da dietro su Bentivegna (salterà l'andata della semifinale), Murgia cala il poker con un destro piazzato da stropicciarsi gli occhi. È 4 a 1, la cavalcata in Coppa Italia può proseguire.