Gravina attacca: "Tavecchio schiavo di Lotito"

Pubblicato il 30/01 alle ore 19:53
31.01.2015 07:45 di Daniele Rocca Twitter:    vedi letture
Fonte: Daniele Rocca-Lalaziosiamonoi.it
Gravina attacca: "Tavecchio schiavo di Lotito"

AGGIORNAMENTO DEL 31/01 ORE 7.30 – Dopo le dichiarazioni, al veleno, di ieri da parte di Gabriele Gravina riguardo Tavecchio e Lotito, oggi – in un’intervista al quotidiano La Repubblica – il dirigente sportivo rincara la dose ai danni del presidente della Figc: “Perché attacco Tavecchio? Perché rimane inerte davanti a uno sfregio dopo l’altro che viene fatto alla Federcalcio. Pensate, quando ho preso la parola, Lotito ha provato a togliermela, dicendo che non ero autorizzato. Per fortuna Abete è intervenuto e gli ha spiegato che era fuori strada. Ecco come vanno le cose in Figc”. Poi prosegue attaccando il presidente di Lazio e Salernitana, Claudio Lotito: “Io non lo so se Tavecchio è davvero schiavo di Lotito. Però si comporta proprio come se lo fosse. Che io sappia, Lotito è solo un consigliere. Se poi è stato investito- prosegue Gravina - o si è autoinvestito di altri poteri, ce lo dicano. Lotito ha tracciato un disegno ad agosto: garantire l’unità delle leghe a sostegno dell’elezione di Tavecchio. È il deus ex machina di quest’operazione, tutti glielo riconoscono. È di un attivismo esagerato, ha la Lazio e in Lega Pro la Salernitana, fa di tutto per rinviare il voto. Qualcuno gli ha dato troppo spazio e lui se l’è preso. Come presidente, Tavecchio dovrebbe essere un tutore delle regole, invece si procura solo pezzi di carta per giustificare la sua inerzia. Ha chiesto chiarimenti a Macalli e ha ricevuto una risposta insufficiente. Allora ha dato come limite il 5 febbraio per fissare l’assemblea, che però non ci sarà: giovedì è stata convocata una riunione informale di presidenti. Qui sono più della metà delle società a chiedere un’assemblea. Si perde solo tempo per cercare di far cambiare idea a qualche presidente, proprio negli ultimi giorni del calciomercato”. Poi su una possibile battaglia interna alla Lega Pro: “Abbiamo chiesto l’autorizzazione a denunciare Macalli per abuso d’ufficio alla magistratura ordinaria, mi risulta che la commissione competente abbia dato parere favorevole, manca solo il via libera di Tavecchio. E chiederemo al Tribunale di Firenze di convocare l’assemblea che è stata negata finora. Comunque andrà a finire, in Figc deve cambiare la cultura politica: basta con la logica del Marchese del Grillo per cui chi non ha potere non conta…”. Al termine della giornata di ieri Gravina ha annunciato le sue dimissioni dal Consiglio Federale a causa del bilancio datato 30 giugno (non ancora approvato) della Lega Pro, motivando così la sua scelta: “Siccome non condivido le modalità con cui si sta approcciando il problema, ho lasciato i documenti ed ho lasciato il Consiglio federale: non mi va di stare in un contesto in cui non si vogliono affrontare i problemi seri. Oggi non c'era un punto all'ordine del giorno - spiega - ma solo una comunicazione del Presidente Federale: la ritengo una cosa offensiva”.

C'è del marcio in Lega Pro. Gli animi si surriscaldano, le assemblee subiscono premeditate defezioni. Il malcontento è dilagante tra i vari membri del consiglio federale. Su Repubblica.it si legge che Mario Macalli non è intervenuto alla riunione odierna, ha aspettato in macchina. Gabriele Gravina, dal canto suo, è stato durissimo con il presidente Tavecchio e ha attaccato a più riprese (pur senza nominarlo) anche Claudio Lotito. Il dirigente sportivo, che guida una cordata ostile a Macalli, si è rivolto al numero uno della Figc con queste parole: "Caro Presidente dimostra a noi e all'opinione pubblica che non subisci le influenze, i condizionamenti e le indicazioni all'inerzia da parte di qualche dirigente federale (Lotito appunto, ndr) che, con i piedi anche nella Lega Pro, si sta spendendo in lungo e in largo anticipando perverse strategie per conquistare un consenso irrimediabilmente compromesso".