Torino, Burdisso senza vergogna: "Non c'entro nulla, mai detto all'arbitro che Immobile non mi ha toccato"

Pubblicato il 12/12 alle ore 17:30
13.12.2017 07:00 di Gabriele Candelori Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Torino, Burdisso senza vergogna: "Non c'entro nulla, mai detto all'arbitro che Immobile non mi ha toccato"
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Arrivano anche le parole di Nicolas Burdisso. Protagonista dell’episodio che ha portato all’espulsione di Ciro Immobile. Attraverso i microfoni di Sky Sport il difensore del Torino ha smentito la versione raccontata dalla Lazio: “Prima di tutto, non sono qui per difendermi ma per chiarire. Io non ho mai detto certe cose in campo, mi dispiace per quello che dicono Tare e Parolo. Per me quello che succede in campo muore in campo. Io ho solo riferito all'arbitro il mio problema con Immobile, poi lui ha fatto il suo lavoro e le immagini non c'entrano con quello che ho detto io. Le immagini sono chiare. Lui mi viene addosso. Io non ho detto quello che dicono Tare e Parolo, ho solo detto all'arbitro di non preoccuparsi perché era un problema tra me e Immobile. Non ho fatto scenate, mi dispiace essere qui a parlare di questo mentre dovremmo parlare della gran partita del Toro. Volevo più che altro chiarire che quello che hanno detto Tare e Parolo non è vero. Sapevamo di avere bisogno di una partita così. Al di là di questo penso si sia visto che volevamo fortemente i punti. Meritavamo di vincere, episodi a parte".

LO SCONTRO E IL (NON) CHIARIMENTO - Burdisso doveva essere ammonito per la provocazione: “Per quale motivo? Io sono fermo, sto parlando con lui e mi viene addosso. Non ho fatto nessuna scenata, sono caduto. Ho abbassato la testa perché mi veniva addosso. Può darsi che ingannino le telecamere. Ognuno ha i suoi interessi, capisco tutti: dirigenti e giocatori. Io ho detto la mia all’arbitro, cioè che era una cosa che si sarebbe risolta tra noi due. Lui ha fatto il suo lavoro, io non c’entro nulla”. Infine sul possibile chiarimento con Immobile: “Non è importante. Quello che succede in campo finisce lì: io sono fatto così e mi piacerebbe lo siano anche i miei compagni e colleghi”.