ESCLUSIVA Radiosei - L'ex Orsi: "La Lazio ha personalità e ritmo giusto. Biglia? Da top club!"

Pubblicato ieri alle 20:40
01.11.2014 07:10 di Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA Radiosei - L'ex Orsi: "La Lazio ha personalità e ritmo giusto. Biglia? Da top club!"
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© foto di Stefano Principi

Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, il pareggio di ieri in terra veneta consente comunque alla Lazio di agganciare il treno delle squadre che stazionano al terzo posto. Per approfondire il momento dei biancocelesti e quelle che possono essere le ambizioni stagionali degli uomini di Pioli, è intervenuto ai microfoni di Radiosei l’ex portiere biancoceleste e ora opinionista Mediaset Fernando Orsi: “Secondo me il bicchiere per ¾ è pieno. Nessuno poteva immaginarsi una squadra già a 16 punti e che secondo me ha da recriminare 2 o 3 punti persi qua e là. Il cammino fin qui è positivo, si è vista una squadra che vuole giocare, proporre e imprimere il proprio gioco. Ovvio le partite non si possono vincere tutte, però ha dimostrato personalità. Se dovesse mantenere questa cadenza di risultati potrà giocarsela con tutti per il terzo posto”.

Tra le squadre impegnate alla corsa all’ultimo posto nell’Europa che conta ci sono solo Inter, Napoli, Milan e Fiorentina?

“Non dobbiamo sottovalutare anche Udinese e Sampdoria per il terzo posto, soprattutto i friulani che per 2 anni hanno soffiato la qualificazione Champions proprio alla Lazio. È un campionato povero dal terzo posto in giù e quindi sono tante le squadre che possono inserirsi in questa lotta. La Samp ha un allenatore che ha caratterizzato questa squadra e ora è una di quelle più in forma. Il Napoli ha un organico importante anche se non mi sta convincendo, il Milan così così, l’Inter mi sembra abbia problemi ambientali”.

Otto squadre in tre punti che si contendono il terzo posto, che segnale è?

“C’è molto equilibrio e purtroppo anche meno qualità alla luce del fatto che in Italia arrivano sempre meno giocatori di talento. Altro problema del nostro campionato è il ritmo di gioco, molto inferiore rispetto alle squadre europee. Vedo però che ci sono due o tre squadre che hanno una buona intensità, una è la Sampdoria l’altra è la Lazio. Ieri l’ho vista un po’ stanca ma ha comunque di mostrato di non giocare soltanto sul possesso palla ma anche sul ritmo. Merito anche di Pioli che ha dimostrato di essere all’altezza di allenare una squadra come la Lazio”.

Da portiere a portiere, come giudichi il momento di Marchetti?

“Penso che non sia ancora al top della forma, ma è sempre  un portiere che dà ampie garanzie. Non è stato molto impegnato ultimamente ma sta facendo bene, anche se può sempre migliorare. Sono preoccupato piuttosto per le amnesie dei nostri difensori. De Vrij se avesse avuto un ‘ministro della difesa’ accanto, che purtroppo poteva essere Gentiletti, avrebbe avuto una crescita esponenziale. Ha dimostrato comunque personalità. Cavanda e Ciani a volte si fanno trovare fuori posizione e quindi uno come De Vrij potrebbe risentirne. Mi sembra comunque che stia crescendo”.

Abbiamo assistito in queste gare al recupero importante di Cavanda e Ciani…

“La fortuna nella sfortuna di Pioli sono stati gli infortuni che lo hanno costretto a puntare su quei giocatori che all’inizio non rientravano nel progetto iniziale. La squadra da questo punto di vista sta rispondendo bene sia sul campo che per quanto riguarda le relazioni interne. Ha avuto la personalità di non sentire al pressione. L'esempio lampante è la gestione Djordjevic-Klose. Da gran professionista il tedesco gioca anche solo 5 minuti rispettando i ruoli. Essendo un tecnico giovane sa forse meglio come relazionarsi con i giocatori. Sembra integrato con la squadra da tanto tempo”.

Può avere dei margini di miglioramento la Lazio?

“Potrà migliorare ancora se recupererà tutti gli effettivi. Con Basta e Keita la Lazio avrà maggior qualità e alternanza nei ruoli. Deve migliorare il tasso di concentrazione, pensare che ogni palla in area può essere pericolosa. L’errore è dietro l’angolo e in Serie A contano tantissimo come abbiamo visto ieri con Cavanda”.

Infine, un pensiero su Biglia, così artefice e padrone del centrocampo

“È uno degli artefici di questo atteggiamento tattico della squadra, perché ti consente di alzare il baricentro della squadra in avanti. Quando vediamo che la difesa è alta è perché il centrocampo pressa molto e questo è merito soprattutto di Biglia. È cresciuto molto quest’anno perché ha una responsabilità diversa e gioca in un modo a lui più congeniale. Potrebbe giocare nelle prime 5-6 squadre del mondo!”.