Mauri: "Dopo il carcere nulla mi spaventa! E con la Lazio voglio arrivare in Champions"

Pubblicato il 19/12 alle 07.45
20.12.2014 06:45 di Antoniomaria Pietoso Twitter:    vedi letture
Fonte: Antoniomaria Pietoso - Lalaziosiamonoi.it
Mauri: "Dopo il carcere nulla mi spaventa! E con la Lazio voglio arrivare in Champions"

"Questa vicenda (l’inchiesta sulle scommesse che lo vede indagato da tre anni dalla Procura di Cremona, ndr) mi ha cambiato. La squalifica sportiva e soprattutto il carcere sono cose che mi hanno segnato profondamente e mi resteranno dentro. È qualcosa che però ti fortifica anche. Perché poi dopo non ti fa paura più nulla". Inizia con queste parole la lunga intervista rilasciata da Stefano Mauri sulle pagine de La Gazzetta dello Sport. Il capitano biancoceleste si è raccontato al quotidiano in rosa partendo dallo scandalo del calcioscommesse che lo ha visto tra gli indagati, ma lui si è sempre dichiarato innocente: "E continuo a farlo, fiducioso che la verità venga a galla. L’inchiesta di Cremona credo sia alle battute finali. Spero nel proscioglimento, ma temo che avrò il rinvio a giudizio. Se così sarà affronterò il processo serenamente, convinto di poter dimostrare la mia estraneità. Penso di non aver fatto nulla di male. Poi è chiaro che, col senno di poi, qualcosa la eviterei di fare". Mauri non si è lasciato abbattere ed è tornato in campo da protagonista, forse anche più forte di prima. Pioli, come era accaduto ai suoi predecessori, non può fare a meno del suo capitano e gli ha affidato il ruolo di leader in campo. Il brianzolo ha risposto sul campo diventando, addirittura, il capocannoniere della squadra con sei reti, una novità per lui: "Meriti? Un po’ l’esperienza, un po’ Pioli. Il tecnico mi fa giocare da trequartista o da attaccante esterno. Molto avanzato quindi, e da lì è più facile segnare. E poi anche l’esperienza aiuta. Qualche anno fa correvo tanto, ma spesso a vuoto e così arrivavo scarico in area. Adesso corro meno, ma mi trovo sempre al posto giusto al momento giusto". Mauri ha poi dei ringraziamenti speciali per un suo compagno: "Poi ci sono i consigli di Klose. Campione straordinario e compagno di squadra fantastico. In allenamento è uno che ti spiega i movimenti da fare, ti aiuta a migliorare. E nel calcio c’è sempre da imparare. Anche a 35 anni. Klose e Baggio sono i giocatori più forti con cui ho giocato". Il numero sei biancoceleste parla poi degli obiettivi della squadra che punta decisa all'Europa, ma non solo: "Sono qui dal 2006 e non ho dubbi: questa è la Lazio più forte in cui io abbia giocato. Non so se basterà per arrivare terzi perché ci sono tante squadre in grado di centrare questo piazzamento. Ma ci siamo pure noi e faremo di tutto per riuscirci. Con Reja l'abbiamo buttata per due anni, quest'anno non deve sfuggirci". Mauri si scalda poi in vista del match con l'Inter che aprirà un ciclo di sfide importanti dopo cui si potranno capire i reali obiettivi biancocelesti: "Un ciclo di ferro (dopo l’Inter ci saranno Samp, Roma, Napoli e Milan, ndr) che può essere decisivo. Dobbiamo partire con il piede giusto. Vincere a San Siro non sarà facile, ma possiamo provarci. Vogliamo andare alla sosta conservando il terzo posto". L'anno nuovo porterà anche il derby che in passato gli ha regalato la più grande gioia della sua carriera: "Manca meno di un mese, ma non si parla d'altro a Roma. La Coppa Italia conquistata sulla Roma nel 2013 è stata una gioia unica, indescrivibile. Anche le due coppe del 2009, anche il terzo posto del 2007 sono stati risultati importanti. Ma quella Coppa alzata da capitano non ha eguali". In chiusura c'è tempo per una battuta su passato e futuro: "Rimpianti? La Nazionale. In azzurro ho giocato, ma non sono mai riuscito a trovare la continuità. Rinnovo? Ho il contratto in scadenza, di rinnovo non abbiamo ancora parlato. Ma non c’è fretta. In primavera mi vedrò con i dirigenti e decideremo assieme. Futuro? Mi piacerebbe allenare".

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