FOCUS - Calvario infortuni, staff medico sotto accusa. E i giocatori non si fidano più…

27.09.2016 07:02 di Daniele Rocca Twitter:    vedi letture
Fonte: Daniele Rocca-Lalaziosiamonoi.it
FOCUS -  Calvario infortuni, staff medico sotto accusa. E i giocatori non si fidano più…

Sguardo basso, passo claudicante. Lucas Biglia lascia il campo dopo 8 minuti dall’inizio di Lazio-Empoli. Fitta al polpaccio. Ben presto il dolore lascia spazio alla rabbia. “Lui è il nostro capitano, voleva giocare a tutti i costi”, ha dichiarato Inzaghi nel post partita. Vero. Ma l’argentino aveva ricevuto il via libera dallo staff medico. Eppure qualcosa è andato storto. Il Principito alza bandiera bianca, ne avrà per due mesi. Ennesimo infortunio di un inizio di stagione che somiglia sempre di più a un calvario. Dopo Marchetti, Basta e Bastos, anche Biglia è costretto ad arrendersi (per la seconda volta). Di imponderabile c’è ben poco. La situazione attuale è figlia delle scelte fatte in estate.

SOTTO ACCUSA - La rivoluzione che in estate ha coinvolto anche il reparto sanitario non ha portato gli effetti sperati. Gli infortuni sono gli stessi dello scorso anno, se non di più. Sul banco degli imputati salgono i nuovi medici scelti dalla società. Il caso Biglia è solo l’ultimo in ordine di tempo. Si parte dalla vicenda Bastos: dopo la sfida con la Juventus al difensore angolano è stata diagnosticata una (semplice) contrattura. Con il benestare dei medici ha continuato a giocare complicando il quadro clinico: fino alla lesione di secondo grado. Poca chiarezza anche intorno al ko di Marchetti. Il problema al polpaccio persiste, eppure lo staff medico lo aveva dichiarato idoneo per il match con l’Empoli. Confusione e diffidenza intorno a un’equipe che si approccia per la prima volta all’ambito sportivo. Nessuno mette in dubbio le qualità specialistiche, ma l’esperienza vale più di lauree e attestati. Probabilmente le lacune da colmare non riguardavano il materiale umano, ma quello tecnico: investire per nuovi macchinari e migliorare le profilassi, cercando di tutelare i calciatori più a rischio, proprio come aveva ipotizzato il dottor Lovati prima di interrompere la sua collaborazione con la Lazio. E invece ci ritroviamo a raccontare la stessa storia della passata stagione. Nuovi medici, vecchi infortuni. Il cerchio non si chiude e i giocatori ne hanno abbastanza.