FOCUS - Europa League, alla scoperta della Steaua Bucarest: tutto sull'avversaria della Lazio

11.12.2017 15:07 di Laura Castellani Twitter:    vedi letture
Fonte: Laura Castellani - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Europa League, alla scoperta della Steaua Bucarest: tutto sull'avversaria della Lazio
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© foto di Federico Gaetano

L'urna di Nyon ha deciso: sarà la Steaua Bucarest ad affrontare la Lazio ai sedicesimi di finale di Europa League. Il club capitolino, testa di serie, pesca la squadra che ha militato nel girone G. Avversaria sulla carta più che abbordabile, quella che i laziali sfideranno il 15 febbraio all'Arena Națională e il 22 nel porto sicuro dell'Olimpico. Ma la società rumena è custode di una storia illustre. Tra le compagini più prestigiose dei balcani, i Roș-Albaștrii sono i più titolati in Romania: non solo hanno raccolto durante la propria storia - prevalentemente trascorsa nella massima serie - 26 titoli nazionali, ma la Steaua ha vinto anche due trofei internazionali, la Coppa dei Campioni nel 1985-86 e la Supercoppa Europea nel 1986. Recuperare quel prestigio al di fuori dei confini del Paese sarà una delle principali motivazioni che spingeranno la squadra allenata da Nicolae Dică attraverso questi sedicesimi di finale. Anche se l'avversaria poi effettivamente pescata era il grande spauracchio paventato alla vigilia dei sorteggi in Svizzera: "La Lazio è troppo forte!", ammoniva il proprietario della Steaua, Gigi Becali.

RIVALSA - La stella di Bucarest proverà a replicare l'impresa compiuta nel 2005-2006. E magari, ad andare anche oltre: non riuscendo a qualificarsi in Champions, la Steaua in quella stagione disputò la Coppa Uefa e arrivò in semifinale. Come allora, anche quest'anno i Viteziștii hanno mancato l'obiettivo Champions alle qualificazioni e sono stati costretti a ripiegare sull'altra competizione europea. Nel girone G, la Steaua ha collezionato tre vittorie nelle prime 3 giornate, poi un pareggio e 2 sconfitte quando la qualificazione al turno successivo era ormai blindata. In questa competizione, ha realizzato 9 reti, subendone 6.

NEL GIRONE - Una squadra giovane, che segna una media di 1,5 gol a partita: meno della Lazio, che finora nel torneo ha siglato 12 gol per una media di 2 a gara. Decisamente irruenta, la squadra balcanica: nella fase a gironi ha ottenuto 15 cartellini gialli contro 5 rimediati dalla squadra di Inzaghi. Da tenere d'occhio Constantin Budescu, centrocampista che finora ha siglato 3 reti e beccato altrettante ammonizioni - sarà squalificato nella gara di andata - e Harlem Gnohéré. L'attaccante classe '88 ha siglato 3 reti in 172 minuti giocati. L'unico precedente con la Lazio risale al 1960: era il 14 giugno, la squadra rumena era ancora denominata Casa Centrală a Armatei e sbarcava all'Olimpico per battere 1-4 i biancocelesti. Una storia lontana di un passato lontano. 

TIFOSI INVIDIATI, MA SENZA NOME - Un club storico e glorioso. I successi della Steaua gli permisero di fare breccia nei cuori di molti, non solo nella Capitale. Anche di attirarsi antipatie e invidie da parte di sostenitori di club meno blasonati, ovvio. Ma la squadra raccolse tantissimi tifosi, ancora di più dopo il 1986, con la consacrazione internazionale e la vittoria della Coppa dei Campioni. La nascita, nel 1947, era stata voluta dal Ministero della difesa che fondò la polisportiva Clubul Sportiv al Armatei Steaua București. Legato all'esercito, il club ci rimase fino al 1998, quando il governo attuò un'opera di privatizzazione delle aziende nazionali su vasta scala: in quell'anno, la Steaua venne scorporata dalla polisportiva e dal ministero. Che nel 2014, ne rivendicò il nome e il simbolo: il tribunale diede ragione all'esercito, costringendo il club a ribattezzarsi ufficialmente Fotbal Club FCSB e a cambiare simbolo, modificando quello di proprietà del ministero, di reminiscenza sovietica. La prima partita all'Arena Națională, dopo quella sentenza, venne disputata quattro giorni dopo: il logo sulla maglia era coperto con il nastro adesivo. La parola Steaua, però, resta ancora sulla bocca dei tifosi: i più numerosi, in Romania. E la squadra continua a contendersi la vetta: attualmente, è seconda in classifica di Liga I, a 5 punti dalla prima della classe, il CFR Cluj. L'attuale andamento della squadra non tradisce il nome con cui, anche a livello internazionale, continua a essere chiamata.

LO STADIO - Dal 2011, i sostenitori raggiungono l'Arena Națională per assistere alle partite in casa della propria squadra del cuore. L'impianto, nato dalle ceneri del vecchio stadio di Bucarest, venne previsto nel 2005 ma solo due anni dopo - a causa della difficoltà nel racimolare fondi - poterono partire i lavori. Tra difficoltà e momentanee sospensioni delle opere, il 6 settembre 2011 lo stadio aprì ufficialmente i battenti, con l'inaugurazione con la gara per la qualificazione agli Europei del 2012 tra Romania e Francia. L'impianto ha una capienza di 55 200 posti, estendibili fino a 63mila. Uno stadio nuovo. E pensare che Stefan Radu la conosceva bene, la vecchia arena di Bucarest. Per lui, la sfida in programma il prossimo febbraio avrà un po' il sapore di un derby: il difensore biancoceleste è cresciuto nella curva della Dinamo, l'altra squadra della Capitale. Per Stefan, la sfida si arricchisce di un dettaglio in più: Nicolae Dică ora siede in panchina, ma circa dieci anni fa correva sul campo con la casacca della Steaua e affrontava il laziale, allora tra le fila del Câinii Roșii.  Un passato prestigioso e la voglia di riaffermarsi sul panorama europeo: la stella di Bucarest vuole brillare ancora. La memoria di quella storia gloriosa resiste al suo nome.