FOCUS - L'ascesa di Murgia: l'incubo Toro diventa favola. Storia di un pomeriggio (quasi) perfetto

24.10.2016 08:00 di  Gabriele Candelori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Gabriele Candelori - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - L'ascesa di Murgia: l'incubo Toro diventa favola. Storia di un pomeriggio (quasi) perfetto

Chiamatela favola. Chiamatelo semplicemente talento, ma anche voglia di affermarsi. Quella che ti porta, a vent’anni, a entrare in campo in casa di un Torino lanciatissimo e provare subito la conclusione in porta. Fa niente se alle spalle hai solo nove minuti di Serie A e ti prendi i fischi di un “Olimpico” gremito. Tanto poi quei fischi diventano silenzio. Minuto 85: angolo di Felipe Anderson, Alessandro Murgia si ritrova completamente solo al limite dell’area piccola. Colpo di testa e un sogno che prende forma. “Ho solo pensato a dare una bella frustata perché in porta c’era una leggenda. Ero emozionatissimo, i compagni che mi sono venuti tutti incontro e i tifosi che esultavano sugli spalti. Ancora non ci credo”, racconta con entusiasmo a fine partita. Peccato solo per l’epilogo. La partita perfetta, quella che forse alla vigilia non avrebbe neanche mai immaginato, sfuma di un soffio. Tutta colpa di un rigore di Ljajic nel recupero.

L’INCUBO DIVENTA SOGNO - È arrivato all’età di dodici anni Murgia nel settore giovanile della Lazio. Romano come l'amico Cataldi, da cui avrebbe ereditato in Primavera il posto. E anche i dubbi sulla collocazione tattica. Un centrocampista con il vizietto del gol: regista, ma anche mezz’ala a tutto campo. Cresce con Inzaghi, diventa una colonna portante della sua squadra. Gioca tre anni in Primavera, inizia a essere un lusso per la categoria. E, oltre a tre trofei, ottiene il record assoluto di presenze: ben 95, condite da 22 reti e 7 assist. Con Pioli le prime convocazioni in campionato ed Europa League. Anche Bielsa, quando dall’Argentina visiona quella che sarebbe dovuta essere la sua rosa, lo vorrebbe tenere con sé. Sulla panchina biancoceleste tornerà invece Inzaghi, ma Murgia - blindato dalla società fino al 2020 - non andrà in prestito. Con il tecnico piacentino non condivide solo gioie, anche delusioni. Diverse sono legate proprio al Torino. Dalla sconfitta per 4-3 nella semifinale Scudetto del 2014 a quella ai rigori nell’ultimo atto delle Final Eight l’anno dopo. Non solo: nell’Olimpico piemontese che oggi lo consacra nel calcio dei grandi, 343 giorni fa il classe ’96 perdeva anche una Supercoppa Italiana ai supplementari. Stavolta il destino aveva però in serbo qualcosa di diverso.

IL FUTURO DELLA LAZIO - La sera prima ci aveva pensato Locatelli a far riflettere. Neanche 24 ore dopo tocca a Murgia. I giovani italiani di talento ci sono. Basta puntarci, basta crederci. Un aiuto lo aveva dato anche Lombardi, a Bergamo, nella prima giornata di campionato. Un altro gol da calcio romantico, da giocatori legati a una sola maglia. Quella con nome e numero sulle spalle Murgia l'aveva indossata per la prima volta contro il Pescara. La prima tappa di un percorso con ancora tanti capitoli da scrivere. In una Lazio in questi ultimi anni mai così giovane. “La passione e i sacrifici. Il sostegno della famiglia e degli amici. L'abbraccio dei compagni. Segnare il primo gol in A è un'emozione speciale. Ora testa al Cagliari! Forza Lazio!”, poche parole per tanti significati. Ha ringraziato un po’ tutti a fine partita. Anche quegli affetti di cui fa parte Andrea Bertolacci, marito della sorella e uno dei primi a congratularsi. Il centrocampista del Milan è un giocatore affermato. Murgia, per il momento, è solo all’inizio. La fiducia di Inzaghi, conquistati negli anni, è senza dubbio un ottimo punto di partenza. Ma guai a darla per scontata: “Non sto regalando nulla a nessuno, Murgia ha meritato lo spazio che si sta prendendo”, spiega il mister a fine gara. Di occasioni, complici le assenze, ne arriveranno di sicuro molte altre. Magari in futuro qualche pomeriggio sarà anche (davvero) perfetto.

La passione e i sacrifici. Il sostegno della famiglia e degli amici. L'abbraccio dei compagni. Segnare il primo gol in A è un'emozione speciale. Ora testa al Cagliari! Forza Lazio!

Una foto pubblicata da 🅰lessandro Murgia 🇮🇹 (@alessandromurgia96) in data: 23 Ott 2016 alle ore 10:24 PDT