FOCUS - Candreva re degli stakanovisti, Keita primatista dei subentri. Mentre il più sostituito...

Pubblicato il 21/4 alle 12
21.04.2014 12:00 di  Andrea Centogambe  Twitter:    vedi letture
Fonte: Andrea Centogambe - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Candreva re degli stakanovisti, Keita primatista dei subentri. Mentre il più sostituito...

Record, record dappertutto. Parli di primati, pensi a traguardi prestigiosi, che subito salta fuori lui: Antonio Candreva. Ha raggiunto quota 11 reti, è entrato nell'Olimpo dei centrocampisti goleador insieme a Nedved ed Hernanes. Sì, è stato già detto. È il capocannoniere della Lazio davanti a Klose (fermo a 7 segnature), Lulic (6), e Keita (4). Risaputo. Cosa manca all'appello? L'esterno di Tor de' Cenci si trova anche sul gradino più alto del podio nella speciale classifica degli infaticabili: 33 sono infatti le presenze (per un totale di 2829 minuti disputati) in campionato su 34 match a disposizione. L'en plein è macchiato solo dalla doppia ammonizione rimediata nella gara casalinga contro l'Atalanta, che non ha consentito all'ex Juventus di scendere in campo al Sant'Elia di Cagliari. Scorriamo la graduatoria degli stakanovisti, in seconda piazza troviamo l'eroe del 26 maggio, Senad Lulic: 27 sono i gettoni collezionati (2278 i minuti giocati). La medaglia di bronzo se l'aggiudica Stefan Radu, in campo per 2070 giri d'orologio (accumulati in 23 presenze). Candreva, Lulic e Radu, sono loro gli unici tre elementi della rosa capitolina in grado di superare la soglia dei duemila minuti; seguono più staccati Ledesma (1920'), Marchetti (1890'), Klose (1825') e Cana (1739').

KEITA, PRIMATISTA DEI SUBENTRI – Da una classifica a un'altra, dal più impiegato al primatista dei subentri. Davanti a tutti c'è un diamante, un talento indiscusso destinato a far parlare di sé nei prossimi anni. L'asso in questione risponde al nome di Keita Balde Diao, che in undici occasioni ha timbrato il cartellino delle presenze partendo dalla panchina. Petkovic prima e Reja poi, hanno giocato la carta dell'ex Barcellona per tentare il sorpasso all'ultima curva contro l'avversario di turno, ma al tecnico di Sarajevo va riconosciuto il merito di aver fatto esordire il ragazzo di Arbucias in Serie A (il 15 settembre del 2013, contro il Chievo). Alle spalle del numero 14 c'è un argento ex aequo: a quota 10 ci sono Brayan Perea ed Eddy Onazi. Netta, però, è la differenza di minutaggio tra il colombiano (830' in 18 presenze) e il nigeriano (1573' raccolti in 27 gare); quest'ultimo condivide anche il secondo posto per numero di presenze con Senad Lulic. Infine, guardano tutti dal basso l'ormai ex Floccari ed Ederson, gettati nella mischia dopo il calcio d'inizio in 9 occasioni.

IL PIÚ SOSTITUITO La lavagna luminosa che si solleva, il disappunto e la frustrazione che compaiono sul volto di chi sta per lasciare il campo. Scene di calcio viste e riviste, nessun giocatore accoglie con gioia la sostituzione, nessuno vorrebbe abbandonare il campo di battaglia prima del triplice fischio. A chi va il riconoscimento del più sostituito? Parla spagnolo, veste la casacca celeste sia quando gioca con il club che in Nazionale. Sì, è Alvaro Gonzalez, che è stato cambiato ben dieci volte. Il rapporto tutt'altro che idilliaco dell'uruguaiano con Petkovic, potrebbe far pensare che la gran parte delle sostituzioni sia propria opera dell'ex Young Boys. Niente di più sbagliato: solo tre nascono dalla volontà di Vlado. Un gradino più in basso c'è quell'ingordo di Candreva: il numero 87 si è tinto di rosso in otto occasioni. Un discorso a parte va fatto per il terzo posto, occupato da ben otto giocatori: a quota sei, infatti, ci sono Cavanda, Biglia, Hernanes, Mauri, Felipe Anderson, Ederson, Keita e Klose. Un oro e un argento, chi se non Antonio Candreva poteva aggiudicarsi le Olimpiadi biancocelesti? Record, record dappertutto.