FOCUS - Un mese di Lazio: che ottobre per Pioli! Solo Reja e Zeman al passo dell'ex Bologna

Pubblicato ieri alle 12.20
02.11.2014 07:00 di Antoniomaria Pietoso Twitter:    vedi letture
Fonte: Antoniomaria Pietoso - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Un mese di Lazio: che ottobre per Pioli! Solo Reja e Zeman al passo dell'ex Bologna

Trenta dì conta novembre, con april, giugno e settembre. Di ventotto ce n’è uno, tutti gli altri ne han trentuno”. Fa parte dell’ultima categoria, quella da trentuno giorni per intenderci, anche ottobre. Il decimo mese dell’anno si è appena chiuso tra sbalzi di temperatura, la minaccia incombente dell’ebola e le solite polemiche legate al mondo del calcio. Per quello che riguarda l’ambiente Lazio, invece, ottobre ha regalato solo gioie. Un percorso quasi netto, interrotto solo dall’errore di Cavanda e dal rigore trasformato da Toni. I biancocelesti sono andati ad un passo dall’espugnare anche il Bentegodi, campo tabù dal lontano 1991, e firmare un pokerissimo (perché si aggiunge la vittoria di Palermo del 29 settembre, ndr) che manca dal 2011. I successi contro Sassuolo, Fiorentina e Torino con l’aggiunta del pareggio con il Verona regalano a Pioli un tesoretto di dieci punti. L’ex Bologna, nella sua prima stagione all’ombra del Colosseo, ha già aggiornato le statistiche, visto che ottobre non è quasi mai un mese favorevole per i colori biancocelesti. Il mister di Parma è, infatti, il secondo allenatore che riesce a raggiungere la doppia cifra nei trentuno giorni che separano il 30 settembre dal 1 novembre.

OTTOBRE DA INCUBO PER CASO, DELIO ROSSI E BALLARDINI – Nell’era Lotito il decimo mese dell’anno ha portato più dolori che gioie in casa Lazio. Tutto ha inizio con Mimmo Caso, che nel 2004/05 non va oltre i cinque punti in altrettante partite: una vittoria, due pareggi e altrettante sconfitte. Il mister di Eboli viene imitato nella stagione successiva dal suo successore Delio Rossi. Il primo ottobre dell’ex tecnico del Lecce sarà anche il migliore dei quattro vissuti al timone della squadra con l’aquila sul petto. Nei successivi tre, infatti, il tecnico di Rimini fece peggio. Nel 2006/07 portò a casa appena due punti (due pareggi e due ko in quattro sfide), l’anno successivo tre (un successo e tre sconfitte in quattro match) e nel 2008 ne racimolò quattro (un’affermazione, un pari e due debacle). Dopo la conquista della Coppa Italia, Delio Rossi lasciò lo scettro a Davide Ballardini, ma con il ravennate la situazione non migliorò. Ottobre resta un tabù e con l’ex Cagliari arrivano solo due pareggi e due ko in quattro incontri, che fanno precipitare la Lazio verso la zona retrocessione. Nel febbraio del 2010 Lotito esonera Ballardini e affida la guida tecnica a Reja. Il goriziano conquista la salvezza e con lui in panchina le cose cambiano.

REJA QUASI PERFETTO AD OTTOBRE – La prima vera stagione targata dal friulano vede un ottobre magico per la Lazio. Mauri e compagni inanellano una serie di risultati positivi che li fa addirittura volare in vetta alla classifica. Nel decimo mese dell’anno, in particolare, Reja fa filotto aggiudicandosi le quattro partite disputate ai danni di Brescia, Bari, Cagliari e Palermo. I capitolini sfioreranno la qualificazione in Champions League, inchinandosi all’Udinese solo per la differenza reti. Un anno più tardi il copione si ripete e il tecnico di Lucinico vince quattro delle cinque sfide disputate, unica eccezione il pareggio casalingo contro il Catania. Sotto i colpi di Klose e compagni cadono in successione Fiorentina, Roma, Bologna e Cagliari. Altra cavalcata e altro testa a testa con l’Udinese che si risolve in favore dei bianconeri, con i capitolini che devono accontentarsi dell’Europa League. Nuovo cambio di panchina e Lotito punta su Vladimir Petkovic.

OTTOBRE TRA ALTI E BASSI PER PETKOVIC – L’avvio dell’ex Young Boys sulla panchina biancoceleste è più che positivo. Il suo calcio veloce gli permette di farsi apprezzare fin dalle prime giornate e la classifica sorride. Anche ottobre è un mese che regala soddisfazioni a Candreva&co. Alle vittorie con Pescara e Milan si aggiunge il pareggio contro il Torino e la sconfitta di Firenze, per un totale di sette punti. La stagione biancoceleste proseguirà all’insegna dei picchi fino a febbraio quando, complici una serie infinita di infortuni e una rosa troppo corta, la squadra verrà risucchiata fino al settimo posto finale. Il successo in Coppa Italia contro la Roma riporterà l’entusiasmo, ma il Petkovic-bis sarà una delusione. L'attuale ct elvetico si peggiora anche ad ottobre, visto che non va oltre i cinque punti con una sola vittoria all’attivo, due pareggi e la sconfitta di Bergamo contro l’Atalanta. Durante la sosta natalizia arriva l’annuncio dell’accordo con la Svizzera e la Lazio liquida Petkovic affidandosi al ritorno di Reja. Il resto è storia recente, con la scelta dell’ex mister del Bologna e della voglia di tornare presto in Europa.

EGUAGLIATO ZEMAN, PIOLI FA MEGLIO DI ERIKSSON – Andando un po’ più indietro nel tempo, i numeri fatti registrare dalla Lazio di Pioli sono gli stessi della prima Lazio di Zeman. Nella prima stagione con il boemo in panchina, i biancocelesti raccolsero dieci punti ad ottobre, pareggiando con la Fiorentina e poi battendo Napoli, Genoa e Cremonese. Per capire meglio quanto fatto da Pioli, basta pensare che Sven Goran Eriksson, vincitore del Tricolore, non è mai andato in doppia cifra (complice anche un calendario diverso che spesso ha previsto la doppia sosta per le Nazionali, ndr). Il miglior ottobre dello svedese è stato nell’anno dello scudetto, quando arrivarono otto punti. Nemmeno Roberto Mancini, infine, raggiunse mai la doppia cifra al timone della Lazio fermandosi, rispettivamente, a quota sette e sei, anche se in tre match e non in quattro. Pioli si è spinto dove solo Reja era arrivato, ma adesso è chiamato alla parte più difficile della sua avventura nella Capitale: confermarsi. Il tecnico di Parma deve dimostrare che la sua non è stata solo una “rivoluzione di ottobre”, ma che la Lazio c’è e vuole tornare in alto.