Lazio-Verona, l’Olimpico vuoto e lo strano incrocio con Gervasoni

11.02.2016 08:25 di  Gabriele Candelori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Gabriele Candelori - Lalaziosiamonoi.it
Lazio-Verona, l’Olimpico vuoto e lo strano incrocio con Gervasoni
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© foto di Federico Gaetano

Ha solo un risultato contro l’Hellas Verona, la Lazio. Per alimentare le speranze europee vincere contro l’ultima della classe diventa d’obbligo. I biancocelesti cercheranno di farlo in un Olimpico sempre più vuoto. Sono infatti circa 1700 i biglietti venduti per la sfida contro gli scaligeri per un totale inferiore ai 10mila spettatori . Alle ormai note contestazioni, si è unita anche la chiusura di tutto il settore nord in seguito ai fischi contro Koulibaly nell’incontro con il Napoli. La società aveva fatto ricorso per la riapertura almeno dei Distinti, la Corte Sportiva d’Appello lo ha però rispedito al mittente. Neanche la vendita dei tagliandi in Curva Maestrelli a prezzi ribassati ha portato i suoi frutti, solo un centinaio di tifosi ha deciso di sfruttarla. Uno scenario desolante che per Delneri potrebbe rappresentare comunque un vantaggio: “Non so se sarà un bene o un male. Loro saranno sereni visto che non ci sarà nessuno a fischiarli”. Non proprio d’accordo Stefano Pioli: “Preferisco sempre giocare in uno stadio pieno, polemico e critico, che in uno stadio semivuoto”, ha ammesso in conferenza stampa il tecnico laziale. Che contro i veronesi ritroverà Gervasoni. Strano destino quello del fischietto di Mantova che aveva diretto la Lazio l’ultima volta circa un anno fa, il 9 febbraio 2015. Proprio quel giorno contro il Genoa, per alcuni cori diretti a Niang ed Edenilson giudicati razzisti, scattò la squalifica con la condizionale per la Curva Nord. Un provvedimento diventato attivo con i due turni di sospensione in seguito alla gara contri gli azzurri. Quel giorno le polemiche riguardano però anche l’operato arbitrale che mandò Pioli e la dirigenza su tutte le furie. “È come se si volesse colpire solo una maglietta”, dichiarò il parmense a fine partita. A farlo arrabbiare la gestione dei cartellini e la colpa di aver fermato Candreva solo davanti a Perin, dopo un intervento sul pallone di Klose. Alla fine Perotti decise quella partita. Oggi Biglia e compagni sperano in un epilogo diverso. Tra l’Olimpico e Gervasoni, Lazio-Verona è già iniziata.