Diaconale: "Il ripetersi di vicende inquietanti alimenta il sospetto. I tifosi ci chiedono di ritirare la squadra"

13.12.2017 08:20 di  Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Giulio Cardone e Marco Ercole - La Repubblica
Diaconale: "Il ripetersi di vicende inquietanti alimenta il sospetto. I tifosi ci chiedono di ritirare la squadra"
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L’immagine di Simone Inzaghi subito dopo la gara fotografa gli effetti di Lazio-Torino: i giocatori sono già nello spogliatoio, tra musi lunghi e rabbia ancora vivida per le decisioni dell’arbitro Giacomelli. L’allenatore non c’è. È nella palestra interna dell’Olimpico, seduto per terra, quasi in lacrime, da solo. Lo raggiunge il ds Tare, lo tira su. Inzaghi lo guarda e domanda: “Cosa posso dire ai ragazzi adesso?”. È stremato, il tecnico. Nelle ultime settimane, quando il Var nel dubbio ha punito la Lazio, aveva provato a rimanere lucido, a ricostruire di volta in volta nuovi stimoli per i suoi ragazzi. Stavolta sarà molto più complicato. Alcuni di loro non hanno dormito la notte di lunedì, altri hanno vissuto da spettatori increduli la partita con il Torino. Tra questi anche Nani, un campione d’Europa che non riusciva a capacitarsi dell’accaduto e domandava come fosse possibile. Ecco perché la Lazio non intende più passarci sopra e, attraverso il suo portavoce Arturo Diaconale, si fa ancora sentire:Ho parlato di malafede, perché per uno che è arrivato in Serie A si deve escludere l’incompetenza. Il ripetersi di vicende inquietanti alimenta qualsiasi tipo di sospetto. E ancora: “Non è complottismo, ma la legittima richiesta di un campionato regolare, trasparente, corretto e non lo strumento per colpire chi non fa parte del coro. I tifosi ci chiedono addirittura di ritirare la squadra, ipotesi estrema se i sospetti si trasformassero in certezze”.